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Alter Bridge “Pawns & Kings”

Un gradito ritorno ai livelli a cui appartengono

Gli Alter Bridge danno alla luce il 14 ottobre 2022 il loro settimo studio album “Pawns & Kings” per Napalm Records. Personalmente ho apprezzato molto i loro primi quattro lavori (“Fortress” ci ho messo un paio d’anni per capirlo pienamente a dir la verità), i quali si mostravano freschi, vari e potenti. Il tutto scrollandosi di dosso le residue macerie dei Creed. Gli album successivi, ad iniziare da “Last Hero”, evidenziano un declino nella vena compositiva che li ha portati a diventare un po’ ripetitivi e a tratti quasi inconcludenti. Le capacità di Mark Tremonti e la bravura indiscussa di Myles Kennedy iniziano insomma ad essere non più sufficienti e la band sforna due album sicuramente non all’altezza dei precedenti.

Con questo “Pawns & Kings” i quattro provano quindi a rialzarsi, con esito a mio avviso positivo. Recuperano sicuramente in brillantezza compositiva, con un buon lavoro di Kennedy alla voce (anche se con lui l’asticella è sempre alta dato il livello artistico del cantante); Tremonti sembra ispirato ed è da sottolineare il lavoro della batteria di Scott Phillips e del basso di Brian Marshall, che assieme sono una combo micidiale. 

La band sforna brani concettualmente diversi tra loro e nei primi pezzi cala un poker che incanala il tutto sui binari giusti: “This Is War” è l’opener dove la già lodata sezione ritmica fa un lavoro coi controfiocchi. “Dead Among The Living”, “Silver Tongue” e “Sin After Sin” sono pezzi che si cantano a squarciagola assieme a riff di alto livello. Per carità ci sono pezzi che personalmente non mi hanno convinto, come ad esempio “Stay” che odora di già sentito. Non mancano anche episodi più “catchy” ed orecchiabili, quelle che in un album possono risultare divisive, ma tali caratteristiche a mio avviso nulla tolgono alla qualità di pezzi come “Holiday” e “Season Of Promise”, quest’ultima con riff di chitarra davvero ispirato, o la stessa title-track “Pawns And Kings”. Abbiamo altre note positive, outlier come “Last Man Standing” che si distingue nella struttura dei riff pur tenendo una pregevole linea melodica con un gran lavoro, di nuovo, di basso e batteria. Un album che va ascoltato e capito, un gradito ritorno degli Alter Bridge ai livelli a cui appartengono. 

Articolo di Pierluigi Laurano

Track List “Pawns And Kings”

  1. This Is War
  2. Dead Among The Living
  3. Silver Tongue
  4. Sin After Sin
  5. Stay
  6. Holiday
  7. Fable Of The Silent Son
  8. Season Of Promise
  9. Last Man Standing
  10. Pawns & Kings

Line up Alter Bridge: Myles Kennedy Voce, Chitarra / Mark Tremonti Chitarra, Voce / Scott Phillips Batteria / Brian Marshall Basso

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