Anticipato dai singoli “Una notte che arriva”, “Un giorno da regalare” e “Bella più bella”, il 9 maggio è uscito il nuovo album di Nada, intitolato “Nitrito” (Santeria), prodotto da John Parish nel suo studio di Bristol; artista che torna così a collaborare con la cantautrice italiana, dopo “Tutto l’amore che mi manca” (2004) – recentemente masterizzato e stampato per la prima volta in vinile, e in una nuova edizione su cd – e proseguita poi con “È un momento difficile, tesoro” (2019), e “La paura va via da sé se i pensieri brillano” (2022).
La prima cosa che viene da dire su questo nuovo disco, è che emerge una bella figura di donna da questi nove testi: autonoma, reale, concreta, non di gomma, non da calendario, non stereotipata; una donna che affronta la vita a testa alta, pienamente consapevole di tutte le difficoltà e contraddizioni quotidiane, e delle quali si fa carico. Non solo: queste situazioni si affrontano, come canta e racconta Nada, con il carico di certezze che ognuno di noi, e ognuna di noi, porta con sé, e cioè ogni giorno in questa vita reale.
Tutto questo viene raccontato in un disco che, rispetto al precedente “La paura va via da sé se i pensieri brillano”, è minimale. Non di certo acustico, e tanto meno sussurrato. Nada ha grinta da vendere, e lo mette subito in chiaro nella prima traccia, “Bella più bella”, manifesto che introduce questa donna dei giorni nostri, non più vittima di calendari e di brillantini, ma di giorni vissuti nella loro pienezza di quotidianità. Il canto incalzante, dove Nada dimostra grande capacità di tenuta e di gestione del fiato (provate a cantarla…), è emblematico. Nada spiattella il tutto con decisione, ma senza eccessiva rabbia, perché la donna che canta è bella, viva, e che si incontra per davvero nella realtà del mondo. Un testo poetico, se questo termine non fosse ormai completamente abusato e de-territorializzato. Letto ad alta voce, senza cioè il canto, è un vero manifesto contemporaneo di quello che una donna dovrebbe sentirsi dire, in primis dai rappresentanti dello stesso genere, ogni giorno. Una ricerca non banale, ma dinamica e originale, del perché una donna sia bella, al di là del corpo, dei seni, dei glutei e delle nudità che, oggi, imperano e imperversano nel nome della libertà sessuale.
Da qui in poi, le altre otto canzoni cantano di fragilità e durezza, quasi che la donna fosse una canna di bambù, un essere cioè capace di piegarsi – perché il mondo non la lascia mai indifferente – ma allo stesso tempo in grado di resistere senza paura dei mutamenti. In “Ghiaccio”, Nada lo canta già nei primi versi: Ghiaccio che fredda questo cuore sfatto / che ha preso troppe botte si ribella / e non ha voglia della guerra. Fragilità e resistenza sono caratteristiche che le donne incarnano anche nella dinamica relazionale, prassi d’esistenza che, dal femminismo degli anni ’60 del Novecento, è parte dell’essere donna. Non ci si può fidare di chi ti sta accanto / non ci si può guardare dentro fino in fondo, canta sempre in “Ghiaccio”.
Non resta che farsi promesse leggere, come Calvino insegna in “Six memo for the next Millennium”, ma non per scomparire, ma per trovare posto e luogo in un mondo che vuole solo promesse mantenute, e non cedimenti. E io prometto / che sarò sempre migliore / troverò un amore / non mi farò imbrogliare, canta ancora Nada nella canzone “Sempre Migliore”, uno dei testi più belli, concisi ed incisivi di questo disco; una canzone classica, e cioè Nada all’ennesima potenza, dove un po’ risuona anche l’esperienza fatta con Zamboni in “Sorella sconfitta”.
L’album prosegue in questa odissea di resistenza al divenire quotidiano, e si passa così dall’amore per uccelli, il vento e i tuoi capelli / la terra, i fiori e i coralli di “Un giorno da regalare” all’ironia di “Uovo”, brano che profuma un po’ di rock, ma solo come espediente musicale per cantare, in modo più sostenuto, tutte quante le promesse nelle sere fatte a fette / tutti questi maccheroni me li levo dai coglioni / no, non si può, una donna questo no.
Il finale è affidato a “Primitiva”, altro testo intenso, graffiante, capace di creare dipendenza sia per stile che per peso specifico delle parole. Una donna, insomma, che se è davvero capace di resistere ai luoghi comuni di quest’epoca, non può che essere intesa come primitiva, e cioè tutta da ripensare, in ogni posto, luogo e tempo. Fatta di fango, di pietra, di primitiva razza umana / vecchia sventro la mia fortuna, piccola donna dentro la storia, canta in questa “Primitiva”, che merita molti ascolti a volume brillante.
Fra dolori che hanno inciso anima e corpo, come si racconta in “Primo”, e guerre che hanno tracciato il territorio dell’esistenza, ben simbolizzate in un testo dal sapore ermetico come “Una notte che arriva”, si giunge infine, non tanto a riveder le stelle, e di certo non al porto sicuro di Itaca, ma alla consapevolezza di un ruolo singolare, e per questo unico, nella dimensione storica dell’esistenza. Vado a passeggio con il mio gatto / e mi tengo a un lampione e canto, ci saluta così Nada, con “Che giornata”, testo evocativo che rimanda, in questo viaggio minimale fra guerre quotidiane, non tanto all’eroe omerico dell’Odissea antica, quanto al Leopold Bloom di Joyce.
Lo ripeto, la donna che canta Nada profuma di esistenza personale, di vita vissuta, di realtà quotidiana, e di durezza esistenziale, elementi che hanno fatto della cantautrice originaria di Rosignano Marittimo una delle voci più anomale, distanti e irraggiungibili del mondo della musica italiana. Bene così, davvero. Poche chiacchiere, e tanta vita da raccontare, in forma di musica e di parole. A conti fatti, non dovrebbe essere questo il compito dell’arte e di un artista?
Articolo di Luca Cremonesi
Track list “Nitrito”
- Bella più bella
- Ghiaccio
- Sempre migliore
- Un giorno da regalare
- Uovo
- Primitiva
- Primo
- Una notte che arriva
- Che giornata
Line up: Nada voce / John Parish: batteria, percussioni, basso, chitarre, piano e tastiere / Gerri Manzoli: programmazioni e chitarre elettriche
Nada online:
Instagram: https://www.instagram.com/nadamalanima
YouTube: https://www.youtube.com/@nada_official_