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Electric-Boys

Electric Boys “Ups!de Down”

Questo gruppo sa suonare, cantare e soprattutto non annoiare mai

In vista ci sono appuntamenti musicali immancabili, e uno di questi è sicuramente l’uscita di “Ups!de Down” degli Electric Boys il 30 aprile 2021. Ci piacciono perché suonano e cantano e se ne infischiano di adattarsi alle mode del momento. Non cercano di fare l’occhiolino a generi che non sono propri, né desiderano vestirsi di note più moderne; la band si mantiene fedele a sé stessa e crea questo nuovo album proponendo il loro stile hair metal continuando però a prendere ispirazione da altre sonorità e combinarle per dare alla loro musica un tocco personale, come è sempre stato col funk che continua ad accompagnarli da quando si sono formati nel 1987.

In quell’insieme di frivolezza e ambiguità che era il Glam Metal, divenuto il simbolo del Rock anni ’80, vi era una profondità di vedute spesso sfuggita a buona parte del pubblico, ma che non per questo ha impedito ad alcuni gruppi di sviluppare commistioni di suoni diversi che andavano oltre al suono commerciale a presa rapida. Questi sono Electric Boys, il gruppo svedese ma che giocava a fare la band americana per le pose simili agli artisti d’Oltreoceano e la moda di inglesizzare i propri nomi.

Dopo una pausa che li ha visti sciogliersi negli anni ’90 per poi riunirsi nel 2009, gli Electric Boys sono arrivati a questo nuovo album mantenendo una forte impronta melodica che diventa caratteristica trasversale di tutte le canzoni, dalle più forti e dirette, a quelle più marcatamente funky fino a quelle dal puro sapore di ballata. Nonostante l’album rifletta sui tempi duri che stiamo affrontando e sullo spirito dell’uomo che affronta le difficoltà ma è pronto a trascenderle e vincerle, nella loro musica rimane la voglia di divertirsi nonostante tutto, e la loro esecuzione trasmette tutta questa carica di forza e vitalità.

“Upside Down Theme” ci accoglie con un primo attacco elettronico quasi ipnotico per poi lasciare lo spazio a tutta la forza e la potenza del Rock, quello che non lascia sconti e si diverte facendoti divertire. Il chitarrismo estremo si lascia andare per annunciarci che loro sono arrivati e dobbiamo seguirli. La musica poi cambia ritmo, diventa più dolce, strizza l’occhio al Reggae in qualche tratto, questo a ricordarci che la musica è un’esperienza dalle mille sfaccettature in cui bisogna dare sé stessi senza porsi troppi limiti.

In “Supergod” il loro carattere funky viene fuori, e non è possibile non farsi coinvolgere nella potenza della canzone, ma è con “Tumblin’ Dominos” che le liriche ci travolgono grazie ai cori: noi cadiamo come pezzi di domino che rotolano. In quel “noi” ci sta tutta la solidarietà dell’uomo che sa di non essere anche l’ineluttabilità di un destino contro il quale sembra impossibile lottare.

Potente è “Never Again Your Slave”, una forte dichiarazione d’indipendenza che aumenta il livello di adrenalina nell’ascoltatore quando il riff diventa ipnotico, quasi ad incitare il pubblico ad unirsi in quella frase netta e determinata.

Ecco che però la musica si fa dolce e si apre una power ballad bellissima “She Never Turns Away”: un brano lento e melodico, con alcune sonorità blues, e una chitarra dolce ed evocativa. Si esplora il tema del sentimento, dove l’abbandono e la rottura diventano padrone delle nostre orecchie e gli occhi vedono questa donna decisa che non si volta mai indietro e in questo suo incedere sicuro suscita già il dolore e la nostalgia per ciò che non sarà. Una canzone non solo per ogni donna che vorrebbe sentirsela dedicare, ma per chiunque abbia voglia di cantare qualcosa di bello e voglia impersonificare in quella “she” qualunque cosa per cui provi nostalgia, forse anche solo una vita semplice che sembra ormai lontana.

In “Globestrutter” si ritorna a ballare e divertirsi, a sorridere a qualche vecchio mascalzone mentre ascoltiamo del sano rock, ma è il basso profondo e seducente che ci apre “The Dudes & The Dancers” che ci riporta in una specie di mondo surreale, dove ogni nota diventa un passo audace di sfida tra la musica e chi l’ascolta, una sfida che solo i più coraggiosi possono affrontare.

I nostri musicisti decidono poi di scuoterci con un po’ di puro divertimento e virtuosismo rockerolleggiante con “Twang ‘em Kerrang’em” prima di riprendersi qualche pensiero profondo e farci accogliere dalle liriche di “It’s Not The End”, una chiara dichiarazione di anti-resilienza, perché nonostante i tempi difficili, non è finita qui. “Interstellafella” è un viaggio onirico ma senza suoni evocativi per portarci lontano ma scuotendoci, così come la musica dovrebbe fare, un momento in cui il riparo sono le note e le stelle che in realtà ci portiamo dentro e per un po’ ci fanno essere fuori dalla realtà e salvarci un po’ anche da noi stessi.

E voi lasciatevi trasportare, perché questo gruppo sa suonare, cantare e soprattutto non annoiare mai. Non saranno i leader delle nuove generazioni, né sono da social superpatinati, ma hanno ancora voglia di guardare al futuro utilizzando la propria voce e sanno come farlo! Ascoltateli.

Articolo di Alma Marlia

Track List “Ups!de Down”

  1. Upside Down Theme
  2. Super God
  3. Tumblin’ Dominos
  4. Never Again Your Slave
  5. She Never Turns Around
  6. Globestrutter
  7. The Dudes & The Dancers
  8. Twang’em_Kerrang’em
  9. It’s Not The End
  10. Interstellafella

Line up Electric Boys

Conny Bloom – Guitar, Vocals / Andy Christell – Bass / ”Slim” Martin Thomander – Guitar / Niclas Sigeval –  Drums / Jolle Atlagic – Drums

Webshop
https://targetshop.dk/en/electricboys

 

 

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