
Il cuore della scena metal italiana ha vibrato con potenza a Padova nel corso di tre giorni emozionanti, durante l’attesissimo Padova Metal Fest giunto quest’anno alla sua decima edizione. Il parco degli Alpini ha accolto migliaia di appassionati di musica provenienti da tutta Italia, desiderosi di immergersi nell’atmosfera coinvolgente di questo evento unico. Dal 28 al 30 Luglio, il festival ha offerto una line up incredibile di band di talento: per ogni serata era prevista l’esibizione di cinque gruppi, regalando agli spettatori un’esperienza metal indimenticabile. Questo è il report del primo giorno, venerdì 28 luglio.

Ad aprire questa decima edizione della rassegna non poteva che essere un gruppo di casa, i padovani Starving Monsters. Filippo Toffanin al basso e voce, Mauro Rosina alla chitarra e Matteo Ventura alla batteria: il gruppo è in piena attività da appena un anno ma serve poco per capire che questi ragazzi non sono per nulla intimoriti dalle luci del palcoscenico e da qualche problema tecnico.

Occhiali da sole, riff accattivanti e batteria potente, il loro Hard Rock è il modo migliore per accendere subito lo spirito del festival.

A seguire salgono sul palco gli Endless Harmony, gruppo veronese promosso dall’etichetta Vrec Music Label. Attiva dal 2010, la band ha negli anni toccato diverse sfumature del Rock approdando a vere e proprie sonorità tipiche del metal che diventano protagoniste nell’ultimo album, “Emerge” (la nostra recensione).

La voce della frontwoman italo/dominicana Pamela Pérez è pulita e cristallina, quasi in contrasto con i suoni potenti e distorti che escono dalla chitarra di Riccardo Cipriani, dal basso di Matteo Signorato e dalla batteria di Giuseppe Saggin.

Craven: quattro ragazzi, una sola parola: Metal, Metal e ancora Metal! La band padovana è nata sulla passione per la musica e i film horror – il nome scelto dal gruppo è infatti un omaggio a Wes Craven, regista di spicco di questo genere cinematografico; nelle loro composizioni si impone subito questa atmosfera cupa e adrenalinica, che senza fronzoli entra di diritto nello scenario heavy metal.

Sul palco due sagome nere che impugnano un accetta su fondo rosso fanno capire che non c’è scampo, nessuno tra il pubblico potrà sfuggire a questa ondata di metallo pesante.

Degli Arthur Falcone’ Stargazer c’è un nome di cui si potrebbe parlare per ore: il loro fondatore, Arthur Falcone. Chitarrista di talento fin dagli esordi, inizia giovanissimo da autodidatta si lascia guidare soprattutto dai maestri del Rock anni ‘80 fino agli esordi del Metal: la sua tecnica e la sua vena artistica lo portano ben presto a collaborare con grandi nomi internazionali e ad essere considerato uno dei migliori chitarristi sulla scena italiana.

Lui è pazzesco, soprattutto negli assoli: un emozione, un piacere da ascoltare. Accanto a lui non sfigurano di certo gli altri componenti del gruppo, sul palco fanno fare un tuffo nel passato, guardando al futuro: sensibilità, ricerca e sperimentazione, è questo il mix che contraddistingue il suo modo originale di unire Rock e Metal.

Da un grande chitarrista ad un altro, a conclusione della prima giornata del festival ecco la sei corde di Andrea Martongelli a guidare gli Arthemis. Quando si parla di questo gruppo si parla di una lunga bellissima storia che ha le sue origini negli anni ‘90 quando si forma una band con il nome di Laguna che si concentra subito sul Metal.

Nel tempo il gruppo cambia nome e qualche elemento: ma ecco che un album dopo l’altro, annate dopo annate cresce fino a diventare un riferimento nella scena metal italiana e internazionale, in particolare grazie all’album “We fight” del 2012.

Il palco è il loro habitat naturale e si vede, spettacolari: talentuosi, irriverenti, coinvolgenti; la loro musica arriva diretta e infiamma il pubblico che non può far altro che iniziare a saltare e cantare.
Articolo e foto di Michele Arduini
Set list Starving Monsters
- A better you
- Waves
- The Moster
- Nobody
- The Void
- When the night
- Where there’s a whip there’s a way (Faster Pussycat cover)
- Song of significance
- Come raise your hands
Set list Endless Harmony
- Demonized
- Cyborg
- Another Place
- Echoes
- To the Limit
- Enrage
- Suffer
- 9/8
Set list Craven
- Bullshit
- Deadly Friends
- Blood Clothing
- Buried Gods
- Rotten Core
- New Breed
- Wash away the Rain
- Knockout
- Die Alone
- Bury Metal
- Chainsaw
Set list Arthur Falcone’ Stargazer
- The only one
- Out of control
- Nothing more for me
- Black Fairy
- Tunderbolt
- Gypsy Lady
- Don’t fade away
- Soldier of fortune
Set list Arthemis
- Undead
- Black sun
- Scars on scars
- Fright train
- Still mountains
- Moonchild (Iron Maiden cover)
- Home
- Blistering eyes
- We Fight
- Into the Arena
- 7 days
- Vortex