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Bornholm

Bornholm “Apotheosis”

Un album eccellente, che riporta la band ungherese a glorie considerate erroneamente perdute

Il ritorno discografico degli ungheresi Bornholm è sinceramente uno degli album che non mi sarei mai aspettato di recensire. Le grandiose atmosfere e l’approccio trionfale dei primi due dischi – rispettivamente “…on the Way of The Hunting Moon” e lo strepitoso successore “March for Glory and Revenge” – rimane tuttora uno degli esempi più illustri del Black Metal mitteleuropeo, ma dopo i meno ispirati a mio parere “Inexorable Defiance” e “Primaeval Pantheons” avevo iniziato a perdere le tracce di questo gruppo.

Giustificata appunto la mia sorpresa nel trovarmi di fronte al loro ritorno sulle scene, dopo cinque anni dall’ultimo lavoro in studio, rendendomi conto di avere fra le mani un album eccellente, che riporta la band ungherese a glorie che consideravo erroneamente perdute. Oggi infatti ci addentreremo nella quinta fatica in studio dei Bornholm dal titolo “Apotheosis”, in uscita il 5 di novembre 2021 su Napalm Records.

Apoteosi di nome e di fatto, dato che il nuovo lavoro si afferma come un ritorno di forma strepitoso che mi ha catapultato direttamente alle sonorità che mi fecero tanto elogiare e apprezzare i primi due lavori del gruppo. Il Black Metal dei Bornholm è un viaggio attraverso composizioni fortemente melodiche ed atmosferiche, che però non perdono mai di vista l’aggressione tipica del genere, creando un equilibrio sopraffino che permea tutte le loro composizioni. Brani che citano principalmente gruppi come i greci Kawir o i tedeschi Falkenbach, tralasciandone però le velleità più folk, supportati da un lavoro di chitarra e batteria invidiabili per atmosfera e solidità. Esempio lampante la quinta traccia “Black Shining Cloaks”: brano strepitoso caratterizzato da un andamento terzinato più lento e marziale che si scatena nella parte centrale, con un assolo di chitarra assolutamente da brividi.

Un plauso anche alle finiture di batteria che supportano la già elogiata parte di chitarra, con un lavoro di doppio pedale veramente raffinato e di precisione. Un altro punto di forza del gruppo sono gli inserimenti di cantato pulito che vanno a spezzare la linea vocale più classica della band; tali parti sono facilmente identificabili nel fenomenale intermezzo sul brano “Spiritual Warfare”, brano influenzato da sonorità limitrofe al Melodic Death Metal, e nella successiva “To the Fallen”, quest’ultimo arricchito da una parte dove la chitarra acustica prende il centro del palco mentre in sottofondo si palesa un assolo che andrà a introdurre la seconda parte della canzone.

La vena compositiva ispiratissima dei Bornholm brilla come raramente prima d’ora, complice un lavoro in studio che riesce a incentivare questi continui cambi di movimento e atmosfera all’interno del disco. Nessuno degli strumenti, corde vocali comprese, prende mai il sopravvento, andandosi a mescolare in un suono che nella sua raffinatezza ed evanescenza riesce comunque a mantenere saldo il controllo sull’aggressione tipica del Metal Estremo.

Ogni parte di questo “Apotheosis” procede in funzione del grandioso risultato finale, un disco che riesce a immergere l’ascoltatore in una sontuosa atmosfera capace di colpire durissimo come di farlo sognare a occhi aperti. La chiusura affidata alla doppietta “Apotheosis” ed “Enthronement” è solo un’ulteriore riprova della composizione idilliaca del gruppo: il primo brano racchiude perfettamente la somma di questo album, composto da un avvio muscolare e votato al Black Metal più immacolato per poi naufragare su sonorità epiche e un coro pulito in chiusura da brividi, mentre il secondo pezzo, di due minuti circa, è composto soltanto da chitarra acustica e tastiere. Una suite strumentale che fa calare il sipario su un disco assolutamente imperdibile.

Reo confesso di aver messo nel dimenticatoio questo gruppo, adesso torno a chinare il capo di fronte ai Bornholm e al loro ultimo disco “Apotheosis”, una gemma del panorama Black Metal contemporaneo meritevole di totale venerazione.

Articolo di Lorenzo Bini

Tracklist “Apotheosis”

1. I Divine
2. My Evangelium
3. Sky Serpents
4. The Key to the Shaft of The Abyss
5. Black Shining Cloaks
6. Spiritual Warfare
7. Darkened Grove
8. To the Fallen
9. I am War God
10. Apotheosis
11. Enthronement

Line-up Bornholm Sahsnot: vocals, guitars, keyboards / Charum: bass guitar / D: drums

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