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Oracle-Sun-Machine-Man

Oracle Sun “Machine Man”

Un lavoro concreto, solido, carico di tutta l’esperienza e la bravura di musicisti navigati e talentuosi

Gli Oracle Sun tornano con “Machine man”, loro secondo album uscito il 18 dicembre 2020. La band nasce nel 2002 e nel 2005 pubblica il primo lavoro, “Deep Inside”. Per diversi anni la band ha rallentato la propria attività, salvo ritornare alla grande con questo nuovo lavoro pubblicato per Underground Symphony / Volcano Records.

Quando mi sono messo all’ascolto di “Machine Man” mi ha colpito subito una cosa fra tutte: gli Oracle Sun sono toscani, di Lucca per la precisione, e vanno a unirsi ad altri gruppi, anche molto diversi, che rendono l’area uno dei bacini artistici più interessanti della penisola. Ascoltando i brani che scorrono non hai mai l’impressione di trovarti davanti a un gruppo che proviene da una provincia italiana piuttosto piccola, ma nelle orecchie risuona un sound dal respiro molto più internazionale e fai quasi fatica a credere il contrario. Una nota di merito agli Oracle Sun e un invito per tutti ad andare a scoprire queste realtà totalmente genuine che potrebbero stare su palchi molto prestigiosi senza ombra di dubbio.

“Machine Man” va subito al sodo senza incertezza o compromessi, presentando come biglietto da visita la splendida “Edge of Life”, brano che racchiude l’essenza del disco e l’anima metal della band. I riferimenti musicali dei sei ragazzi sono limpidissimi (i capisaldi del genere metal, Iron Maiden, Queensryche, Helloween, Fates Warning, per citarne alcuni) e il sound ne subisce un’impronta inconfondibile.

L’ascolto del disco prosegue con “Million to Ascension” traccia tiratissima in cui il basso viene fuori con personalità e dove la batteria si ripresenta aggressiva e carica, a fare da sostegno a un ritornello orecchiabile e molto accattivante. Una nota doverosa è per gli assoli di chitarra elettrica eseguiti da Vic Mazzoni, componente della band purtroppo prematuramente scomparso ma che ha lasciato in questo e in altri brani, traccia del suo talento. Le sue parti già registrate sono state incluse e fortemente volute dalla band nel disco, omaggiandolo anche a ricordo della sua memoria.

Si rallenta giusto un attimo con “Falling Time” che si apre in un arpeggio di chitarra che danza con un piano classico, con in melodie che ricordano un certo Ozzy Osbourne. La title track, “Machine Man”, traccia numero quattro, ci parla di un soldato in guerra, evocando immagine di desolazione e solitudine, portando a riflessioni molto profonde su un tema che non si dovrebbe mai smettere di sottovalutare. La successiva “Sunset Feelings” ricalca il copione vincente dei brani precedenti, alternando un cantato pulito e molto tecnico, con la voce in grande spolvero, una batteria potente con diversi inserimenti di doppio pedale, cori efficaci e il solito tiro pazzesco.

Arriva il momento di una ballad bellissima e scritta sapientemente, “Look Behind Me”, vestita del gusto nostalgico di un suono che riporta immediatamente ai fasti degli anni ottanta e di quella scena tanto amata dai fan del Metal. Anche “Daydream”, si apre con una tastiera dal sound molto eighties e un riff di chitarra poco prima dei quattro minuti richiama in testa il passaggio di un celeberrimo brano dei Maiden.

Penultimo brano, “Calling”, impressiona per la padronanza tecnica e la potenza del suono che hanno sviluppato gli Oracle Sun, dimostrandosi ottimi e virtuosi musicisti, la voce di Wild Steel è ancora una volta perfetta e valorizzata egregiamente. “Coming back” propone un feat per un duetto con la voce principale, quella di Roberto Tiranti, già backing vocal negli altri brani, andando a chiudere la copia digitale di “Machine Man”. La copia fisica del disco prevede una bonus track, “Let’s talk about me” cover degli Alan Parsons Project, non presente sugli store digitali.

Gli Oracle Sun hanno pubblicato un lavoro concreto, solido, carico di tutta l’esperienza e la bravura di musicisti navigati e talentuosi, dimostrando che il metal ha molte carte da giocare e spesso sono molto più vicine di quanto crediamo. Veramente un orgoglio avere band del genere in Italia.

Articolo di Alessio Pagnini

Track list “Machine Man”

  1. Edge of Life
  2. Million to Ascension
  3. Fallin’ Time
  4. Machine Man
  5. Sunset Feelings
  6. Look Behind Me
  7. Daydream
  8. Calling
  9. Coming Back
  10. Let’s Talk About Me (Bonus track on CD)

Line up Oracle Sun

Wild Steel – Vocals / Tommy Pellegrini – Guitars / Giacomo Paradiso – Guitars / Frank Andiver – Drums / Alessandro Cola- Bass / Alessandro Pascucci – Keyboards /+Vic Mazzoni all solo Guitars

Special Guest:: Roberto Tiranti, backing vocals on all tracks and lead Vocals on track 9

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