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Måneskin “Rush!”

Vogliono a tutti i costi provare a pestare duro, ma si ritrovano in un vicolo cieco

Chiacchieratissimo da mesi, anticipato da vari singoli in perenne rotazione radiofonica e atteso dal sottoscritto solamente per mera curiosità, “Rush!” – terza fatica discografica dei Måneskin – è  uscito il 20 gennaio 2022 per la Sony Music e per la RCA. Su di loro si può dire di tutto; c’è chi li accusa di essere dei falsi, chi degli schiavi dell’industria discografia e chi dei nuovi geni e paladini del Rock. Ai posteri l’ardua sentenza ma in fondo se Manuel Agnelli ha scommesso fin da subito su di loro qualcosa vorrà pur dire.

Cosa dire invece di “Rush”? 17 brani che – con il funkeggiare a cui i nostri ci hanno abituato – percorrono strade già viste e riviste in settant’anni di cultura rock senza aggiungere o inventare niente, ma alimentando i vari cliché del Rock’n’Roll.

Per una volta lascio perdere il comunicato stampa che, come da copione, tira acqua al proprio mulino e mi proietto diretto nell’ascolto dell’album. “Own My Mind” non tradisce le attese, il solito funk-rock che passa inerte nei suoi poco più di tre minuti. Si passa poi a “Gossip” il quale mantiene la tendenza del precedente, benché impreziosito dalla presenza irrisoria di Tom Morello .Welcome to the city of lies where everything’s got a price canta Damiano e chi ha orecchie per intendere, intenda. “Timezone” è invece una power ballad in perfetto stile Weezer, mentre “Bla Bla Bla” – un  vano tentativo dei nostri di allontanare certe critiche con la classica delle espressioni onomatopeiche – è  musicalmente un incalzante, solito e futile funk /rock’n’roll. Stessa sorte per “Baby Said”, brano che sarebbe potuto essere tranquillamente della band di Adam Levine.

In “Gasoline” i chiari riferimenti alla guerra in Ucraina dimostrano un politicamente corretto anche fastidioso. Come dimenticare i vari fuck Putin urlati random alla folla durante i concerti? “Feel” è un continuo scimmiottare delle puntate precedenti e solamente un eccellente assolo di chitarra non condanna alla stessa sorte “Don’t Wanna Sleep”. Ventata d’aria fresca che non ti aspetti: un violento post-punk d’annata fa risultare “Kool Kids” il brano più convincente del disco, contraddistinto da un cantato che mostra finalmente un po’ più di personalità. Da sottolineare il fatto che sia uno dei pochi brani di “Rush!” composto e firmato dalla sola band. “If Not For You” è la classica ballad strappalacrime, ideale per adolescenti alle prime delusioni amorose. “Read Your Diary” è, invece, l’ennesimo rimpasto dei precedenti brani.

Quando i nostri passano alla lingua italiana diventano ancora meno convincenti e “Mark Chapman”, “La Fine” (che in certi fraseggi ricorda già un loro famoso brano) e “Il Dono della vita” ne sono la prova. L’album, infine, chiude con tre singoli che hanno anticipato il disco e che già da mesi sono in continua rotazione radiofonica “Mammamia”, “Supermodel” e “The Loneliest”. Forse tra le tre la più convincente è proprio l’ultima, una struggente ballata ideale per una chiusura d’album. Cala il sipario.

Affollato da una miriade di produttori e autori che hanno rimaneggiato praticamente tutti i brani, “Rush!” risulta essere un disco debole e manipolato sia nella musica che nella scrittura, dove tutto viene continuamente e scialbamente riciclato sulla base di un appiccicoso funk-rock. Nonostante tutto questo, l’album fa il suo dovere facendosi ascoltare e rimanendo fastidiosamente in testa.

I Måneskin vogliono a tutti i costi provare a pestare duro, ma si ritrovano in un vicolo cieco creato a pennello dall’industria discografica che ogni giorno li vende come un prodotto ideale da monetizzare. D’altro canto loro non fanno niente per scrollarsi di addosso questa etichetta e, anzi, ci sguazzando dentro costruendosi dei finti personaggi che riprendono i classici stereotipi rock anni ’80/’90 e li riportano quasi di moda. Il tutto – come precedentemente scritto – condito con un fastidioso politicamente corretto che fa da piacere a tutti, soprattutto all’ascoltatore medio.

Dalla loro hanno la giovane età. Sono tutti giovani ragazzi che sanno indubbiamente suonare e comporre (“Kool Kids” ne è una prova), e non possono fare altro che crescere e maturare, con la speranza di uscite future più personali che mostrino al mondo i veri Måneskin.

Articolo di Giulio Ardau

Track list “Rush”

  1.  Own My Mind
  2.  Gossip Feat. Tom Morello
  3.  Timezone
  4.  Bla Bla Bla
  5.  Baby Said
  6.  Gasoline
  7.  Feel
  8.  Don’t Wanna Sleep
  9.  Kool Kids
  10.  If Not For You
  11.  Read Your Diary
  12.  Mark Chapman
  13.  La Fine
  14.  Il Dono Della Vita
  15.  Mammamia
  16.  Supermodel
  17.  The Loneliest

Line Up Måneskin: Ethan Torchio batteria / Victoria De Angelis basso / Damiano David voce / Thomas Raggi chitarra

Måneskin online:
https://www.youtube.com/channel/UCgQna2EqpzqzfBjlSmzT72w
https://www.instagram.com/maneskinofficial/
https://www.facebook.com/maneskinofficial

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