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Dario Dont “Grand Jeté”

Cantautorato atipico, che alterna momenti melodici a intrecci più abrasivi dalle venature alt/indie

Stupisce per originalità e eclettismo questo “Grand Jeté” di Dario Dont, album fuori il 24 marzo 2023 per Vrec. Un lavoro eterogeneo e variegato, dalla lunga gestazione iniziata già nel 2017, non catalogabile in un uno stile predefinito per la sua dinamicità, i brani originali e fantasiosi nelle trame che alternano intensità, melodia e ricerca sonora di altissimo livello.

La carriera di questo artista bresciano, pseudonimo di Dario Bertolotti, inizia già nei primi anni 2000 come bassista dei Blank Dirt, band della sua città natale, prima di approdare nel 2005 ai Don Turbolento, nei quali si cimenta egregiamente con la batteria e il canto. Durante questa esperienza pubblica tre album e forgia con l’amico Giovanni Battagliola un repertorio dal sound carico di groove che conferisce un suono personale al gruppo, rendendolo una delle migliori realtà live italiane. Riduttivo quindi definire l’artista, alle prese oggi con la nuova veste da solista come cantautore, proprio per la sua flessibilità che lo conferma anche apprezzabile polistrumentista capace di modellare autentici gioielli sonori; un cantautorato atipico, che alterna momenti melodici a intrecci più abrasivi dalle venature alt/indie.

Ma ciò che lo distingue per originalità, e questo pregevole lavoro ne è una conferma, è l’intenso spessore che riesce a conferire ai pezzi usando tecniche particolari di sovra-incisioni, filtri vocali e sonori che danno a ogni brano un sapore al contempo evocativo e sperimentale, frutto di un eccellente lavoro che riesce nell’intento di personalizzare le trame escludendo ogni tipo di prevedibilità. Proprio queste caratteristiche rendono l’ascolto gradevole sino dalle prime percezioni, i brani scorrono in maniera disinvolta, capaci di emozionare nei momenti più soft, ma anche di galvanizzare per la potenza espressa in certe situazioni. Non a caso la fascinosa copertina del pittore Joseph Piccillo rappresenta proprio le caratteristiche sopra menzionate; l’artwork sembra disegnare le movenze artistiche della danza, con una ballerina che si esalta in un grand jeté, esprimendo uno spettacolare passo nel quale si libra nell’aria e esibisce una spaccata, rendendo la cover significativa del messaggio musicale trasmesso. Un’energia esplosiva ma raccontata con la grazia e l’espressività di un gesto raffinato.

 “Neve” è un brano bellissimo, che gioca su una melodia iniziale malinconica introdotta dal sintetizzatore. In pieno stile prog si va a sviluppare un’atmosfera suggestiva, quasi cinematografica che nella seconda parte del pezzo si trasforma incalzata in una miriade di suoni dilatati grazie al ritmo veemente del basso. L’artista dai social media invita a ascoltare questa canzone possibilmente al buio per carpirne tutte le delicate sfumature, facendo filtrare il suo forte coinvolgimento emotivo nell’interpretarla. “Non fare rumore” prende invece le movenze in un clima artefatto e sincopato con la voce di Dario quasi magnetica, per poi evolversi in un finale ad alta gradazione elettrica nel quale è difficile non rimanere coinvolti. Una miscela esplosiva di sonorità post/punk che trasmette intense vibrazioni.

I testi pongono il loro accento su aspetti introspettivi e perfettamente in linea con i tempi attuali. Forse il ritmo assurdo e il modus vivendi di oggi, probabilmente condizionato anche dalle ultime vicissitudini storiche, conduce a una spersonalizzazione, a non essere più noi stessi. Ecco che le liriche riflettono un flusso di coscienza, una frenetica corsa contro il tempo che, proprio in questo suo incedere senza tregua, non lascia spazi, travolgendo tutto convulsamente e allontanando dagli obbiettivi veramente importanti. C’è quindi l’esigenza di ritrovare una corretta traiettoria, anche attraverso una lotta disperata e fragorosa, perché allontanarsi dalla ragione porta solo verso una sensazione di irreparabile; è necessario riacquistare quella purezza d’animo, che la convulsa rincorsa imposta da una società frastornata può soltanto minare. Le dodici tracce della track list sviluppano compiutamente questi concetti, facendo risaltare questo grand jeté come un enorme salto che ci spinga verso la riscoperta delle emozioni e di una nuova linfa, affinché la vita non rimanga, come dal titolo di un brano, un sogno lasciato “A metà”.

Proprio “Verrò” e “A Metà” sono le due più intense melodie dell’album. La prima esalta la vocalità di Dario che si innalza in un’escalation colorata dalle note di un bel piano; la seconda è invece una vivace ballata dai sapori mediterranei e qualche sfumatura psichedelica, un pezzo di gran classe. Cito ancora i suoni sintetici, il ritmo e i bei riff di chitarra dell’eponima “Grand Jeté”, l’energia e la commistione fra elettronica e Post Punk di “E si vedrà” e il synth avviluppante di “Lama”. Dopo i delicati arpeggi di chitarra e i fraseggi sintetici de “La finestra sul cortile” si arriva alla conclusione di questo propositivo progetto in musica con il brano più lungo dell’album “La cosa padre”. L’artista consegna a questo intenso motivo la chiusura del lavoro, convogliando in una particolare e solenne interpretazione le tante finezze d’avanguardia impiegate, su tutte gli ipnotici ricami vocali che si intersecano in crescendo.

Ogni pezzo, ciascuno diverso dall’altro, ha un fascino particolare e trasporta in un universo musicale attraente e meditativo. Un album elaborato in maniera sorprendente, con la voce di Dario che rincorre sé stessa nell’interessante gioco di sovra-incisioni grazie al quale sembra spesso di ascoltare più interpreti che dialogano in una coralità quasi teatrale. “Grand Jeté” lascia all’ascoltatore la facoltà di fruire dei contenuti in maniera personale rendendo la sua percezione un’occasione di riflessione individuale.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Grand Jeté”

  1. Neve
  2. Grand Jeté
  3. Cuore Aperto
  4. A metà
  5. Verrò
  6. Due di Zucchero
  7. Non fare rumore
  8. E si vedrà
  9. Lama
  10. Luce spenta
  11. La finestra sul cortile
  12. La cosa padre

Dario Dont Online:
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