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Feel in the Void

Feel In The Void “In Etere” audio-première

Avevamo bisogno di questo album italiano, che ricuce frammenti di vita ed emozioni in un materiale sonoro di qualità, solido nella sua essenza Rock

“In Etere” – Feel In The Void

“In Etere”  è  il  nuovo  album  dei  Feel  In  The  Void,  in  uscita  il  29  ottobre  2021, con una scelta di copertina più saggia dell’assonante “In Utero” visto che l’esplosiva e alchemica grafica di copertina non potrà, si spera, fare causa ai nostri in un futuro. I Feel In The Void non sono i Nirvana, i loro riferimenti dichiarati sono Queens Of The Stone Age, Muse, Rock Progressive e Stoner, anche se aggiungerei un riferimento più fresco ai Royal Blood. All’ascolto i Feel In The Void risultano energetici e solidi, e riescono a fare Rock italiano senza sembrare italiani nel peggiore dei modi, risultato che non tutto il Rock nostrano riesce a ottenere. Si tratta del secondo album in studio per la band pugliese,

In termini concettuali, la fisica prima della fisica, aristotelica, è il riferimento di questo album in continuità con il precedente “Flogisto”. che citava invece le teorie settecentesche sulla combustione. In ogni caso, possiamo cogliere il parallelo fra la musica digitale attuale, figlia della scienza di oggi fatta di bit e pacchetti wireless, e la musica suonata e fisica, più analogica e incerta, del passato.

Il brano di apertura “Chiamami Isterico” ricorda nell’andamento i classici Subsonica, anche se è molto più chitarristico ed è introdotto da suoni analogici tele e radiofonici quasi da Pink Floyd. “Amore, Denaro e Vendetta” ha un tempo ternario che contiene riff saturi più grezzi e selvatici. “Tutto Il Resto” fa parte di un grappolo di brani sparsi nell’album che guardano a uno stile modern rock, con riff accattivanti, brevi o circolari. In “Cosa Sei” la produzione porta in primo piano la voce creando un impatto emotivo simil-Muse che l’uso della lingua italiana avvicina pericolosamente ai Negramaro, tenuti però lontani dalla solidità dei riff.

“Pace Termica” fa parte di questo mondo sonoro con un basso più funky, mentre “Mezzaluna”, quasi una ballad dal ritornello sinfonico epico, è forse la migliore scrittura italiana di questo album. È un brano fisico in tre sensi: intriso di riferimenti a fisica prescientifica, fisico nel racconto di un amore fatto di carne, e fisco nei suoni di chitarra, basso e batteria che vengono lasciati cadere come macigni.

“Formidabile” riapre la corsa con un ritornello cantabile che ne chiosa la cavalcata acida interrotta da un intermezzo arpeggiato. “Bluff”, altro brano chiave, è ancora più veloce nel suo tempo quasi metal su cui la vocalità, che procede quasi come uno strumento, sfrutta ancora trasformazioni chimiche, movimenti astronomici e cambiamenti di stato per metaforizzare le relazioni umane. Nei chiaroscuri del brano riecheggia qualche omaggio a Van Halen anche se il brano sta da altre parti armonicamente.

“Himalaya” ci fa salire su una vetta preparata da suoni elettrici ed elettronici che un arpeggio canoro trasporta in un tempo quasi Funk e in un ritornello disteso su riff di pickup chiusi semi-distorti che culmina in una spirale sinfonica di tastiera. In “Mai Così Nitido” la batteria sincopata sottolinea il riff cromatico con un groove che ha la fortuna di appoggiarsi sulle poche parole sdrucciole della lingua italiana, usate sapientemente, in modo da evitare l’effetto Sanremo che la nostra lingua spesso impone alla musica.

“Prendimi Se Ci Sei” è un brano bomba che aggredisce con un riff di terzine suonate con la mitragliatrice, accordata qualche tono sotto, e con un ritornello a due voci che suona come un riff vocale. Anche qua il sempre rischioso italiano si integra bene e in modo armonico con il genere anglosassone e lascia poi il posto a un assolo melodico e lirico che chiude il brano.

Avevamo bisogno di questo album italiano, inno alla sfida e al coraggio,  come specificato  dagli  stessi  Feel  In  The  Void, che ricuce frammenti di vita ed emozioni in un materiale sonoro di qualità, solido nella sua essenza Rock, ascoltabile e orecchiabile dove serve, e ben scritto e coerente nelle liriche.

Articolo di Nicola Rovetta

Tracklist “In Etere”

  1. Chiamami Isterico
  2. Amore, Denaro e Vendetta
  3. Tutto Il Resto
  4. Cosa Sei
  5. Clyde
  6. Mezzaluna
  7. Formidabile
  8. Bluff
  9. Himalaya
  10. Pace Termica
  11. Mai Così Nitido
  12. Prendimi Se Ci Sei

Line up Feel In The Void
Michele  Nardella – voce,  chitarra, sintetizzatori / Giuseppe  Vinelli – basso,  cori / Ottavio  Buttacchio – batteria, percussioni, cori / Paolo  De  Santis – chitarra, cori

Feel In The Void online:
Facebook: https://facebook.com/feelinthevoidofficial
Instagram: https://instagram.com/feel_in_the_void

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