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Katatonia “Mnemosynean”

Un lavoro di pregiata archeologia musicale, composto da b-sides e altre rarità mai rilasciate che costellano la carriera del quintetto di Stoccolma

Correva l’anno 1991 e nella Stoccolma dei primi anni Novanta (così come nel resto della gelida Scandinavia) iniziavano a fiorire realtà divenute poi leggendarie nel panorama Metal Estremo: una fra tutte i Katatonia, gruppo che col debutto del 1993 “Dance of December Souls” riuscì a tirare fuori la testa dalla torba scarlatta del Death Metal svedese, andando a mostrare una vena compositiva molto più votata al Doom e ad atmosfere più gotiche e malinconiche.

Queste sfumature, inizialmente meno presenti, diverranno col passare degli anni il tratto distintivo dei Katatonia, per andare a sbocciare in una carriera lunga tre decadi all’insegna di un suono lontano dalle origini, ma che tuttora ispira e scava a fondo nelle varie sfaccettature dell’anima.

Il quintetto fondato da Anders Nystrom e Jonas Renkse giunge al 30° anno di onorata carriera con una raccolta di più di 20 brani dal titolo “Mnemosynean”, uscita il 1 ottobre 2021 su Peaceville Records.

Un lavoro di pregiata archeologia musicale, composto da b-sides e altre rarità mai rilasciate che costellano la carriera del quintetto di Stoccolma. Spendendo in primis due parole per elogiare la strepitosa copertina realizzata da Travis Smith, non che ovvio tributo a “Screaming for Vengeance” dei Judas Priest, questa raccolta è un viaggio decadente e affascinante all’interno della sfera emotiva e musicale di questo gruppo. Nel primo dei due dischi di questo box sono le sonorità più contaminate a farla da padrone, come possiamo ascoltare e godere dalla tripletta iniziale “Vakaren” / “Sistere” / “Wide Awake in Quietus” più votata all’utilizzo di sintetizzatori e parti elettroniche, mescolate abilmente al classico nocciolo compositivo dei Katatonia. 

Il mio plauso principale riguardo alla prima parte di quest’opera va alla cover di “Night Comes Down” dei Judas Priest (per altro uno dei miei pezzi preferiti di sempre dei Metal Gods n.d.r.): semplicemente spettacolare. Le sonorità tipiche del gruppo vanno a iniettarsi perfettamente nella struttura di pezzo dei Judas Priest, creando una sorta di familiarità col brano, ma allo stesso tempo portando l’ascoltatore nella loro personale visione di questa traccia. Da redattore, ma ancor prima da ammiratore senza vergogna, non posso non puntualizzare che ci troviamo nuovamente davanti a una prova assolutamente maiuscola di Jonas Renkse alla voce: in qualsiasi modo o luogo ci si trovi nella struttura dei brani, il suo tono riesce a essere perfettamente bilanciato fra il cristallino e il caloroso, dando ai brani una profondità senza eguali in questo ambiente musicale.

I Katatonia riescono a muoversi con abilità sopraffina sul filo di pezzi più atmosferici e accompagnati da giri di decadente pop, come la commovente “Second” e la dissonante “Sulfur”, per poi mostrare quel che rimane del loro muscolo Metal, accantonato ma mai dimenticato dal gruppo, su brani come “No Devotion”.

In conclusione, ci troviamo senza dubbio di fronte al “tomo divino” dei Katatonia. Un maestoso compendio atto a celebrare trent’anni di carriera trionfali: dall’origini del Death Metal tinteggiato di Doom, alle odierne sonorità maestose e malinconiche, questo “Mnemosynean” è un tassello fondamentale nella storia del gruppo. Perfettamente composto ed eseguito, ricco di spunti dalle varie ere del gruppo e intriso delle sonorità che soltanto i Katatonia sanno scatenare.

Quando il Metal vede oltre i suoi stessi confini e si converte a celebrazione dell’Anima di chi compone e di chi ascolta: lunga vita ai Katatonia, per altri 100 anni sotto le ali del corvo.

Articolo di Lorenzo Bini

Tracklist “Mnemosynean”

Disco 1

1. Vakaren
2. Sistere
3. Wide Awake in Quietus
4. Night Comes Down (Judas Priest cover)
5. Second
6. The Act of Darkening
7. Ashen
8. Sold Heart
9. Displaced
10. Dissolving Bonds
11. Unfurl
12. Code Against The Code

Disco 2

1. Wait Outside
2. Sulfur
3. March 4
4. Oh How I Enjoy the Light (Palace Music cover)
5. Help Me Dissapear
6. Fractured
7. No Devotion
8. Quiet World
9. Scarlet Heavens
10. In the White (Urban Dub)
11. My Twin (Opium Dub)
12. Soil’s Song (Krister Linder 2012 Remix)
13. Day and Then the Shade (Frank Default Remix)
14. Idle Blood (Linje 14)
15. Hypnone (Frank Default “Hypnocadence” Remix)

Line-up Katatonia

Anders Nystrom – Chitarra e Programmazioni (1991 – oggi) / Jonas Renkse – Voce e Chitarra (1991 – oggi) / Niklas Sandin – Basso (2010 – oggi) / Daniel Moilanen – Batteria (2015 – oggi) / Roger Ojersson – Chitarra (2016 – oggi)

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