27/07/2024

CCCP-Fedeli Alla Linea, Genova

27/07/2024

Cristiano De André, Piazzola (PD)

27/07/2024

Mercanti Di Liquore, Civate (LC)

27/07/2024

Vinicio Capossela, Verona

27/07/2024

Tre Allegri Ragazzi Morti, Torre Santa Susanna (BR)

27/07/2024

David Morales ft. Julie Mcknight, Taranto

27/07/2024

Martin Barre Band, Sigillo (PG)

27/07/2024

Louise Lemon, Serravalle (PT)

27/07/2024

Radio Fantasma, Milano

27/07/2024

Patrizio Fariselli, Firenze

27/07/2024

Irene Grandi, La Spezia

28/07/2024

Gio Evan “Evanland”, Assisi

Agenda

Scopri tutti

Darkwoods My Betrothed “Angel of Carnage Unleashed”

Disco che tributa una certa corrente più melodica del Black Metal, con un sound fortemente influenzato da parti epiche

Lungo la storia del Metal (e specialmente quella delle sue frange più estreme) capita spesso di trovare gruppi arrivati a pubblicare poco più di una manciata di demo o un paio di dischi in studio prima di svanire per sempre, inghiottiti dalla canonica oscurità associabile a questo mondo musicale. Storia similare è quella dei Darkwoods My Betrothed, band finlandese fondata nel 1994 che, dopo un trittico tutto sommato discreto di dischi dal 1995 al 1998, entra in uno stato di ibernazione totale durato fino all’anno corrente. Complice anche una formazione rinnovata con l’inserimento di due quinti dei blasonatissimi Nightwish (rispettivamente Tuomas Holopainen alle tastiere e Kai Hahto alla batteria) i nostri approdano al quarto disco in carriera dal titolo “Angel of Carnage Unleashed” rilasciato il 12 novembre 2021 su Napalm Records.

In rarissimi casi mi è capitato di incappare in lavori di band fondate 20-30 anni fa che, dopo una pausa lunga almeno due decenni, riuscissero a convincermi col loro disco di ritorno (si vedano casi unici come il superlativo “Revelations of Oblivion” dei Possessed contrapposti alla maggioranza dei casi come il tristemente fiacco “2.0.1.6. …” dei Mefisto) e per molti versi la band finlandese mi ha sorpreso in positivo su più aspetti.

Primo su tutti il fattore dei nuovi membri del gruppo: al di là dell’apporto batteristico calzante e ben eseguito di Kai Hahto (già avvezzo al mondo del Metal Estremo per la sua militanza nei Wintersun), temevo molto che la presenza di Tuomas potesse diluire troppo le composizioni di un gruppo stilisticamente associabile al Black Metal, essendo unico portare della paternità artistica di un gruppo virtualmente opposto a questo genere come i Nightwish.

Per quanto certi caratteri della sua composizione siano ben udibili, il servizio dato a questo disco mi ha sorpreso per la sua efficacia e per la sua coerenza con il genere. Con questo “Angel of Carnage Unleashed” siamo di fronte a un disco che tributa chiaramente una certa corrente più melodica del Black Metal, andando però più di una volta in contro a un sound fortemente influenzato da parti epiche in stile Bathory. L’approccio vocale molto interessante a mezzo fra il cantato tipico del Black Metal e uno più pulito vicino all’Heavy Metal rende questo disco ricco di spunti che svecchiano parecchio il sound un po’ dozzinale dei primi dischi del gruppo: si prenda per esempio il singolo “Murktide and Midnight Sun”, pezzo che si struttura su un mid-tempo granitico che porta avanti il brano su suggestioni vicine per stile a brani del periodo di “Asa” dei tedeschi Falkenbach.

A onor del vero la vena Black Metal è ben presente e mai dimenticata su molti dei pezzi presenti in scaletta, come l’apertura “Name the Dead” e la successiva “In Evil, Sickness and Grief”: in brani come questi la parte sinfonica è accantonata quasi totalmente in favore dell’assalto a testa bassa più consono al genere, fatta eccezione per qualche inserimento di tastiera qua e là atto a ingrandire il suono dei pezzi e arricchirne l’atmosfera. Plauso dovuto anche all’ottimo lavoro sugli assoli di “Name the Dead”, rasoiate di chitarra a cento all’ora che regalano ulteriore carburante alla canzone senza farne crollare il tiro.

Grande rispetto anche per la scelta come chiusura del disco, ovvero la dinamitarda “Black Fog and Poison Wind”: per un gruppo con questo tipo di influenze più melodiche sarebbe stata una soluzione più che scontata chiudere con un pezzo sinfonico e soporifero. Non Darkwoods My Betrothed, che concludono con probabilmente il brano più duro del disco: inizio incredibile con il lamento del cantante Emperor Nattasett che monta fino a lanciarsi in un urlo straziante accompagnato da un blast-beat a velocità supersonica, cortesia del solito fenomenale Kai Hahto. Strepitoso utilizzo anche delle tastiere di Mr. Holopainen, che durante uno dei momenti più tirati della canzone, riesce a inserire un giro davvero da brividi molto vicino a gruppi come Emperor e Limbonic Art.

In chiusura posso affermare che questo “Angel of Carnage Unleashed” mi abbia preso alla sprovvista nel modo più positivo possibile del termine, portandomi ad apprezzare questo disco in tutte le sue sfaccettature, anche quelle che ritenevo meno consone al mio gusto di recensore e fruitore rompiscatole di questo genere. Davvero eccellente.

Articolo di Lorenzo Bini

Tracklist “Angel of Carnage Unleashed”

1. Name the Dead
2. In Evil, Sickness and Grief
3. Murktide and Midnight Sun
4. You Bitter Source of Sorrow
5. Where We Dwell
6. In Throll of Ironskull’s Heart
7. Massacre
8. Black Fog and Poison Wind
9. Outro

Line-up Darkwoods My Betrothed

Hexenmeister – Basso / Hallgrim – Chitarra / Emperor Nattasett – Voce / Tuomas Holopainen – Tastiera / Kai Hahto – Batteria (ospite)

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!