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Five Quarters

 Five Quarters “Storie nuove”

Quel ramo del lago di Como che volge verso il Blues, il Rock e il Funky ha visto nascere i Five Quarters

Quel ramo del lago di Como che volge verso il Blues, il Rock e il Funky ha visto nascere i Five Quarters, il gruppo lombardo formatosi un po’ per scommessa nel 2014 e che da allora è cresciuto professionalmente e musicalmente partendo dalle prime serate nei locali del Nord Italia fino a esibirsi sul main stage del Pistoia Blues Festival in apertura a Mark Lanegan e Billy F. Gibbons w/Supersonic Blues Machine.  Anche il loro nuovo album “Storie nuove”, uscito il 30 aprile 2021 su Bagana/B District, rappresenta un cambiamento rispetto ai loro due EP, “Early To Go Home” del 2018 e “Let The Story Begin” del 2019: il gruppo passa dall’inglese all’italiano nella scrittura dei testi e Tommaso Imperiali passa dalla chitarra a voce solista del gruppo, dimostrando così voglia di crescere e di aprirsi a nuove sfide.

L’album è fresco e divertente, ti prende con il suo ritmo tra attacco funky che passa al Rock già dalla prima canzone “Non dimenticare chi sei”, che colpisce anche per il suo testo scanzonato che ci incoraggia a rimanere fedeli a noi stessi, e che con la frase “ero in missione per conto di Dio” rende omaggio ai sempreverdi Blues Brothers.

Con “Storie nuove” si entra in pieno nel progetto discografico: nella canzone il Blues diventa una riflessione letteraria su come sia importante integrare la realtà con la fantasia, perché sognare non costa niente. La fantasia che ci dà il coraggio per osare a essere ciò che vogliamo è il tema anche in “Chiedo troppo”, canzone con sfumature più pop che ci trascina tra i pensieri di chi, come tanti di noi, si e ti chiede se di notte “preghi a letto di svegliarti in un altro posto”; con queste parole l’ascoltatore viene preso per mano e trascinato ancora di più dentro all’album diventando protagonista del progetto insieme a tutti i musicisti che gli confidano che si impara di più in un disco di Blues che in un anno di scuola in “Ho imparato di più”. Che non ce ne voglia il sistema scolastico, in fin dei conti è solo una confidenza!

Le chitarre rock ritornano prepotenti in “Prima di tutto la dignità” in cui alla fine la vita è descritta come una questione di priorità, ma è in “Quando penso che fosse ridicolo” che si parla di un bilancio di un percorso musicale nel tempo, della nostalgia di piccoli locali con trenta persone, della stanchezza non sentita e di come nel presente tutto si guardi da un’altra prospettiva, che però non è detto sia quella migliore, perché non si sente più il sapore delle cose.

Il Blues e il Funky si riuniscono invece in “Cuore d’oro”, un dialogo con un immaginario personaggio che ha un cuore d’oro a cui si chiede in modo provocatorio cosa può farsene, per esaltarne, al contrario, il valore. Il valore è il tema anche di “Tutto in una foto”, una canzone che celebra il ricordo e i momenti vissuti che non dobbiamo lasciare andare e che possiamo rivivere anche solo con una foto, non importa che sia fatta bene o male, l’importante sono le sensazioni e le emozioni che ci fanno rivivere.

L’album si chiude con una canzone poetica, ma non per questo sdolcinata: “Dove porti il tuo spettacolo” è il momento della fine di un concerto di ognuno di noi, quello che ti ha coinvolto, stancato, fatto emozionare, lasciato senza voce e che ti fa dire “dimmi dove vai che io ti seguirò”, una sorta di mantra che invita a vivere la realtà senza cadere nella disillusione continuando a sognare e creando storie nuove, anche solo con la fantasia.

Articolo di Alma Marlia

Track list “Storie nuove”

  1. Non dimenticare chi sei
  2. Storie nuove
  3. Chiedo troppo
  4. Ho Imparato di più
  5. Prima di tutto la dignità
  6. Quando penso che fosse ridicolo
  7. Cuore d’oro
  8. Tutto in una foto
  9. Dove porti il tuo spettacolo

Line Up Five Quarters

Tommaso Imperiali – voce, chitarra elettrica, chitarra acustica /Giovanni Elli – chitarra elettrica / TommasoRoscio – sax tenore / Riccardo Cappi – batteria, cori / Federico Gemignani – tastiere, pianoforte, cori / Diego Albonico – tromba, cori / Simeon Caccia – trombone, cori / Leonardo Ruggeri – basso

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