25/04/2025

David Garrett, Roma

25/04/2025

Punkreas, Legnano (MI)

25/04/2025

Slebo, Bologna

25/04/2025

Heavy Lungs, Bologna

25/04/2025

IQ, Borgomanero (NO)

26/04/2025

Talco, Milano

26/04/2025

Helen Burns, Siracusa

26/04/2025

Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo, Roma

26/04/2025

Taistoi, Bologna

26/04/2025

Emanuele Colandrea, Benevento

26/04/2025

Messa, Venezia

26/04/2025

Andy And The Bowieness, Bergamo

Agenda

scopri tutti

Dagger Moth “The Sun Is A Violent Place”

Un piccolo gioiello con la chitarra come protagonista

Sono passati sei anni da “Silk around the marrow”, il disco che ha preceduto questo terzo album nella carriera di Sara Ardizzoni, anni nei quali la musicista ferrarese si è divisa fra l’attività live col suo progetto Dagger Moth e quella come chitarrista (dal vivo e in studio) con Cesare Basile e con i Massimo Volume. Tanto per far capire che tipo sia Sara, sappiate che questo “The Sun Is A Violent Place” (auto-pubblicato il 3 ottobre 2022) non sarà disponibile né nei negozi né sulle piattaforme di streaming: chi lo vorrà (e fareste bene a volerlo) dovrà acquistarlo direttamente da lei, sul suo Bandcamp o ai concerti, che ci auguriamo siano numerosi nei prossimi mesi; e sappiate che ogni suono che sentirete in questo disco è interamente composto, arrangiato, suonato e prodotto da Sara stessa, tranne qualche additional beat sulle tracce 1, 4 e 6.

Ed è, proprio come i due predecessori, un piccolo gioiello con ovviamente la chitarra come protagonista, filtrata da effetti, loop e chissà quale altro aggeggio elettronico, sopra strati di synth e beat elettronici, senza dimenticare la bella voce di Sara. Dall’apertura dalle atmosfere cupe di “Church without god” alla splendida “Days to unglue”, con i suoi intrecci di chitarra quasi frippiani, passando per la onirica “Afloat” o per la oscura “Slow motion collapse” dalle venature quasi techno, “The sun is a violent place” stupisce soprattutto per essere un disco privo di momenti di cali di tensione emotiva o in cui chi ascolta abbia la sensazione di “già sentito”. Anzi, è uno di quei lavori che, appena finito, hai subito voglia di riascoltare per scoprire nuovi suoni e rumori. È un disco che, se fosse uscito fuori dai confini italiani e magari avesse il logo 4AD stampato sul retro copertina avrebbe fatto gridare al miracolo gran parte di quelli che dicono di occuparsi di musica. È il terzo album di Dagger Moth, andate ad acquistarlo e a supportare una delle artiste più originali che abbiamo in Italia.

Articolo di Michele Faliani

Tracklist “The Sun Is A Violent Place”

  1. Church Without God
  2. Afloat
  3. Automatic Dream Glow
  4. Slow Motion Collapse
  5. Days To Unglue
  6. Minefield
  7. Be Like Water
  8. Time Blind
© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!