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AC/DC “Power Up”

Malcolm non c’è. E non ci sarà più. E con lui gli AC/DC perdono l’anima e il vero senso di esistere

Con 110.000 copie fisiche vendute il giorno della sua uscita, “Power Up” è già un successo planetario. Gli AC/DC hanno vinto ancora una volta. Contro tutto e tutti. E hanno vinto scegliendo di essere loro stessi ancora una volta. Nessun cambio di formula, anzi, con il ritorno di Brian Johnson e Phil Rudd, la band ha esaudito i sogni dei molti fan non avevano del tutto digerito la scelta di Axl Rose alla voce (sempre considerata “temporanea”) e di Chris Slade alla batteria.

Per una volta pubblico e critica hanno applaudito per il “solito” disco degli AC/DC. Nel 2020 infatti, la “sicurezza” vince a testa bassa. C’è voglia di essere confortati, specie se costretti a stare in casa e proprio come Robin Williams in Mrs. Doubtfire, cosa c’è di meglio di “Through The Mist Of Time” come colonna sonora delle pulizie di casa?  E che dire di “Realize” per imbiancare le pareti di un colore pastello? O di “Code Red” per preparare l’impasto per il pane? “Power Up” rassicura, coccola, ti mette di buon umore, vuoi perché quasi tutte le canzoni sono allo stesso tempo, vuoi perché la formula è tanto consolidata da essere ormai una sorta di archetipo.

Ma c’è un “ma”; soprattutto per chi come il sottoscritto ha comprato “For Those About To Rock” il giorno della sua uscita, e considera “Stiff Upper Lip” l’ultimo grande disco degli AC/DC. Tutto suona troppo liscio, senza scosse. Manca qualcosa; gli inglesi usano il termine “sparkle”, che possiamo tradurre come “fiamma”. Manca Malcolm Young; gli AC/DC sono la “sua” creatura. È lui a dare dinamica, corpo e anima alle canzoni.

E Malcolm non c’è. E non ci sarà più. E con lui gli AC/DC perdono l’anima e il vero senso di esistere. E questo malgrado il lavoro incredibile di Phil Rudd che continua a essere l’unico batterista capace di far carburare il motore della band e il gran lavoro di Angus Young che ai miei orecchi sembra più ispirato che negli ultimi album. Aggiungo che la produzione diligente di Brendan O’ Brien non aiuta molto. Ben altro aveva fatto Rick Rubin con “Ballbreaker” restituendo il sound secco e ruvido della band dal vivo.

Ciò detto, se “Shot In The Dark” non era forse il miglior biglietto da visita per il disco – proprio come “Let’s Get It Up” per “For Those About To Rock” – “Kick You When You’re Down” convince come “Witch’s Spell” che sarebbe un grande singolo e, almeno per il sottoscritto, “Wild Reputation” anche solo per la sorpresa di sentire Brian recitare l’ultima strofa della canzone.

Chissà se li rivedremo mai dal vivo (il bassista Cliff Williams ha già detto che non potrà garantire la sua presenza per tutto il tour), di certo è molto probabile che “Power Up” rimanga l’ultimo loro album e quella dedica scritta a caratteri piccoli “This is for Malcolm” la dice lunga su quanto Angus sappia che, senza il fratello, gli AC/DC abbiano poco senso.

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Power Up”

  1. Realize
  2. Rejection
  3. Shot In The Dark
  4. Through The Mists Of Time
  5. Kick You When You’re Down
  6. Witch’s Spell
  7. Demon Fire
  8. Wild Reputation
  9. No Man’s Land
  10. Systems Down
  11. Money Shot
  12. Code Red

Line up AC/DC

Angus Young – chitarra / Brian Johnson – voce / Phil Rudd – batteria / Cliff Williams – basso / Stevie Young – chitarra

Prodotto e mixato  da  Brendan O’ Brian

Ingegnere del suono: Mike Fraser

© Riproduzione vietata

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