27/03/2024

Appino, Cosenza

27/03/2024

Steve Winn & Chris Cacavas, Fiesole (FI)

27/03/2024

Enuff Z’Nuff, Bergamo

27/03/2024

Rhabdomantic Orchestra, Milano

27/03/2024

Joker Out, Milano

27/03/2024

ENUFF Z’NUFF, Ranica (BG)

27/03/2024

Vio-lence, Paderno Dugnano (Mi)

28/03/2024

Depeche Mode, Milano

28/03/2024

Joker Out, Padova

28/03/2024

ENUFF Z’NUFF, Costabissara (VI)

29/03/2024

G Pillola, Torino

29/03/2024

Appino, Palermo

Agenda

Scopri tutti
General-Stratocuster

General Stratocuster and the Marshals “Get a Lawyer”

Ingredienti semplici, rielaborazione creativa e raffinata ma rispettosa della tradizione

E finalmente i General Stratocuster and the Marshals tornano nelle nostre orecchie con nuovi brani, i dieci contenuti nel nuovo lavoro in studio “Get a Lawyer”. È il quarto album per la band italiana – il cui curriculum lo trovate nel grande libro del Classic Rock internazionale – uscito il 10 gennaio 2020.

Trovati un buon avvocato! questo è stato il consiglio che Leslie West, chitarrista e cantante degli storici Mountain ha dato a Jacopo “Jack” Meille che gli aveva timidamente chiesto cosa suggerirebbe di fare a una band esordiente. I General Stratocuster and the Marshals non sono però né giovani, né esordienti: la loro storia è legata a doppio filo con gli ultimi trent’anni di musica rock e non solo. Non hanno bisogno di un avvocato perché probabilmente hanno preso accordi con Satana in persona, che di sicuro sta già ballando al suono di “Greetings From Hell” che apre il loro ultimo disco.

Per i General Stratocuster and the Marshals tante recensioni positive sin dai loro esordi, ma a parer mio piuttosto riduttive: Classic Rock, su questo non c’è dubbio alcuno, e come nessuno in Italia ha mai suonato. E se non sapete a cosa corrisponde questa etichetta, forse banale e ampia ma precisa ed efficace, basta mettersi le cuffie e ascoltare “Get a Lawyer”. Non sono d’accordo però sull’utilizzo dei termini “venature”, “influenze”, “contaminazioni”.

Sì, perché questi rocker la musica non la consumano o abbelliscono, non prendono un filone per poi metterci su merletti e trine di volta in volta, di brano in brano. I General Stratocuster and the Marshals hanno la musica dentro, nelle vene e nelle arterie, e ce la restituiscono perfettamente rielaborata e cucinata: ingredienti semplici, rielaborazione creativa e raffinata ma rispettosa della tradizione, risultato che si scioglie nei padiglioni auricolari, per portarci dove vogliamo: siamo in California, siamo in Texas, siamo nell’Isola di White, siamo a Londra, siamo qui. E il blues, il roots, il folk, il southern, l’hard rock, e un pizzico di funk, non sono le spezie ma gli ingredienti principali.

Assaggio e riassaggio dunque “Get a Lawyer”, insistendo sulla mia preferita “California Rave”, e ho solo un piccolo disagio ogni volta che arrivo a “Too Good To Be True”, il rocker finale: le canzoni sono dieci, ragazzi, ne volevo di più. Questo album fatto di brani schietti, diretti, dai testi male-rock con finestre sul profondo sé, lo possiamo subito ascoltare dal vivo, una dimensione di cui i General Stratocuster la sanno lunga.

Articolo di Francesca Cecconi

Line up General Stratocuster and the Marshals: Jacopo “Jack” Meille Jack Marshal voce e chitarra acustica Fabio Fabbri General Stratocuster chitarra elettrica / Alex “Nuto” Nutini Alex Marshal  batteria /  Richard Ursillo Lefty Marshal basso e cori /  Federico Pacini Freddie Marshal tastiere

 

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!