È uscito il 6 maggio 2022 “Nikloaj Kulikov”, il secondo album da solista di Nicola Manzan (Overdrive e Dischi Bervisti). Nicola è così tanto artista da rappresentare una perla rara del panorama musicale italiano. Lo avevamo intervistato proprio lo scorso anno in occasione della presentazione del suo lavoro “La città del disordine, storie di vita dal manicomio di San Lazzaro” (https://www.rocknation.it/interviews/nicola-manzan-intervista/). In quell’occasione lo avevamo definito peculiare e completo, perché lui è ostinatamente musicista e caparbiamente sempre incamminato per una strada molto personale, scevra da compromessi di mercato e curiosa di storie e storia, di emozioni profonde.
Se nello scorso album Nicola affrontava il tema della salute mentale in un viaggio dentro l’ex ospedale psichiatrico di San Lazzaro a Reggio Emilia, questa volta si è ispirato alla figura di Nikolaj Kulikov, militare russo di cui si stenta a trovare notizie nei meandri del web. Nicola stesso ci racconta essere stato un soldato prescelto dall’Armata Rossa negli anni settanta per intraprendere un percorso di addestramento tra terra e spazio, con lo scopo di “creare un sistema di difesa simile a quello che negli Stati Uniti, nel decennio successivo, avrebbe preso il nome di scudo spaziale”.
L’album è un enorme affresco di quell’avventura umana, dall’addestramento fino all’addio alle armi. È un salto nel vuoto dentro a sonorità sconosciute per noi persone qualunque, ma che riescono a catapultarci nel passato immedesimandoci nel protagonista, con i piedi a terra o fluttuanti nello spazio, parte del sogno di uomini che non esistono più. Paura dell’ignoto, discorso di regime, tecnologia antica, entusiasmo per un futuro radioso, vincente, immaginifico, tinto di un rosso fuoco.
Il pacchetto è diviso in tre volumi, tre momenti anche cronologicamente conseguenti. Se nei primi due si vive un crescendo che catapulta fino all’ignoto dello spazio, nel terzo Manzan in qualche modo cambia tono, riavvicinando alla concretezza di un’avventura che ha inevitabilmente una fine. In questa terza parte, troverete un inno dell’Unione Sovietica in versione folk carillon che potrebbe essere una meravigliosa sveglia per la mattina.
Ascoltatelo questo disco, rimarrete in silenzio, in attesa di quello che succederà nel vostro viaggio personale, persi in un qualcosa che vi avvolgerà completamente, che viene da lontano, che terrorizza e culla, che certamente vi saprà sorprendere.
Articolo di Marco Zanchetta
Tracklist “Nikloaj Kulikov”
Volume 1: Recruitment
A1 – Departure
B1 – Cosmic Training
Volume 2: Preparing For Mission
C1 – First Communication Attempt
C2 – Plasma Shooting Programme
D1 – Space Theory
D2 – Interstellar Downgrade
Volume 3: Mission Is Over
E1 – Anthem of The Soviet Union
E2 – Radioteknika
F3 – Athem of The Soviet Cosmonaut Program
F4 – Farewell to the Army, Goodbye to the Stars