Immaginate che uno dei vostri cantautori preferiti faccia un post sui social dicendo più o meno date un ascolto a questo disco, ci ho messo le mani io. Immaginate poi di ascoltare il disco in questione, e di trovarlo oltremodo affascinante. Immaginate, infine, che la vostra caporedattrice vi mandi qualche giorno dopo una mail con scritto questa secondo me ti piace, fai la recensione? Ecco, in soldoni il mio rapporto con questo “Night Drives” di Kathryn Williams, uscito il 15 luglio 2022 per One Little Independent Records, è stato questo.
Il messaggio sui social era di Ed Harcourt, geniale cantautore e musicista inglese – per chi avesse visto l’ultimo tour di Marianne Faithfull era il pianista e il responsabile degli arrangiamenti del concerto – che spesso si diletta a mettere del suo in progetti di musicisti a lui affini. Non conosco gli 11 lavori precedenti della Williams, attiva dal 2000, anche se prometto di mettermi in pari nel tempo; questo lavoro, comunque, è estremamente godibile, non solo per il lavoro di Harcourt. Con lei collaborano alla scrittura altri musicisti che se questo fosse un mondo normale avrebbero milioni di fan, come la cantautrice danese Ida Wenøe e Joel Sarakula, songwriter australiano residente a Londra (andateli a scoprire, visto che quando sono venuti in Italia passarono quasi inosservati), per un risultato finale personalissimo che però lascia intravedere tutte le influenze che l’hanno ispirata.
Il disco si apre con la spiazzante “Human”, che tra il suo basso quasi techno e rumori elettronici presenta uno degli assoli di chitarra più geniali che abbia mai ascoltato; si passa poi a “Answer in the dark”, con un arrangiamento d’archi splendido e un’atmosfera da film noir anni ’60. Molto belle anche la cupa e oscura “Radioactive” e la claustrofobica “Night drive to the lake”. Non mancano gli episodi più solari ovviamente, come la splendida “Magnet”, che sembra quasi una vecchia canzone dei Devics di Sara Lov e Dustin O’Halloran, e le due canzoni che spingono molti a catalogare la Williams come cantante folk, ovvero “The me for you” col suo arpeggio in stile fingerpicking, e la delicata ed eterea “Moon karaoke”, costruita su un arpeggio di pianoforte e su un tappeto di archi. Il disco si conclude con Kathryn che fa un bilancio delle sue vittorie e delle sue sconfitte, e su cosa ha imparato da ognuna di esse, con la sognante “I am rich in all that I’ve lost”. Bene, il bilancio a questo punto lo facciamo anche noi: questo “Night drives” è sicuramente un disco ben riuscito e che resisterà a lungo nei nostri ascolti. Se fossimo costretti a dare un voto, si meriterebbe un bel 7,5.
Articolo di Michele Faliani
Tracklist “Night Drives”
- Human
- Answer In The Dark
- Chime Like A Bell
- Radioactive
- The Me For You
- Moon Karaoke
- Night Drive To The Lake
- Put The Needle On The Record
- Magnets
- The Brightest
- Starry Heavens
- I Am Rich In All That I’ve Lost