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Bent Trees Society “Bent Trees Society”

Band con la capacità di unire melodie pop e pesantezza rock e grunge

Sardegna, terra di mare, montagne, pianure, foreste e …maestrale! Proprio la forza brutale del “vento maestro” (traduzione letterale di come viene chiamato in sardo), spirante da nord-ovest, è la causa di una peculiarità paesaggistica (la più fotografata) della flora sarda: gli alberi irrimediabilmente piegati verso sud-est, senza mai spezzarsi. Così, come questi alberi, anche la Sardegna con i suoi problemi e contraddizioni si piega, ma non si spezza. Figli di quest’isola i Bent Trees Society, provenienti dall’oscura e stereotipata macro-regione del Logudoro, tanto devoti a questa terra e a questa pittoresca tipicità quanto, musicalmente, al Rock alternativo del Nord-ovest Pacifico, al quale si accostano attraverso similitudini, non solo nel nome, con i più famosi Alberi Urlanti.

“Bent Trees Society” è l’omonimo album d’esordio, interamente autoprodotto. Fuori il 31 marzo 2023, ma già anticipato il 3 marzo 2023 dal brano “Minetime”, è composto da 12 brani cantati in inglese, che trattano della quotidianità della band, mettendo in evidenza – con rabbia e dolore – le discordanze dell’isola. Se i Soundgarden cantavano “I’m looking California and feeling Minnesota”, chi la vede come noi potrebbe dire I’m looking Porto Cervo and feeling Portovesme afferma ironicamente la band a proposito del disco.   

Apre le danze “Lara’s White Lips”, dove suoni prettamente anni ‘90 in stile Weezer da “Green Album” diventano moderni e quasi ottimistici, complice anche il tono della voce di Luigi capace di dare spiragli di luce. Più introspettiva e oscura la title track “Bent Trees Society” caratterizzata da un superbo phaser a riempire le strofe. “As I Loom”, invece, suona quasi come uno scanzonato College Rock contraddistinto da un ritornello di facile memoria. “Yellow Like Water” risulta una piacevole e intima power ballad con un bel finale in crescendo, mentre “Crazy (Horse) Eat Sand”, differenziato da ritmi post-punk, va a richiamare certi fraseggi chitarristici alla Placebo condito da un convincente assolo finale.

“Old Trees Don’t go Away” è un’ottima prova di come sia possibile inserire elementi brit alla Oasis mantenendo sempre uno stile americano. Il già citato “Minetime”, invece, prende i Pearl Jam d’annata e li fa diventare sardi per 4:23 minuti. L’oscura pesantezza hard venata di psichedelia in “Black Pills” fa risultare il brano uno dei più convincenti di tutto l’album. “Blue Skyes”, all’opposto, riprende elementi brit senza mai abbandonare le distorsioni in una atmosfera più solare. Avevo citato gli Alberi Urlanti? Ed ecco dei loro echi in “Off  Love”, ennesima prova della coesione della band quando mette in moto le distorsioni. Infine, chiudono le dolci atmosfere di “Treehouse” e “What If”. Quest’ultima, tra le due, emerge maggiormente per melodia, ritornello e per un finale che comprende in sottofondo alcuni estratti della poesia “Cantone de Giuanna, Sa Ruja, Bagassa De Gherra” del poeta sardo Frantziscu Masala. Cala il sipario.

Ottimo disco d’esordio, dove la seconda parte è secondo me la più convincente. La capacità di unire melodie pop e pesantezza rock e grunge è un’ottima base su cui lavorare e migliorare, ma quando schiacciano le distorsioni e le mantengono accese diventano estremamente validi e anche il cantato prende decisamente una marcia in più (“Black Pills” e “Off Love” ne sono una prova). Leggermente da migliorare l’accento in inglese che a volte –  soprattutto nei cambi – cade nell’inflessione sarda, ma in un disco simile e in un contesto simile passa quasi innervato. Un album che profuma di macchia mediterranea e di terra bruciata dal sole e dal vento. Merita più di un ascolto.

 Articolo di Giulio Ardau

Track list “Bent Trees Society”

  1.   Lara’s White Lips
  2.   Bent Trees Society
  3.   As I Loom
  4.   Yellow Like Water
  5.   Crazy (Horse) Eat Sand
  6.   Old Trees Don’t Go Away
  7.   Minetime
  8.   Black Pills
  9.   Blue Skies
  10.   Off Love
  11.   Treehouse
  12.   What If

Line Up Bent Trees Society: Luigi voce, chitarra / Giuseppe chitarra, voce / Nino basso, arrangiamenti, produzione

Bent Trees Society online:
https://m.facebook.com/people/Bent-Trees-Society/100077741717037/
https://www.instagram.com/benttreessociety/
https://www.youtube.com/channel/UCzvGCl-aar5ASXEHyIR-72Q

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