Fresco dell’esperienza al Primavera Sound Festival di Barcellona, Jacopo Incani porta la sua creatura Iosonouncane all’Off Tune Festival di Prato nella serata dell’11 giugno. In apertura una raffinata musicista pratese, Serena Altavilla, che ha scaldato il pubblico con il suo repertorio caldo e intenso.
Sul palco dell’Officina Giovani una ricca formazione: Maria Giulia Degli Amori alle percussioni, Simone Cavina alla batteria, Amedeo Perri, Francesco Bolognini e Simona Norato all’elettronica, alle tastiere e ai sintetizzatori, lo stesso Incani alla voce, synth, chitarra e macchine. C’è elettricità nell’aria e l’aspettativa per l’esecuzione dei brani del nuovo album “IRA” (la nostra recensione) si sente nei commenti di un pubblico accorso all’evento in gran numero e con sincera euforia.
Con l’inedito “Inam” vengono intessute le prime trame di una dimensione oscura e glaciale che, con paziente stratificazione, trascina lentamente il pubblico in uno spazio ancestrale ed inquietante. Da lì le percussioni tribali e incessanti di “Ashes” riportano ad un rito collettivo catartico, per poi dissolversi negli echi lontani di “Foule” e nei synth fantasmatici di “Prison”. Sul palco si alternano lampi stroboscopici che martellano assieme ai timpani e luci melliflue che esaltano i momenti più intimisti delle voci, molto spesso corali.
Il pubblico risponde con entusiasmo alle atmosfere del sestetto e la prima ora di spettacolo vola via sulle note delle più datate ma efficaci “Giugno” (da Macarena su Roma) e “Tanca” (DIE). Seppur resti la tensione sonora dei brani precedenti c’è più respiro per la voce, che si apre in una parentesi cantautorale riportandoci indietro di un paio di lustri. Il gruppo, con grande dimestichezza, si è ormai avviato alla seconda parte del set e riprende sinuosamente le sonorità più avveniristiche e conturbanti di “IRA” con il tremolo incalzante della chitarra di “Niran”.
È il turno poi delle più robotiche e ossessive “Fleuve” e “Hajar”, in cui la cassa scuote le viscere dei presenti e i synth fanno con energia il lavoro di un’orchestra d’archi da Fin du Monde. Gran finale affidato a “Sacramento”, brano inedito presentato lo scorso autunno come sonorizzazione del film muto omonimo diretto da Alessandro Gagliardo.
Un live imperdibile.
Articolo di Lorenzo Lo Vasco, foto di Francesca Cecconi
Set list Iosonouncane Prato 11 giugno 2022
- Inam
- Ashes
- Foule
- Prison
- Jabal
- Giugno
- Tanca
- Niran
- Fleuve
- Hajar
- Sacramento