Che paese meraviglioso che è la Svezia. Non solo per la cultura e il divertimento di Umeå, per il fascino di Stoccolma o per la bellezza selvaggia del Norrland, che vi consiglio prima o poi di visitare, ma anche per la grande varietà di musicisti interessanti che in quella terra, di cui sappiamo troppo poco, producono tanta bella musica. Mi vengono a mente i grandiosi Simian Ghost e le loro furiose cavalcate psych rock, i Bland e il loro Rock di stampo americano, il Flower-Pop dei Crying Day Care Choir, l’accattivante electro-pop di Cajsa Siik e le irresistibili ballate in stile seventies di Tiger Forest Cat. A questi nomi, adesso, si aggiunge un’altra band che (e qui mi cospargo il capo di cenere) fino a qualche giorno fa ignoravo, che arriva da Malmö e che spedirà il suo nuovo lavoro “Flicker” in tutti i negozi fisici e liquidi il 17 marzo, pubblicato da Fire Records.
“Flicker” è il sesto album dei Death And Vanilla, e come capita spesso in questo periodo è un disco composto e registrato nell’arco di tempo fra l’inizio della pandemia e quello della guerra in Ucraina, ed è quindi, a detta degli stessi artisti, una moderna riflessione su questi tempi difficili. L’ascolto di queste otto tracce, però (nove a dire il vero, anche se l’ultima è un reprise di “Perpetuum mobile”) è tutt’altro che difficile, anzi scorre perfettamente lungo i 36 minuti e poco più dell’intera durata, lasciandoti con l’intenzione di premere ancora il tasto play appena giunti alla fine. Alzi la mano chi non pensa ai Cure di “Three imaginary boys” non appena arrivano le prime note di “Out for magic” con le sue chitarre così smaccatamente new wave, o chi non è già conquistato fin dalle prime battute di “Baby snakes” con le sue tastierine plasticose da pop francese anni ’60.
La bella voce di Marleen Nilsson, delicata e tenue, si arrotola in melodie accattivanti e si lega alla perfezione con il lavoro di Anders Hansson e Magnus Bodin, che se talvolta richiama certe sonorità psichedeliche tipiche dei Mazzy Star, trova anche nelle sperimentazioni degli Stereolab e addirittura nel kraut rock parecchi punti in comune (come nella bellissima “Fearless”, uno dei pochissimi casi degli ultimi 20 anni in cui la voce arriva dopo due minuti e quaranta secondi dall’inizio del brano). Ci sono anche un paio di episodi in cui la malinconia nordica dei Death And Vanilla si fa per un attimo da parte (“Find your illusion” e soprattutto “Mercury rising”) e il loro lato più dream-pop prende il sopravvento, peraltro senza che il fascino complessivo del lavoro ne risenta. Un album interessantissimo dalle variegate influenze ma al contempo originalissimo, un lavoro dal sapore vintage ma estremamente moderno, una band che non conoscevamo e che da ora in poi andremo a scoprire anche nei suoi lavori più vecchi. E speriamo che qualche promoter li porti in Italia, vorremmo ascoltarli anche dal vivo.
Articolo di Michele Faliani
Tracklist “Flicker”
1. Out For Magic
2. Baby Snakes
3. Find Another Illusion
4. Perpetuum Mobile
5. Looking Glass
6. Mercury’s Rising
7. Fearless
8. Transparent Things
9. Perpetuum – Reprise
Line up Death And Vanilla: Marleen Nilsson / Magnus Bodin / Anders Hansson
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