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Erin K “Sink to Swim”

L’album incarna il giocoso stile “antifolk” dell’artista

Non si può non rimanere stregati dalle sonorità di questo disco, un condensato di elementi che spaziano da uno stile giocoso e leggiadro a momenti più oscuri, da attimi evocativi alla speranza di conquistare un posto migliore nel mondo. Uno schietto racconto di esperienze personali ma anche uno spaccato della società odierna alla ricerca di cambiamento; tutto ciò assumendosi anche qualche rischio, come si evince dal titolo dell’opera, cercando di abbandonare stereotipi e immobilismo che spesso attanagliano il genere umano. L’album di cui sto parlando è “Sink to Swim”, il nuovo full lenght della musicista, statunitense ma residente a Londra, Erin K, pseudonimo di Erin Kleh, fuori dal 1 settembre per Unicornpig.

Dopo molte apparizioni in piccoli locali dove ha iniziato a far apprezzare la sua proposta musicale, l’artista è riuscita a ritagliarsi spazi importanti a partire dal 2012 con una prestigiosa esibizione alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra, che le ha aperto la strada ai teatri più importanti della capitale britannica. Ciò che rende affascinante la sua musica così composita, è la combinazione suadente tra chitarra e voce. Il talento è notevole, così come la verve di questa artista che racconta con spontaneità storie di tutti i giorni, parla di amore e sentimenti, di cibo, esprime concetti importanti anche su questioni delicate come sesso e relazioni sociali.

La sua carriera segue un po’ le medesime coordinate dello stile a cui viene accostata. Definita infatti reginetta dell’anti-Folk, genere nato in modalità underground ma diffusosi presto in ben più ampi contesti, riesce a trasmettere belle vibrazioni attraverso le sue fantasiose canzoni, che pur costruite su una tessitura minimale, sanno essere al contempo briose e malinconiche. Degne di nota le sue frequenti apparizioni in terra nostrana: già nel 2013, praticamente a inizio carriera, fu presente in Italia con una lunga serie di date esprimendo la sua bravura e ricevendo buonissimi riscontri. Dopo la pubblicazione del suo secondo album in studio “I Need Sound” del 2019, abbiamo avuto modo di ammirarla ancora quest’anno in tale dimensione (il nostro live report), apprezzandone ancora di più le qualità, la vocazione alle cose semplici e un pizzico di ironia, a avvalorare l’approccio geniale che contraddistingue Erin.

“Sink to Swim”, conferma senza eccezioni tali peculiarità. Un album composto da 11 brani, 37 minuti che scorrono con freschezza e agilità. Splendidi e eleganti arrangiamenti curati in ogni dettaglio, grazie anche all’ottimo lavoro del co-produttore Kristofer Harris, noto anche per i suoi lavori con Belle & Sebastian.  La vocalist ricorda con gioia nel brano d’apertura “Sink to Swim” tutte le tappe che l’hanno portata a essere artista di fama internazionale, riassumendo il percorso della sua vita: l’infanzia con i momenti spensierati, il trasferimento a Londra, gli anni della maturità e il presente, fatto di suoni e palcoscenico, lo stesso palco dove ha eseguito questa canzone; una ballata in cui delicati arpeggi di chitarra acustica supportano la sua voce nel raccontare un intrigante romanzo; storia sincera e personale come l’autentica natura dei suoi testi. Folk e momenti sognanti si coagulano amabilmente, ma le trame non disdegnano spunti Elettropop. Il timbro di Erin trova la sua espressività nella vellutata armonia interpretativa, che la fa assomigliare a una moderna cantastorie.

“Breathe” è introdotta da un soffuso tappeto percussivo su cui si instaura una colorata melodia dal suggestivo ritornello. Erin la cita come uno dei momenti salienti dell’album, dove i versi menzionano un’adulta che parla alla sua ex-bambina, divenuta ormai ragazza e le chiede di considerare attentamente i sogni che sta inseguendo, come un invito a stare in guardia dai pericoli del mondo d’oggi senza però rinunciare ai suoi desideri. Emergono anche le dinamiche relazionali che spesso si instaurano tra persone, ma anche nelle coppie, portando in evidenza rapporti opprimenti dove una ragazza si lega a un partner dispotico, forse un’esperienza vissuta dalla stessa artista e riferita nel pezzo “Keep Her”, una canzone dalla struttura minimale che lascia grande risalto alla sua voce nitida. Il pezzo è grazioso e orecchiabile, tanto da essere stato supportato con ripetuti passaggi da numerose radio britanniche, con le quali Erin ha partecipato anche a alcune session.

Dream Pop di gran classe caratterizza le note di “For Lars”, dalle languide atmosfere, mentre la deliziosa melodia di “Sealife” sembra proprio ricordare nella sua evoluzione i colori solenni delle onde: canzone dal clima sognante, parla di chiedere a una persona di tuffarsi in mare per rischiare nell’affrontare una nuova vita assieme. Non mancano anche momenti che riportano verso vivaci sfumature country come in “Jesus Christ”, impreziosita da un synth attraente e sprazzi psichedelici nel brano “No Control”, ballata che cresce tra arpeggi commisti a percussioni appena accennate e cori leggiadri.

Se nel disco prevale questa alternanza di chiaroscuri, non mancano anche i momenti più soft come nel brano “Panda’s Song”, che in origine era destinata a chiamarsi “The Happy Song”, canzone le cui liriche, dice l’artista, sembrano essere scritte su misura per un amante, ma in realtà sono dedicate a un gatto chiamato Panda; motivo ameno registrato dal vivo in presa diretta. Il lavoro si chiude con un’altra sublime ballata “Something About Your Love”, sempre dedicata al nobile sentimento e tutta giocata su un clima unplugged con gli arpeggi della sei corde, la voce di Erin e un piano delicato a decorarne magistralmente l’epilogo. 

Cambiamenti e rischi, desiderio di nuove esperienze narrate attraverso una musicalità altamente comunicativa. Sobrietà e intensità sanno alternarsi con gusto, deliziando l’ascoltatore in tutta l’evoluzione dell’opera. Sono coinvolgenti e genuini i messaggi di Erin, una cantautrice che sicuramente descrive al meglio tanti aspetti del quotidiano. Il tutto viene espresso con grande candore e soprattutto senza paura alcuna nell’affrontare temi tutt’altro che lievi; un grande equilibrio che unito alla raffinatezza della proposta musicale, riesce a fare di questo “Sink to Swim” un lavoro gratificante e meritevole di ripetuti ascolti.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Sink to Swim”

  1. Sink to Swim
  2. Breathe
  3. Goodbye Song
  4. Keep Her
  5. For Lars
  6. I Don’t Want to Play This Anymore
  7. Sealife
  8. Panda’s Song
  9. Jesus Christ
  10. No Control
  11. Something About Your Love

Erin K Online
Website https://erink.uk/
Facebook https://www.facebook.com/ErinKMusic/
Instagram https://www.instagram.com/erin_k_music/
YouTube https://www.youtube.com/@Erinkmusic

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