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Agape

Agape “Mind Pollution”

Un disco rock che come d’incanto permette di tirare un sospiro di sollievo rispetto ai soliti classici commerciali

Si è appena consumato il rito di Sanremo tra cariatidi resuscitate e “nuove promesse” che mostrano il vuoto musicale in cui si ritrova il nostro paese, ed ecco che il 25 febbraio 2022 esce su Red Cat “Mind Pollution”, un disco che come d’incanto mi permette di tirare un sospiro di sollievo. E non perché sono un irriducibile rocker, ormai ancorato alla memoria dei bei tempi, incapace di accettare “il nuovo” che avanza, e le nuove tendenze, ma perché mi sono ritrovato ad ascoltare un disco fatto di canzoni curate in ogni loro particolare nelle quali la personalità dei cinque musicisti viene fuori con un’irruenza che mi ha inondato come il mare in tempesta.

Gli Agape sono un gruppo composto da studenti universitari che si conoscono da anni e che, stoicamente, sono riusciti a mantenere la loro passione per la musica mentre ciascuno di loro intraprendeva un percorso di studio diverso. La musica come bene comune, non solo quindi una fuga dalla realtà, ma piuttosto un universo parallelo nel quale condividere una passione che niente e nessuno è riuscita a frenare.

Passione è la parola chiave per capire questo esordio composto di otto canzoni in cui i nostri hanno convogliato tutti i loro amori musicali e non solo riuscendo nel difficilissimo intento di offrire all’ascoltatore un manifesto del loro sound nel quale è possibile sentire il meglio dell’Hard Rock degli ultimi 50 anni ma non solo. Pur essendo fan dei Greta Van Fleet i nostri hanno capito più dei loro beniamini che “copiare” alla lunga non ripaga. Prendete per esempio la canzone “Son Of Alchemy” con il suo incedere potente e molto vicino al miglior Slash, sulla quale i nostri impongono un arrangiamento di cori quasi pop che apre nuovi orizzonti finora mai pensati. Una formula che ritroviamo in “The Surgeon”, epica quanto basta e con un tocco di follia beatlesiana nel finale.

La voce di Alice Taddei rifugge tutti i cliché dell’Hard Rock, si tiene lontana dall’imitare modelli maschili offrendo caparbiamente all’ascoltatore qualcosa di “nuovo”, nel quale è il Pop a prevalere senza però perdere di energia o di presenza; le sue melodie non solo reggono “l’attacco” delle chitarre di Elia Giorgi e Gabriele Coppola, ma concorrono a dare un sapore completamente diverso come dimostrano le sbarazzine “Mind The Gap” e “Self Confidence” che sembrano scritte per essere suonate dal vivo a tutto volume.

La sezione ritmica composta da Alessia Lodde al basso e Filippo Di Martino alla batteria sostiene il tutto con drive che è raro trovare in una band così giovane e che solo mesi e mesi di sala prove possono garantire: l’opener “The Spark” non lascia dubbi in merito così come la successiva “Mind The Gap” in odore di AC/DC del periodo Bon Scott.

Se pensate che il disco degli Agape sia solo un susseguirsi di canzoni potenti e orecchiabili, dovrete ricredervi: se i Rival Sons o Miles Kennedy avessero pubblicato come singolo “Gaia And Theia” noi tutti avremmo gridato al miracolo e non vedo perché non dovremmo comunque farlo e anzi invitare tutti i nostri amici a ascoltare questa canzone invece del solito classico in heavy rotation su Radio Freccia o Virgin Radio.

Non resistete: che la contaminazione abbia inizio! Mostrate i segni di essere stati sottoposti alle radiazioni musicali degli Agape!

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Mind Pollution”

  1. The Spark
  2. Mind Thre Gap
  3. Gaia & Theia
  4. Loss On Ignition
  5. Self Confidence
  6. Son Of Alchemy
  7. The Surgeon
  8. Uranium – 238

Line up Agape Alice Taddei – voce e cori / Alessia Lodde – basso e cori / Elia Giorgi – chitarra elettrica e cori / Gabriele Coppola – chitarra elettrica e cori / Filippo Di Martino – batteria, percussioni e cori

Special Guest: Lorenzo Pini – chitarre acustiche ed elettriche

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