
Al Link di Bologna il 12 luglio è arrivato il tour celebrativo dei 40 anni di carriera dei Melvins. La cornice è quella “esterna” in uno spazio magari non grandissimo ma che fa risultare gradevole il contesto. Ad accompagnarli in questa data ci sono gli italiani Ufomammut che poco dopo le 20.30, in una platea purtroppo ancora semivuota, iniziano ad animare la serata con il loro Sludge psichedelico.

I tre sembrano in forma smagliante, sfoggiando sin dalle prime note i loro suoni granitici e atmosfere al limite dell’allucinogeno. Come già appurato in passato, i tre sul palco fanno uno show notevole coinvolgendo il pubblico e divertendolo.

Nella loro ora circa si nota una scaletta principalmente incentrata sull’ultimo album “Fenice”; questo, per chi ha già visto la band in passato, fa sentire il suo peso dal vivo dove le atmosfere dell’album risultano a tratti ahimè smorzate in chiave live. I suoni, a parte un ritocchino al volo sulla prima canzone, risultano buoni, potenti, ben bilanciati nella loro amalgama e poche dispersioni nonostante la venue sia all’aperto.

I Melvins salgono sul palco alle 22 circa e senza indugio partono forte con “Snake Appeal” martellando le orecchie come dei fabbri. I tre non lesinano per nulla le energie, e alla soglia dei 60 anni non è di certo scontato.

Il pubblico, che nel frattempo per gli headliner si è radunato copioso sotto il palco, gradisce e non lo nasconde. Il motore trainante, oltre sicuramente a un Buzz Osborne particolarmente ispirato, è una scaletta scelta ad hoc.

Gli americani infatti in questa serata optano per far ascoltare i brani per i quali sono diventati leggenda scegliendo una set list improntata quasi totalmente sui primi cinque album, e porta sugli scudi “Bullhead” e “Houdini” sfoggiando un sound che dopo decadi sembra ancora potente e originale. La combo “Zodiac” e “Copache” ne sono l’emblema.

I nostri suonano per circa un’ora e 15 minuti, troppo poco per un pubblico visibilmente vorace che alla conclusiva ed epica “Boris” vorrebbe continuasse all’infinito.

La durata della loro esibizione è forse una delle poche pecche (se così si può dire) della serata oltre ad alcuni livelli dei suoni in fase iniziale; infatti, anche per i Melvins, per i primi minuti la chitarra era secondo me un po’ bassa di volume e la cassa della batteria aveva uno strano rimbombo sulle basse frequenze soprattutto in concomitanza di alcuni pattern col basso.

Poi tutto si è, per così dire, normalizzato pur non eccellendo nei bilanciamenti. Forse breve, ma sicuramente intriso di emozioni per un evento di quelli per cui si può dire, con orgoglio, “io c’ero”.
Articolo di Pierluigi Laurano, foto di Paolo Nocchi

Setlist Melvins Bologna 12 luglio 2023
- Snake Appeal
- Zodiac
- Copache
- I Want to Hold Your Hand (The Beatles Cover)
- Hammering
- Never Say You’re Sorry
- Evil New War God
- Let It All Be
- Blood Witch
- Your Blessened
- A History of Bad Men
- Honey Bucket
- Revolve
- Night Goat
- Boris
Set list Ufomammut Bologna 12 luglio 2023
- Duat
- Kheperer
- Psychostasia
- Metamorphoenix
- Pyramid
- Empyros
- Welcome to the Machine (Pink Floyd Cover)
- Temple
- Stigma