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Bruce Soord “Luminescence”

Il terzo album solista del frontman dei Pineapple Thief incanta e convince

Bruce Soord è un vulcano in moto perpetuo. Non bastano i suoi Pineapple Thief, non basta la pandemia, aggirata e mitigata grazie a uno splendido live streaming ufficiale e per mezzo del nuovo capitolo delle Soord Session. Evidentemente non era appagato, perché in questo passaggio di stagione ha trovato il tempo di dare alle stampe anche il suo terzo lavoro solista: “Luminescence”. Il disco, fuori per Kscope Music il 22 settembre, ultimo giorno d’estate, è la perfetta espressione musicale dell’anima di Soord, in bilico fra intimismo e malinconia, con un fermo timbro da cantautorato rock che permane in maniera invisibile ma netta.  

L’album parte direttamente col singolo “Dear Life”, guidato dall’amata chitarra acustica; un brano dilatato che si prende tutti i suoi tempi, e che in realtà ha ben poco del classico apripista. La canzone lavora ai fianchi, complice un caldo e poetico videoclip, innestandosi nella memoria a tradimento. “Lie Flat” è tenuta su da una batteria campionata e da suoni riverberati e ampi, che avvolgono ed evocano: classico lavoro che denota una maturità compositiva che poggia su tutti gli anni d’esperienza accumulati in giro per gli studi e per il mondo.        

“Olomouc” è dolce nell’approccio e nella voce, si caratterizza per il suo essere discreta e malinconica, ma in modo del tutto inusuale (e intelligente) a livello di arrangiamento. Ed eccoci a “So Simple”, che si sviluppa su un arpeggio ipnotico di due note ripetute. Nella sua modestia convince, affascina e trasporta: una carezza di due minuti appena. Così semplice, appunto, ma proprio per questo così preziosa. “Never Ending Light” è il brano più lungo del progetto, appena sopra i quattro minuti. Da brividi l’apertura di chitarra riverberata che s’innesta fra le due strofe, a cui non serve alcun testo per arrivare dritta in pancia.         
“Day Of All Days” reitera lo stesso accordo per i primi trenta secondi, ti spinge ad attendere e a immaginarne il seguito. Ciò che arriva, alla fine, è pura magia alla Soord. “Nestle In” si apre con l’ambient di una sirena “piegata” a favore della partenza del brano; una traccia piena di rimpianto e colma di suoni elettronici ora rimbalzanti, ora dolcemente classici. “Instant Flash Of Light” sembra approcciarsi con un piglio più folkeggiante… ma in realtà è solo l’andamento della chitarra a richiamarne alcuni echi perché il resto del brano, introspettivo e cupo, è l’ennesima dimostrazione delle qualità melodiche del Nostro.

“Rushing” inizia con un interessante fade-in sul quale s’innesta prima un giro cristallino, poi tutta una serie di soluzioni notevoli. Il pezzo, unica composizione totalmente strumentale, è fra i picchi assoluti della proposta: un mix di ambient e chitarra sostenuto da un ottimo giro di basso. Le influenze emanate, per qualche strana ragione, riescono a lambire mondi orientaleggianti senza affondarvi, e senza citazionismo o banale manierismo. Soord riprende possesso del microfono con la successiva “Stranded Here”, momento in cui suona importante il supporto dell’orchestrazione classica, sia dal punto di vista sonoro che architettonico, a fondamentale supporto delle belle vocalizzazioni.    

“Read To Me”, altra canzone breve e intensa, è la naturale prosecuzione della traccia precedente, e condensa in pochi momenti quella costante tensione verso l’alto, verso il sublime, che permea l’intera opera di Soord, compresa la parte legata ai Pineapple Thief più rockeggianti e rolleggianti. Chiude “Find Peace”, ed è come un augurio a sé e ai fan: il suggello di un disco che stavolta non ha bisogno di una singola distorsione, di un singolo gesto eclatante, di un singolo suono eccessivo, di una singola parola fuori posto. Forse proprio per questo, al termine dell’ascolto, emerge così chiara la grande classe messa in campo.       
  
L’album, inciso ai Soord Studios (con archi aggiunti al RAK Studio 3 di Londra), impreziosito dai gustosi arrangiamenti di Andrew Skeet, è nato nel corso di due anni durante le tappe del precedente tour. E Bruce Soord della strada sembra proprio non averne abbastanza, perché a supporto di Luminescence calcherà molti palchi europei, compresa la nostra Italia, in tre date assolutamente da non perdere: il 5, 6 e 8 Ottobre, ripettivamente a Bologna, Milano e Roma.       

Articolo di Simone Ignagni 

Track List “Luminescence”

  1. Dear Life
  2. Lie Flat
  3. Olomouc
  4. So Simple
  5. Never Ending Light
  6. Day Of All Days
  7. Nestle In
  8. Instant Flash Of Light
  9. Rushing
  10. Stranded Here
  11. Read To Me
  12. Find Peace

Bruce Soord online:
Official Site https://brucesoord.com/
YouTube https://www.youtube.com/channel/UCewBl2zv9Mur6-fn5FF_Ghw
Instagram https://www.instagram.com/bsoord/

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