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Gunash

Gunash “All You Can Hit”

Band a proprio agio nei più svariati territori, mischiando Prog con Hard Rock, sonorità stoner e atmosfere dark wave

Esce il 29 aprile 2022 per Go Down Records il nuovo lavoro dei nostrani Gunash, “All You Can Hit”, così si intitola quello che sarà il quarto lavoro pubblicato per la Go Down Records e il quinto dell’intera discografia della band. I Gunash sono un gruppo assolutamente eclettico, e a dispetto delle referenze che ciascuno può cogliere all’interno del loro suono, è innegabile soprattutto in questo nuovo lavoro l’attitudine a cambiare pelle di brano in brano con sorprendente naturalezza e senza alcuna forzatura.

Il trio di Bra si aggira a proprio agio nei più svariati territori, mischiando Prog con Hard Rock, sonorità stoner e atmosfere dark wave. Ed è con un Rock abbastanza diretto come “Revenge”, secondo singolo pubblicato in anticipazione all’album, che si apre questo lavoro, per continuare con una multiforme “B.J.Quinn” dove fra tecnica strumentale il basso giganteggia veramente, con sprazzi di Prog e linee vocali spigolose si celebra il gusto per la musica creata e suonata senza preconcetti o necessità alcuna di rinchiudersi in una qualche etichetta per risultare più spendibili.

Un disco ricco anche di collaborazioni, prima fra tutte quella del tastierista Derek Sherinian (Dream Theater, Sons Of Apollo), la terza traccia “The Sea Is Full Of Dreamsacapes – The Kraken” è il primo brano che si avvale del contributo del musicista americano. Si tratta di un’articolata composizione che inizia ricordando vagamente “Children Of The Sea” dei Sabbath era Dio, ma che poi si allontana subito per creare un mondo di flutti ritmici su cui svetta una voce che ricorda tanto alcune cose degli Alice in Chains, la quadratura rock del pezzo si stempera poi in alcuni passaggi strumentali per indirizzarsi alla sezione finale che cresce dal niente piazzando un monumentale riff che ci conduce dentro un abisso sonoro il quale come in un circolo si ricongiunge all’inizio – grande canzone.

I nostri non disdegnano gli episodi completamente strumentali ed ecco che arriva la nervosa “Emerald City” a cui segue il primo singolo pubblicato da questo album “House Of Sand (A Bad Dream)” un brano che contrappone linee chitarristiche apparentemente contorte a una parte vocale molto accessibile. Tornando alle collaborazioni presenti su questo album, l’altra degna di nota è quella di Nick Olivieri (Queens Of The Stone Age, Kyuss) che presta la sua voce alla potente “Predators”, presente anche come bonus track nella sua versione originale.

Una band dalle menti aperte, questi sono i Gunash, e uno strumentale come “Crimson Tentacles” con le sue atmosfere alla Robert Smith e una oscura e affascinante ballata come “The Graveyard -Keeper” lo dimostrano ampiamente. Troverete quindi molto in questo album, un suono che necessita di un minimo di preparazione mentale per fare spazio alla bellezza del voler suonare e comporre musica che sia personale, che sia la propria ma che aspiri a diventare anche di altri per mezzo della personale chiave di lettura che ognuno di noi ha.

Articolo di Andrea Bartolini

Track list “All You Can Hit”

  1. Revenge
  2. B.J.Quinn
  3. The Sea Is Full Of Dreamsacapes-The Kraken – feat. Derek Sherinian and Marco Allocco
  4. Emerald City
  5. House Of Sand (A Bad Dream)
  6. Winter Wind
  7. Crimson Tentacles – feat. Derek Sherinian
  8. The Graveyard – Keeper – feat. Derek Sherinian
  9. Predators – feat. Nick Olivieri
  10. No More Promises – feat. Derek Sherinian and Toma Harp Newton
  11. Predators (original version)

Line up Gunash: Ivano “Zor” Zorgniotti lead vocals, guitars / Danny Abaldo “Pannico” drums, percussion / Luca Negro bass, backing vocals
Guests: Derek Sherinian keyboards / Nick Olivieri vocals / Marco Allocco cello / Tom Harp Newton harmonica

Gunash online:
https://gunash.bandcamp.com/releases
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https://www.instagram.com/gunash_music/
https://www.godownrecords.com/gunash
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