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MoMa intervista

Abbiamo recensito il loro ultimo lavoro “The Breathe of a Whale” dove si parla di difficoltà, solitudini, ma anche soluzioni e di voglia di reagire

MoMa

I MoMa sono una band indie rock faentina che calca la scena musicale già dal 2011, nata un po’ per gioco ma soprattutto per molto amore della musica. Sono quattro, si definiscono un gruppo musicale socialmente ed ecologicamente impegnato e sono appassionati della loro arte. Abbiamo recensito il loro ultimo lavoro “The Breathe of a Whale” uscito il 10 settembre 2021 (qui la nostra recensione) dove si parla di difficoltà, solitudini, ma anche soluzioni e di voglia di reagire. Ma il loro progetto non finisce lì, e noi di Rock Nation vi sveleremo altre curiosità insieme a loro.

Abbiamo ascoltato il vostro album che ci è davvero piaciuto, e  vorremmo conoscervi un po’ meglio. Chi sono i MoMa? Come nasce il vostro gruppo e da dove deriva il vostro nome?

Ciao Rock Nation e grazie per averci dedicato questo spazio. Siamo davvero molto felici che vi sia piaciuto il nostro nuovo album (il terzo!). I MoMa sono prima di tutto quattro amici che dedicano il loro tempo libero alla musica. Alcuni di noi, negli anni, hanno avuto esperienze musicali con altri gruppi o esperienze teatrali, poi nel 2011 ci siamo incontrati. Sono bastati un paio di testi e una chitarra acustica registrati con un mp3 in una cucina, per farci venire una gran voglia di suonarli su un palco! Già dai riscontri della prima uscita live abbiamo capito che qualcosa funzionava e da allora continuiamo a farlo e a divertirci. Per il nome cercavamo qualcosa che fosse una via di mezzo tra l’acronimo dei nostri quattro nomi e un richiamo all’arte nella sua espressione più ampia, non solo musicale. A questo punto il riferimento al famoso museo di arte moderna ci sembrava il giusto compromesso.

Vi definite una band ecologicamente e socialmente impegnata. Come mai questa scelta di presentarsi al pubblico con una presa di posizione netta?

Più che una posizione da prendere riteniamo debba diventare un nuovo modo di approcciarsi alle cose. Il cambiamento climatico, l’inquinamento, gli sprechi e le loro conseguenze si stanno rivelando un problema che coinvolge tutti e con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente. Se riusciamo a sensibilizzare anche chi ci ascolta tanto meglio. La musica, come altri linguaggi artistici, ha la capacità di agire sull’immaginario delle persone e quindi pensiamo possa avere un ruolo importante nei cambiamenti necessari per una nuova rotta.

Parliamo dell’album: tra i vari elementi della natura a cui potevate ispirarvi, perché proprio la balena e da dove è nata questa idea.

La balena è una figura ancestrale, affascinante, fuori dal tempo. Sono mammiferi che quando dormono non possono cadere in stato di incoscienza per periodi troppo lunghi, perché devono essere coscienti per poter risalire e respirare. Come noi dovremmo ricordarci di reagire e risalire, nei momenti difficili per non assopirci e arrenderci di fronte alla quotidianità e alle sue banalità. Crediamo sia un bel messaggio che la natura, troppo spesso inascoltata, ci invia.

Nella recensione non ne abbiamo parlato perché aspettavamo di farlo con voi. Il progetto si è arricchito anche dell’artwork di Alain Cancilleri. Potreste dirci come nasce la vostra collaborazione e come mai avete deciso di fare questa scelta che potremmo definire in controtendenza nel periodo del dominio del digitale nell’ascolto della musica?

Crediamo che dare forma e sostanza ai nostri pensieri sia importante. Soprattutto in un momento come quello attuale, dove tutto cambia velocemente, e anche la musica è ormai solo digitale impalpabile ed evanescente. Vedere concretamente il frutto del tuo lavoro, del tempo e delle risorse impiegate ne valorizza l’importanza.La collaborazione che è nata con Alain ci ha permesso di dare un’immagine artistica e concreta alle nostre canzoni, creando un supporto al Cd molto bello e originale…chiaramente su carta riciclata e con una componete di plastica veramente minimo.

Tra i vari brani, qual è quello in cui vi riconoscete di più o che per voi è legata a un ricordo particolare?

Forse “LIZ&I” perché è stato il primo a nascere e a dare una direzione a tutto l’Album. Per questo brano è stato girato anche un video disponibile su Youtube, con l’aiuto di altri due preziosi collaboratori con cui avevamo già lavorato nel precedente Album, Daniele Di Sturco e Maria Chiara Giordano. Sono state giornate interessanti e divertenti scoprendo e vagando per alcune suggestive location della Romagna con i due protagonisti Federica e Gianluca e tutta la troupe … da vedere!

Concludendo l’intervista, cosa possiamo aspettarci per il futuro da I MoMa?

Il nostro obiettivo è continuare a risalire per “respirare” e in questo la musica ci aiuta! Per cui ce la metteremo tutta per continuare a suonare le nostre canzoni, divertendoci e, se avremo qualcosa da dire, proveremo a farlo a modo nostro, quando potremo…croce e delizia dell’ essere un gruppo indipendente.

Articolo di Alma Marlia

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