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Ellesmere “Stranger Skies”

Raccoglie a piene mani il retaggio della migliore tradizione del Prog, sia sinfonica che moderna

Fuori dal 12 gennaio il nuovo album degli Ellesmere “Stranger Skies” sull’etichetta milanese AMS Records. Il 2024 inizia così come si era concluso l’anno precedente, ovvero con il Prog in grande spolvero. Questo disco è la conferma che il genere brilla ancora per luminosità e che nel nostro paese custodiamo un patrimonio di musicisti di valore, che ne tengono sempre alta la bandiera.

Ellesmere è un progetto nato nel 2014 dalla mente creativa del polistrumentista romano Roberto Vitelli. L’artista si è sempre contornato nei suoi lavori da una schiera di musicisti di fama e anche in questo lavoro non deroga a questa opzione. La band è alla sua quarta realizzazione in studio e sta quindi dando vita nel corso degli anni a una prolifica attività discografica. Vitelli ne è il grande protagonista cimentandosi al basso, tastiere e chitarra. Assestatosi oggi in un quartetto che assume connotati cosmopoliti per la presenza di due musicisti stranieri, il combo è arricchito dalla presenza di ospiti eccezionali.

“Stranger Skies” è un disco con atmosfere di Prog sinfonico, talvolta venato da qualche barocchismo, che sa però proporsi anche come moderno. La presenza, per esempio, di due star come il sassofonista David Jackson e del flautista John Hackett, fratello minore di Steve, conferisce ancora più spessore a un lavoro che esprime energia e raffinatezza. Il promo ci informa dell’ispirazione della band verso reminiscenze dei primi Genesis o dei Rush. In realtà, la miscellanea di suoni che caratterizza l’album, senz’altro influenzata da gruppi dei ‘70, lascia comunque spazio a estro e originalità. Questo lavoro riprende parzialmente il discorso interrotto con il precedente “Wyrd” del 2020, che presentava unicamente pezzi strumentali, aggiungendo la presenza di un cantante di ruolo nella figura di John Wilkinson, interprete dal timbro espressivo e perfettamente inserito nelle strutture dei brani; tra l’altro il vocalist è autore assieme allo stesso Vitelli dei testi.

Il concept album vuole rappresentare due entità in contrapposizione, una più oscura raccontata nelle prime composizioni del disco e l’altra più calda e solare, ben evidenziata dalle due mini-suite conclusive. Una storia che attraverso tali contrasti racconta un viaggio alla scoperta di terre inesplorate, forse un’allegoria della vita. Una parte più scura con le sue ombre contrapposta all’altra con luci e gioie. La ricerca dell’ignoto è presumibilmente il trait d’union di tutti gli album del gruppo. 

Sino dall’incipit di “Northwards”, il percorso si dipana tra atmosfere epiche disegnate da synth e tastiere, arricchite da cantato e assoli di chitarra. Tanti anche gli spunti jazz come nel brano “Tundra” o in “Crystallized”, uno strumentale che pone in contrasto intensità a climi malinconici contraddistinti da arpeggi di chitarra acustica e un piano delicato. In evidenza la classe di David Jackson che tesse la sua tela sonora con il sax creando atmosfere tenebrose.

La veemenza del ritmo torna nella ritmica di “Arctica” dove ancora gli strumenti si incastrano mirabilmente, ricreando un contesto evocativo. Ecco che gli ultimi brani, due maestose composizioni, aprono a una maggiore mediterraneità e qualche spunto psichedelico, pur sempre marcato da stilemi jazz prog in cui improvvisi squarci melodici regalano scampoli di Prog geniale. Superbi anche gli inserti di flauto di John Hackett e il vorticoso basso di Vitelli. La title track “Stranger Skies”, brano più lungo del disco con i suoi dodici minuti, è un vero gioiello che muove i suoi passi fra molteplici sfaccettature, mentre la conclusiva “Another World” corre velocissima con una ritmica pulsante e ancora l’impronta del superlativo Jackson al sax. L’epilogo riprende brevemente il ritornello di “Northwards” per poi proseguire in una evoluzione tra chitarre e paesaggi sognanti.

Cinquanta minuti sono trascorsi in un lampo, immerso in questa sorta di universo parallelo regalato dalla sei tracce del lavoro. A questa full immersion contribuisce forse anche la suggestiva copertina. Dato che anche l’occhio in un album vuole la sua parte, questo artwork è perfetto per introdurre alle peculiarità dei contenuti inseriti nel disco. Il disegno mette proprio in risalto due mondi contrapposti: uno glaciale, l’altro lussureggiante e vivace; realizzata dall’ illustratore Rodney Matthews con cui Ellesmere consolidano una tradizione ormai storica, sembra ricordare in certi tratti la grafica del mitico Roger Dean. Un album bellissimo che raccoglie a piene mani il retaggio della migliore tradizione del Prog, sia sinfonica che moderna.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Stranger Skies”

  1. Northwards
  2. Tundra
  3. Crystallized
  4. Arctica
  5. Stranger Skies
  6. Another World

Line up Ellesmere: Roberto Vitelli basso, tastiere, cori / John Wilkinson voce, cori / Giacomo Anselmi chitarre / Mattias Olsson batteria, percussioni Special Guests: Clive Nolan tastiere / Tomas Bodin tastiere / Bob Hodges tastiere / Stefano Vicarelli tastiere / Riccardo Romano chitarra a 12 corde, cori / Graeme Taylor chitarra acustica / David Jackson sax, sax soprano, fiati / John Hackett flauto

Ellesmere online:
Website https://www.ellesmere-project.com/wp/
Facebook https://www.facebook.com/ellesmereproject/

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