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09/10/2024

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09/10/2024

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Discoverland, Campobasso

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H/EARTHbeat 2024

Il festival dedicato alle musiche del mondo torna a Firenze dal 4 ottobre al 7 dicembre 2024 per la sua terza edizione

H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra: diciotto concerti e poi film, incontri, laboratori con grandi artisti italiani e internazionali in un nuovo viaggio nella world music che farà tappa in diversi luoghi della Città e dell’Area Metropolitana di Firenze. Africa, Asia, America Latina sono i continenti da cui giungono a noi i tanti artisti, luoghi diversi che la musica contribuisce a rendere meno lontani. Uno spazio importante, fino dalla prima edizione, è dedicato alla musica popolare italiana, dalla Campania alla Puglia, un ambito che non rappresenta solo una tradizione del passato ma tuttora esprime grande vivacità e creatività con una grande influenza sulla musica contemporanea. E non si tratta solo di musica: il cinema e la danza sono presenti, così come ai concerti si alternano laboratori, workshop ed incontri con gli artisti a comporre un quadro estremamente articolato in due mesi ricchi di eventi.

Info: www.ticketone.it – 055240397 – info@eventimusicpool.it

In rilievo la produzione originale che debutterà in occasione di H/EARTHbeat 2024. Con B.P.M. Ballata Popolare Mistica Ginevra di Marco sarà insieme a Enzo Avitabile con il violoncellista Redi Hasa, la percussionista Sana Ben Hamza e, naturalmente, con Francesco Magnelli e Andrea Salvadori ad evocare l’importanza del ritmo nella ricca serie di ballate che, come di consueto, saranno presentate al pubblico. Ben quattro concerti sono dedicati all’Africa ed alla sua immensa tradizione musicale, dalla forza dei rituali magici di Ndox Électrique, ai ritmi gnawa di Fawda, alle musiche meticce di Sandro Joyeux, al virtuoso del balafon Mamadou Diabate. All’Africa è dedicata anche l’anteprima del festival con la proiezione del film dedicato a Fela Kuti con la presenza del figlio Seun Kuti.

I Dhoad – Gitani del Rajastan con le loro magie fatte di musiche, canti, danze e fachiri animeranno una importante serata, così come sempre l’India è luogo d’ispirazione per sitar e chitarra di Gherardi e Vertunni. Rimanendo in Asia non poteva mancare la suggestione dei tamburi tradizionali giapponesi (Munedaiko). H/EARTHbeat 2024 si pone anche l’ambizioso obiettivo di portare all’attenzione del pubblico uno spazio che ha avuto una sua storia ed una sua importanza, la Sala della Casa del Popolo di Grassina. Ne saranno ospiti formazioni come il gruppo internazionale di ispirazione balcanica Barcelona Gipsy balKan Orchestra, un nuovo progetto di Modena City Ramblers (ospiti Luca Morino e Tatè Nsongan dei Mau Mau), ed infine una delle band più innovative del panorama musicale italiani, il collettivo musicale C’Mon Tigre assenti a Firenze da diversi anni.

Sempre fuori dal capoluogo fiorentino ricordiamo il ritorno di Richard Galliano (al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio, attivo collaboratore del festival) con il suo New York Tango Trio e la sua esplorazione nel mondo della musica argentina, (in apertura la giovane band Saìhs). L’America Latina è presente anche con l’ultimo lavoro di Letizia Fuochi, dedicato allo straordinario personaggio di Chavel Vargas. Ampio infine il riferimento alla musica del Sud. H/EARTHbeat ospita una data del tour che festeggia gli 80 anni di Peppe Barra con un concerto dedicato ai grandi autori della musica partenopea. Sempre il Sud sarà protagonista di altre emozionanti serate: la giovane band La Maschera presenterà il suo mix di successo di musica popolare, folk ed anche rock, mentre due straordinarie proposte femminili saranno presenti in una unica esclusiva serata con Alessia Tondo, tra le voci più interessanti della musica pugliese, ed il quartetto vocale Faraualla, sempre alla ricerca delle forme polifoniche dei diversi popoli. Gli appuntamenti sono quindi fissati al Teatro Puccini, al Brillante Nuovo Teatro Lippi, alla Casa del Popolo Il Progresso, all’InStabile e nascono nuove collaborazioni a Firenze e nell’area fiorentina con la Casa del Popolo di Grassina, il Teatro Cantiere Florida e il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio, il Teatro di Fiesole a testimoniare la volontà di estendere il Festival e renderlo sempre più radicato e partecipato.

Il Festival è sostenuto dal Ministero per la Cultura, dal Comune di Firenze, e può contare sul contributo di ChiantiBanca e Publiacqua e su numerose collaborazioni tra le quali l’Arci, il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio.

In vendita due abbonamenti:

Abbonamento A – 3 concerti al Teatro Puccini € 40 + d.p.

Abbonamento B – tutti gli altri concerti (escluso il 16/11) € 50 euro + d.p.

IL CALENDARIO ED I PROTAGONISTI

Venerdì 4 ottobre alle 20:30 la rassegna verrà inaugurata al Teatro di Fiesole con Seun Kuti con Meet The Legend: ci sarà un incontro di presentazione del disco Heavier Yet (Lays the crownless head) e la proiezione del film Fela Kuti, il mio Dio Vivente. Fela Kuti, il “black president” è la leggenda a cui è dedicato il film: musicista nigeriano unico nel suo genere, da sempre è un’ icona sia per la musica del Novecento che per la gente di Lagos, inventore dell’afrobeat e autore di più di cento dischi fu un vero e proprio rivoluzionario, tanto da essere considerato uno sciamano. Seun Kuti, così come suo padre, si fa portatore di una continua lotta finalizzata all’affermazione del suo popolo; lo fa grazie alla musica, con sonorità che tengono conto della storia dell’ultima black music.

Martedì 15 ottobre doppio concerto al Teatro Puccini. Alle 19:00 si esibirà Letizia Fuochi presso il ridotto del Teatro Puccini con un omaggio a Chavela Vargas: nei cento anni dalla sua nascita, Letizia Fuochi presenta Fuegos y Chavela – Storia di Chavela Vargas. Accompagnata da Francesco Frank Cusumano (chitarra) e Oretta Giunti (percussioni), la cantautrice fiorentina ripercorre la storia di questa donna fascinosa e ribelle capace di incantare nella sua lunga vita artisti dell’arte contemporanea.

Sempre martedì 15 ottobre, alle ore 21:15 sarà la volta di Ginevra Di Marco con B.P.M. – Ballata Popolare Mistica, un concerto dove le ballate di Ginevra Di Marco si intrecciano a quelle di Enzo Avitabile, ospite d’eccezione. Ballate con un ritmo interno che muove, ballate evocative che stanno dentro e fuori dal tempo, ballate dense di ricerca interiore, un respiro grande. Un concerto adatto a un ascolto profondo, come solo il teatro riesce a regalare e che debutterà, come produzione esclusiva ed originale a Firenze al Festival “H/EARTHbeat. Da “Napoletana” a “Canti, richiami d’amore”, dai C.S.I. a “Sacro Sud” e la musica popolare del mondo, un percorso che sceglie le ballate più belle, una mezcla di suoni e melodie. Con Redi Hasa (violoncello), Sana Ben Hamza (percussioni), Francesco Magnelli (magnellofoni), Andrea Salvadori (chitarra).

Domenica 20 ottobre alle ore 21:30 ospiti dell’Instabile i Ndox Électrique

Selvaggia, oscura e solare, femminile e potente, la loro musica chiama gli spiriti a sfidare il mondo moderno con incantesimi, danze e percussioni ancestrali, chitarre elettriche e computer. Sul palco, maestre guaritrici e musicisti fanno un patto con i demoni per raggiungere l’emancipazione. Abbattere le strutture con vigore e rimodellare le materie con il semplice obiettivo di aspirare ad essere e diventare ciò che è realmente la musica quando non è più venale: un vento, ma più di tutto un’emozione libera e catartica.

Venerdì 25 ottobre alle 21:00 doppio concerto al Teatro Cantiere Florida con Gherardi & Vertunni che propongono un concerto sulle antiche sonorità indiane: la loro esibizione è un viaggio attraverso melodie antiche e nuove, arricchite da una sensibilità musicale che unisce passato e presente.

A seguire, sempre venerdì 25 ottobre Munedaiko sarà al centro della scena per valorizzare il tamburo tradizionale giapponese “Taiko” con il quale si esibirà: approfondirà l’armonia dello spirito e della mente di ogni essere umano grazie a questo strumento.

Il concerto è preceduto alle ore 18 dal workshop “L’arte del Taiko: storia, rituali e filosofia di tamburi leggendari”.

Domenica 27 ottobre alle 21:15 Dhoad- Gitani del Rajasthan, gruppo di troubadours, poeti, cantanti, musicisti e acrobati suoneranno al Teatro Puccini. Sarà una performance spettacolare con la quale si vuole rendere omaggio alla ricca cultura e tradizione del Rajasthan, la terra dei re e delle regine, dei sontuosi palazzi e di vivaci, colorati e spettacolari celebrazioni della vita.

Lo spettacolo rappresenta l’ispirata eredità musicale che è stata tramandata a Rahis Bharti attraverso generazioni di antenati, per omaggiare e mantenere vivo il loro patrimonio culturale.

In collaborazione con il festival River to River – Indian Film Festival

Sabato 2 novembre alle 21:30 presso Sala Casa del Popolo di Grassina si esibiranno i Barcelona Gipsy balKan Orchestra con Margherita Abita (voce), Julien Chanal (chitarra), Ivan Kovacevic (contrabbasso), Fernando Salinas (fisarmonica), Xavi Pendon (clarinetto), Pere Nolasc Turu (violino) e Albert Enkaminanko (percussioni).

Il loro viaggio inizia dodici anni fa, un’odissea vibrante che fonde diverse tradizioni musicali di nazioni differenti: partono dall’ambiente della musica balcanica ma riescono contemporaneamente ad abbattere ogni barriera e ogni confine geopolitico; ora, con il loro nuovo album in studio dal titolo 7, la Barcelona Gipsy balKan Orchestra si avventura nel cielo tumultuoso della composizione originale, con testi su misura e melodie che hanno pazientemente atteso il loro momento per venire alla luce.

Seguirà un dj set.

Sabato 9 novembre alle 21:30 grande attesa per i Modena City Ramblers con un nuovo progetto che li vede insieme a Luca Morino e Bienvenu Tatè Nsongan (Mau Mau) presso la Sala CDP Grassina. Il gruppo, fondato nel 1991 sperimenta da sempre vari generi musicali ed è tra le band più influenti della scena folk-rock italiana.

Ispirati dalla musica irlandese, la loro musica è un compendio di rock, punk e ska; ogni loro album è un viaggio tra storie di lotta, speranza e solidarietà, come testimoniano capolavori quali La grande famiglia (1996) e Fuori campo (1999). La loro ampia discografia viene tramandata di generazione in generazione, sotto il segno della libertà e della giustizia sociale.

Con Franco D’Aniello (flauto, tin whistle, tromba), Massimo “Ice” Ghiacci (basso elettrico, basso), Francesco “Fry” Moneti (violino), Davide “Dudu” Morandi (voce, chitarra acustica), Leonardo “Leo” Sgavetti (fisarmonica e pianoforte), Gianluca Spirito chitarra acustica (bouzuki), Enrico Torreggiani (batteria, percussioni, cori).

A seguire dj set.

Venerdì 15 novembre alle 21:30 l’Instabile ospiterà Fawda con Reda Zine (voce, guembri), Fabrizio Puglisi (tastiere, synth arp odyssey, cori) Danilo Mineo (percussioni e cori) e Brothermartino (drum machine, synth, cori, flauto, sassofono). La band Fawda nasce a Bologna e mescola ritmi gnawa, suoni nordafricani e influenze occidentali in un’esperienza sonora unica e avvolgente. Il nuovo album Abou Maye è il risultato di una profonda ricerca sul campo durante diversi viaggi in Africa che ha evoluto la direzione artistica verso nuovi suoni, immaginari, toni e tematiche di attualità anche grazie alla collaborazione con musicisti marocchini della confraternita Gnawa di Essaouira.

Sabato 16 novembre ore 21:00 torna, dopo un’assenza di qualche anno, il virtuoso della fisarmonica jazz Richard Galliano con il suo New York Tango Trio, in concerto al Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio). Galliano negli anni ha donato alla fisarmonica una vitalità espressiva mai prima così accentuata, grazie a quella straordinaria miscela di new musette e new tango di cui si è fatto da sempre artefice e autorevole interprete. Lo stesso Galliano, che si esibirà con Adrien Moignard (chitarra) e Diego Imbert (contrabbasso) dice “Jazz, musette, tango si nutrono degli stessi ingredienti, rapporto con la danza, melodie forti, armonie precise e raffinate”.

In apertura il gruppo emergente del jazz Saìhs.

Lunedì 18 novembre ore 21:15 al Teatro Puccini, Peppe Barra festeggia i suoi 80 anni con uno spettacolo unico e appassionante; con la sua solita energia travolgente contaminerà brani della tradizione con autori come Leonardo Da Vinci, Ferdinando Russo, E. A. Mario e autori più recenti come Pino Daniele ed Enzo Gragnaniello. Con il suo ultimo lavoro discografico Cipria e Caffè lo spettacolo si farà portavoce del dialetto partenopeo tramandando composizioni di autori contemporanei come Gnut e Toto Toralbo con una palpitante materia sonora e accenti sospesi del suo dialetto.

Venerdì 22 novembre alle ore 21:30 Sandro Joyeux sarà all’Instabile con Alexandre Joyeux Paganini (chitarra e voce), Antonio Ragosta (chitarra elettrica), Emanuele Brignola (basso) e Tommaso Ruggero (batteria). Parigino di nascita, giramondo per vocazione, Sandro Joyeux ha percorso un milione di chilometri con la chitarra sulle spalle per raccogliere tradizioni e dialetti e suoni del Sud del mondo, la sua ispirazione fortemente votata al racconto di un mondo che migra e si trasforma, ne rende il messaggio quanto mai importante ed attuale. Dal vivo è un’iniezione di pura energia.

Il concerto è preceduto, alle ore 19:00 da un Drum Circle, in collaborazione con Drum Circle Firenze

Giovedì 28 novembre presso il Brillante Nuovo Teatro Lippi, ore 21:30, si esibirà Alessia Tondo: tra le più importanti voci della scena musicale pugliese già all’età di sei anni cantava insieme alla nonna nel gruppo salentino Mera Menhir; viene poi lanciata dai Sud Sound System con il brano Le radici ca tieni e a soli tredici anni entra nell’orchestra de La notte della Taranta come solista; nel 2021 esce il suo primo disco interamente scritto e interpretato da lei in cui affida la sua voce a originali intrecci vocali e ad alcune ballate in dialetto salentino perché come dice lei stessa: “In italiano non avrei raccontato la verità su chi sono e sulla terra da dove provengo”.

A seguire, ancora giovedì 28 novembre il quartetto Faraualla con Loredana Savino, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone, Teresa Vallarella e Michele Marulli, porta sul palco le sue radici culturali: la Puglia è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo. Le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”, attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti.

Venerdì 29 novembre, ore 21:30 la musica napoletana entrerà al Circolo Il Progresso di Firenze con La Maschera, gruppo composto da Roberto Colella (voce,tastiera,chitarra), Vincenzo Capasso (tromba), Alessandro Morlando (chitarra elettrica), Antonio ‘Gomez’ Caddeo (basso e contrabbasso), Marco Salvatore (batteria) e Michele Maione (percussioni). Con un sound che mescola rock, folk e musica popolare, il gruppo crea un ponte tra le radici della tradizione e le sonorità moderne; il progetto che inaugura il loro primo album “’O vicolo’ e l’alleria” si fa notare per il suo notevole tasso di sperimentazione, tanto da collocarsi, a pieno titolo, in un solco dal sound marcatamente “World”.

Sabato 30 novembre Mamadou Diabate – Percussion Mania sarà al Brillante Nuovo Teatro Lippi alle ore 21:30: Mamadou Diabate & Percussion Mania è un fuoco d’artificio di virtuosismo e ritmo di balafon ed è caratterizzato da due balafon come strumenti principali. Ciò rende il progetto l’unica formazione del suo genere a livello mondiale, diversa da tutte le altre band dell’Africa occidentale. Il virtuosismo di Mamadou Diabate è eccezionale: alcuni dicono che avrebbe più di due mani. La sua tecnica auto-sviluppata permette a Mamadou di suonare squisiti assoli di balafon che creano l’impressione che tre balafonisti stiano suonando insieme.

A partire dalle 16:30 un laboratorio per bambini in collaborazione con Fondazione Tronci dal titolo Labirinto dei Suoni e un workshop di percussioni africane condotto da Seydou Dao. Nella stessa giornata si terrà Il griot ed il Balafon, un incontro/intervista a Mamadou Diabaté in collaborazione con Destination West Africa aps

Sabato 7 dicembre la rassegna si concluderà presso la Sala CDP di Grassina alle ore 21:30 con C’Mon Tigre un duo che sviluppa la propria identità attraverso un collettivo di musicisti ed artisti provenienti da tutto il mondo, traendo ispirazione da varie culture, tradizioni musicali e forme d’arte.

Con l’idea di oltrepassare i confini e di creare esperienze sonore che abbiano un forte immaginario cinematografico, fin dall’inizio i C’Mon Tigre hanno tradotto la propria musica in una forma ed esperienza visiva, collaborando con alcuni dei più talentuosi illustratori, fotografi ed artisti di tutto il mondo e guadagnandosi così il plauso della critica ed un seguito internazionale in continua crescita. A seguire DJ set.

“La musica unisce, la musica avvicina. È con la musica di paesi lontani che si entra in sintonia. Per questo apprezziamo e amiamo H/EARTHbeat, un festival di musica che arriva da tutto il mondo portando artisti internazionali nella nostra città. Grazie a questa rassegna musicale si apre il dialogo tra culture diverse e si uniscono linguaggi artistici altrimenti lontani. È una finestra sulla musica, sulla cultura e sulla conoscenza che anche quest’anno, per la terza edizione, porta da ottobre a dicembre una ventina di eventi unici in città coinvolgendo spazi di vari quartieri per permettere di scoprire mondi sonori e musicali a noi lontani. Un ringraziamento agli organizzatori, agli artisti e a tutti coloro che parteciperanno. Firenze è città che unisce, festival come questo sono i benvenuti”. Giovanni Bettarini, assessore alla cultura del Comune di Firenze

“Africa, Asia, America Latina, continenti così diversi che la musica contribuisce a rendere meno lontani in un costante confronto con la nostra Europa e con la musica di tradizione popolare italiana che tanto influenza le musiche di oggi. Per H/EARTHbeat progetti originali, ospiti in esclusiva, incontri e laboratori per contribuire a far conoscere le culture dei popoli del mondo, tutti cittadini di uno stesso pianeta. Un Festival che vuole confermare che proprio a Firenze non può mancare un’importante finestra sulla musica internazionale e lo fa creando un dialogo con gli spazi ed i teatri della città e da quest’anno, estendendo la collaborazione alla Città Metropolitana”. Gianni Pini, Presidente Associazione Music Pool

“H/EARTHbeat approda alla sua terza edizione, ospitando oltre ottanta musicisti provenienti da dodici diverse nazioni, in un panorama quanto mai vario, creativo e stimolante. Ed è l’incontro il fil rouge del Festival, ora più che mai. Un festival che sia un porto ideale in cui musicisti provenienti da tutto il mondo possano sbarcare, incontrarsi, conoscersi, dialogare e collaborare. Dopo l’anteprima con Sean Kuti, erede di Fela, il mito dell’Afrobeat, si vola subito verso nuovi orizzonti, con la produzione originale di Ginevra di Marco che incontra Enzo Avitabile, un precursore da oltre trent’anni della napoletanità che incontra il mondo, il tutto preceduto dall’omaggio di Letizia Fuochi a Chavela Vargas. Ancora la passione e l’esuberanza del Sud d’Italia: Napoli, con il mitico Beppe Barra e con l’esuberanza contagiosa de La Maschera, ed il Salento, con le voci straordinarie delle Faraualla e di Alessia Tondo. Ma anche un’Italia cosmopolita, che guarda al mondo, con i Modena City Ramblers insieme ai Mau Mau e con la musica meticcia e multimediale dei C’mon Tigre. Poi l’India dei Dhoad, i gitani del Rajastan e il sitar e le tablas di Leo Vertunni e di Francesco Gherardi, i suoni zingari a fondersi con il klezmer e la musica balcanica della Barcelona Gipsy Balkan Orchestra, la fisarmonica del virtuoso Richard Galliano lanciata verso il tango e l’orgia di ritmo del Sol Levante dei tamburi kodo di Munedaiko. E poi l’Africa, centrale anche in questa edizione di H/EARTHbeat: Mamadou Diabate e i suoi esplosivi Percussion Mania, i rituali post industriali degli Ndox Electrique, la musica gnawa a incrociarsi con jazz e l’elettronica dei Fawda e con Sandro Joyeux, vero griot bianco cosmopolita. Tutte musiche che battono il tempo di oggi, ma con le radici ben salde nella tradizione. Tutte musiche che pulsano al ritmo del cuore. Tutte musiche da vivere, insieme. Buon ascolto”. Enrico Romero, direttore artistico H/EARTHbeat festival

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