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Locked In

Locked In “The Solemn Leap”

Una chiara ossatura sul piano compositivo, a cavallo fra il Punk HC e la vecchia leva del Core

Chiunque bazzichi i dintorni del Metal Estremo Italiano sicuramente conosce i Fleshgod Apocalypse, gruppo ormai simbolo della scena tricolore, che gode del meritato riconoscimento internazionale grazie anche al sodalizio con il mastodonte Nuclear Blast che ne accudisce le follie sonore da una decade a questa parte. Sapendo poi che su questo “The Solemn Leap” dei Locked In, fuori il 23 aprile 2021, ci fosse la partecipazione dell’ex cantante e chitarrista dei suddetti Fleshgod Apocalypse, già immaginavo dove sarei andato a parare in termini di suono e di composizione: mai stato più felice di venir sorpreso così in pieno.

Siamo di fronte a un Ep che mostra una chiara ossatura sul piano compositivo, a cavallo fra il Punk HC e la vecchia leva del Core. Prendo come esempio Integrity, Converge e Disfear: pezzi corti, affilati e senza fronzoli. Anche il suono di questo lavoro punta nettamente nella già citata direzione stilistica: la voce è molto frontale nel mixaggio, quasi a sovrastare la strumentazione, che nelle retrovie è impegnata in una rissa dove chitarra e basso sgomitano contro la batteria (specialmente con il rullante) per un posto nelle orecchie dell’ascoltatore. Per quanto questa descrizione possa sembrare un difetto, non lo è minimamente: tutto va in realtà ad inficiare positivamente sulla resa del disco, che mi ha riportato alla mente il mio primo ascolto di “Smear Campaign” dei Napalm Death, e ditemi se è poco.

Tuttavia uno dei punti di forza dei Locked In è il gusto che il gruppo dimostra quando c’è da far respirare i pezzi: alla composizione aggressiva e al contempo estremamente ispirata si aggiungono brevi momenti dove l’assalto prima descritto si placa, per lasciare spazio ora a un cambio di tempo, poi a un nuovo incipit di sola chitarra e voce e così via. Questi accorgimenti fungono da perfetti esaltatori del suono complessivo della band, dove momenti di apparente calma rendono ancora più apprezzabili quelli di caos e viceversa.

In conclusione opera interessantissima e ben composta, che raccoglie i frutti sia della sua chiara matrice casinista, che delle sue inaspettate chicche di atmosfera. Recuperare, ascoltare e supportare: raramente questo genere regala ascolti così ispirati.

Articolo di Lorenzo Bini

Tracklist “The Solemn Leap”

  1. Flaws
  2. Coward (feat. Samall Ali)
  3. Samskara (feat. Inno)
  4. 51 (feat. Hierophant)
  5. A Hundred (feat. To Kill)
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