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Oak “The Quiet Rebellion of Compromise”

Band scandinava tra i nuovi interpreti di un Prog moderno

Resto conquistato sino dai primi ascolti da questo nuovo album degli Oak “The Quiet Rebellion of Compromise”, uscito il 16 novembre 2022 per Karisma Records. La band norvegese, proveniente da Oslo, e operativa già dal 2016, confeziona un disco di superba fattura. Un Prog colto e elaborato che sa alternare nel corso della sua evoluzione momenti vibranti, velate malinconie, profondità assolute.

Un concept album interpretato con assoluta perizia, in equilibrio tra sensazioni acustiche e sonorità robuste. Riff e assoli ben dosati di chitarra si sposano bene con un pianoforte suadente e interventi di sax, supportati dal contributo dinamico della sezione elettronica e un drumming incalzante. Terza opera in studio, dopo l’ottimo predecessore “False Memory Archive” del 2018, il nuovo full lenght del gruppo colpisce sicuramente nel segno per la sua capacità di dosare con sapienza Prog, Folk, un tocco di classicismo e venature psichedeliche.

Quest’ultimo lavoro si esprime con grande sensibilità sui misteri della salute psichica, un tema tanto attuale quanto complesso. Proprio a questo scopo la band ha scelto di avvalersi dell’ausilio di studiosi competenti in materia per la stesura delle tracce, per assicurarsi di trasmettere un messaggio costruttivo e di impatto, senza trascurare la brillantezza del suono che si coniuga alla perfezione con l’intenzionalità delle liriche, producendo un album raffinato e eterogeneo. Qualche allusione a band storiche non scalfisce l’originalità e la personalità delle partiture.

L’estro dell’ensemble emerge per esempio in “Paperwings”, mini-suite costellata da molteplici variazioni ritmiche, quasi a disegnare i chiaroscuri che contraddistinguono la mente umana. Dopo un incipit elettronico il brano si evolve combinando diverse tipologie di sound sorprendendo l’ascoltatore con una trama sonora insolita ma interessante. Ugualmente pregevole la struttura di “Dreamless Sleep” con la sua preponderante elettronica abbracciata da una linea malinconica e psichedelica che fa da sfondo a questo motivo dalle tinte dark.

“Highest Tower Deepest Well” è invece contrassegnato da una caratteristica più melodica e solenne anche se pure in questa circostanza il tema di partenza viene ampliato in una ritmica più serrata e ricca di inserti illuminanti dove i riff di chitarra si contrappongono all’atmosfera meditativa. Fra i pezzi migliori merita una menzione “Demagogue Communion”, una perla assoluta capace di ipnotizzare con il suo incedere onirico distribuito con eleganza fra la componente dura del Rock e la linea vellutata del coro che sottolinea il ritornello. La magia del piano nell’intro di “Sunday 8 Am” annuncia una trama più rilassata arricchita dagli interventi di tastiere e sax. “Guest of Honour”, il brano conclusivo, è un affresco sonoro impreziosito da un clima pittoresco strutturato su armonici fraseggi di chitarra.

Altra nota di merito del lavoro, la parte cantata, quasi un racconto di questo viaggio interiore, espressa dalla liricità del vocalist Simen Valldal Johannessen, forgiata da un background classico. La copertina del disco, emblema della tematica affrontata, ci presenta il titolo dell’opera con un font distorto ispirato alla calligrafia di due biglietti che annunciavano l’intenzione di un suicidio imminente. Un particolare molto toccante che induce immediatamente alla riflessione sui meccanismi oscuri della mente legati ai contenuti dell’album.

Tutti i brani hanno un loro fascino intimo e particolare che trasmette all’ascoltatore messaggi importanti comunicati con un linguaggio musicale unico e imprevedibile. Le continue variazioni sul tema, intrise di un singolare pathos, rendono l’opera un esempio di creatività inebriante, a conferma dell’ottimo momento che stanno attraversando anche altre band scandinave, nuove interpreti di un Prog moderno e di prospettiva.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “The Quiet Rebellion Of Compromise”

  1. Highest Tower, Deepest Well
  2. Quiet Rebellion
  3. Dreamless Sleep
  4. Sunday 8 Am
  5. Demagogue Communion
  6. Paperwings
  7. Guest of Honour

Line up Oak: Simen Valldal Johannessen Voce, Tastiere / Øystein Sootholtet Basso /  Stephan Hvinden Chitarre /  Sigbjørn Reiakvam Batteria, Percussioni, Programmazione

Oak online:
Website: https://oakinoslo.com/
Facebook: https://www.facebook.com/oakinoslo/
Instagram: https://www.instagram.com/oakinoslo/

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