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Miya Folick “Roach”

Un Pop raffinato e uno stile assolutamente originale e versatile

Sincerità, eleganza e una musicalità vivace sono le componenti di questo pregevole “Roach”, nuovo full lenght di Miya Folick, fuori il 26 maggio per Nettwerk Music Group. L’artista trentatreenne, talentuosa cantautrice e polistrumentista californiana è salita all’attenzione del pubblico e della critica musicale con il precedente album “Premonitions” rilasciato nel 2018, con ottimi riscontri da ambo le parti. Ma è con questo nuovo lavoro che la vocalist consacra la sua maturità, un disco che nasce dalla sua innata verve e dalle innumerevoli esperienze personali che ne hanno forgiato ancora di più il carattere.

In questi cinque anni, infatti, Miya si è dovuta confrontare con un notevole percorso di trasformazione dovuto a svariati eventi: ha superato la fine di una relazione sentimentale, si è allontanata dalla droga, ha lasciato la sua precedente etichetta discografica per accasarsi a quella sopra menzionata e ovviamente come tutti gli artisti ha dovuto affrontare le peripezie del periodo pandemico. Proprio la forza della musica unita alla volontà di realizzare un nuovo disco le hanno consentito di esprimere tutte le emozioni che appartengono alla sua eclettica personalità.

Durante il tour che portava on stage il suo “Premonitions”, Miya ha compreso che il suo percorso in musica serviva a nascondere le sue insicurezze con l’arte della poesia. Ma sentiva contemporaneamente crescere in sé l’esigenza forte di esprimere canzoni in cui mettersi a nudo, condividendo sia la gioia che la lotta interiore. Ecco, quindi, la creazione di un qualcosa che la rappresentasse e evidenziasse questa suo cambiamento. Un album molto sentito e emblematico, un’analisi introspettiva a 360 gradi. Folick ha rivelato le sue iniziali difficoltà nell’elaborare la nuova opera, proprio perché voleva trarre da ogni pezzo il meglio, creare un lavoro che la mettesse nitidamente a fuoco costruendo e ricostruendo ogni canzone, arrivando a cestinare anche motivi già realizzati perché non li sentiva completamente suoi.

Proprio quando la sua creazione cominciava a prendere forma, un’altra tegola si è abbattuta su Miya, la perdita del padre. Ancora una volta la musica l’ha aiutata a superare questo nuovo dolore e la cantante è riuscita a concludere questa sua fatica. Ne è venuto fuori un disco spontaneo e pregno di emozioni; “Roach” si presenta fresco e agile nelle trame sonore che scorrono piacevolmente conquistando l’ascoltatore per tutta la sua evoluzione.

Un’altra fonte di ispirazione è arrivata dalla lettura del romanzo della scrittrice brasiliana Clarice Lispector “The Passion According To Gh” uscito nel lontano 1964, che peraltro viene evocato anche nel soggetto che dà il titolo all’album, lo “scarafaggio”. Il testo racconta infatti l’esperienza mistica e meditativa occorsa a una donna identificata come GH, piombata in una crisi di identità proprio dopo aver schiacciato uno scarafaggio nell’anta di un armadio. I contenuti del libro si possono presumibilmente assimilare a questa profonda analisi introspettiva e al processo evolutivo che Miya vuole comunicare attraverso le note delle sue canzoni.

Un Pop sgargiante dai mille colori, che è difficilmente relegabile a un genere preciso, una miscellanea di suoni e stili che mettono in mostra la versatilità di Folick, riflettendo la nuova fiducia dell’artista verso sé stessa e la predisposizione a destreggiarsi su deliziosi intarsi sonori. Il tutto viene colorato da una strumentazione variegata dove chitarre e tastiere sono supportate da frizzanti interventi del sax e una efficace sezione ritmica. La voce di Miya è di rara bellezza, dolce e espressiva e i suoi vocalizzi sembrano davvero giocare sulle note dei pezzi.

Le tonalità sono più alte nell’Elettropop di “Get Out of My House” supportate da percussioni in bella evidenza, un ritmo rock e un bell’assolo finale di chitarra. Diventano invece più soffici nella intensità delle ballate come “Oh God” carica di pathos con un ritornello dai sapori psichedelici, o in “Bad Thing” e “Drugs of People”, dove la voce sembra quasi sussurrata. “Oh God” in particolare sembra essere un brano molto sentito, il racconto di una situazione non felice in cui si cerca un riferimento, magari spirituale, ma è difficile riconoscerlo e trovare una via di fuga.

“Cockroach” è invece un brano quasi recitato, colorato da uno swing vivace e in crescendo che mette in risalto anche le sonorità dei synth e vertiginose percussioni. Qui è evidente il riferimento al romanzo della Lispector con il titolo che richiama esplicitamente lo scarafaggio che dà origine all’autoanalisi della protagonista, probabilmente un rimando alla propria situazione personale che dopo diverse negatività ha trovato un’occasione di riscatto.

Tante piccole perle costellano l’evoluzione della track list che si snoda attraverso tredici pezzi fantasiosi e orecchiabili. Mi piace evidenziare la bellissima melodia di “So Clear” sostenuta ancora da un ritmo che riesce a esprimere solarità nella sua trama con la voce di Miya superba e una fascinosa coralità che ravviva il ritornello. È con questo pezzo che nelle liriche l’artista sembra esprimere la pace e serenità ritrovate dopo tristi vicissitudini.

“Nothing to See” è contrassegnata da pennellate di chitarra acustica e una liricità suadente, mentre il sottofondo quasi orchestrale di “Tetherball” illumina la musicalità di questo brano sottolineando ancora la vocalità di Miya. L’evoluzione gradevole dell’album ci conduce al finale con “Ordinary” e “Shortstop”, ancora due motivi dalle tessiture eleganti; il primo è un’altra deliziosa ballata evocativa e sognante impreziosita da un piano sublime, l’altra armoniosa e vellutata nei suoi colori unplugged.

Si conclude così un’opera eclettica e coraggiosa che segna un punto cruciale del percorso artistico di Miya e rappresenta tutto il suo vissuto. Un disco ispirato da una lettura che per un gioco del destino era esattamente quello di cui aveva bisogno l’artista per avviare il processo creativo, esattamente come l’insetto che ispira GH nel romanzo, mettendo in moto una maggiore comprensione di sé. Non è mai facile descrivere in musica le proprie emozioni, eppure la vocalist ha saputo interpretare con lucidità un percorso di crescita, fatto di alti e bassi, ma che ha raggiunto finalmente un equilibrio. Il racconto di una vita, messo in musica con un Pop raffinato e uno stile assolutamente originale e versatile. Del resto, nessuna strada è mai perfettamente dritta e l’abilità sta nell’affrontare ogni curva trovando anche nei momenti bui la caparbietà e la motivazione per continuare il viaggio.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Roach”

  1. Oh God
  2. Bad Thing
  3. Get Out of My House
  4. Nothing To See
  5. Drugs of People
  6. Mommy
  7. 2007
  8. Cockroach
  9. Tetherball
  10. Cartoon Clouds
  11. So Clear
  12. Ordinary
  13. Shortstop

Miya Folick Online:
Website http://www.miyafolick.com/
Facebook https://www.facebook.com/MiyaFolickMusic
Instagram https://www.instagram.com/miyafolick/
YouTube https://www.youtube.com/channel/UCc9He86NTwh6rJa1bkxkDLQ

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