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Gary Louris

Gary Louris “Jump For Joy”

Disco solista nel vero senso della definizione, il cantante e chitarrista si allontana dal sound familiare dei Jayhawks

Gary Louris è “entrato” nella mia vita all’improvviso nel momento in cui ho visto il video di “Wating For The Sun” dei Jayhawks. È stato amore al primo ascolto. Un amore incondizionato e soprattutto a cui non sapevo dare un motivo reale, perché quel loro delicato equilibrio di armonie vocali, suono di chitarra acido e country non lo avevo mai ascoltato. Se non ci fosse stato Gary Louris, non mi sarai avvicinato a Neil Young, e non sarei la persona che sono. La musica è fantastica perché ti invita a percorrere percorsi sempre diversi, unici e tutti entusiasmanti perché diventano parte della tua vita e della tua crescita.

“Jump For Joy”, fuori il 4 giugno 2021 su Thirty Tigers, è il suo secondo disco da solista dopo lo splendido “Vagabonds” del 2008. Ed è un disco solista nel vero senso della definizione, nel quale il cantante e chitarrista si allontana dal sound familiare dei Jayhawks – dei quali consiglio l’ascolto del loro ultimo disco “XOXO” – per riscoprire il lato più pop della sua anima. La chitarra acustica rimane l’anima pulsante, la spina dorsale delle canzoni, ma gli arrangiamenti si aprono a loop e groove che allontanano l’immaginario dalle distese delle grandi pianure americane. “One Way Conversation” per esempio riporta alla memoria al tempo stesso i Beatles di “Tomorrow Never Knows” e i Grateful Dead più accessibili. Due facce di una stessa medaglia, quella della Psichedelia che torna nell’ipnotica title track.

Ma è l’anima pop a sgomitare di più con l’opener “Almost Home” che mi ha ricordato i momenti migliori di quel “Smile”, il disco più bistrattato dei Jayhawks, ma che a me ha sempre teso una mano nei momenti più difficili, più di quanto non abbiano fatti certi amici “veri”. Le canzoni di Gary Louris hanno questo potere su di me: mi calmano, mi aiutano a vedere il “lato soleggiato della strada” e riescono a farmi strappare un sorriso. Così è successo con “Living In Between” e l’ipnotica “New Normal”, primo singolo, con quel suo imprevedibile solo acido di chitarra, e “Follow” dominata dalle chitarre acustiche e con quel tocco “harrisoniano” che farà felici ancora una volta i fan dei Beatles.

Sospeso nel tempo, Gary va dritto per la sua, cosciente di aver giocato un ruolo fondamentale nell’educazione musicale di una generazione che, senza di lui, non avrebbe avuto la curiosità di guardarsi indietro e riscoprire la grande tradizione country rock folk degli Stati Uniti. In fondo senza i Jayhawks, la definizione di “Americana” non ci sarebbe mai stata.

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Jump For Joy

  1. Almost Home
  2. Living In Between
  3. White Squirrel
  4. New Normal
  5. Mr. Updike
  6. Follow
  7. Too Late The Key
  8. One Way Conversation
  9. Jump For Joy
  10. Dead Man’s Burden

Gary Louris – voce, chitarre, tastiere, piano, basso, batteria, percussioni

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