27/07/2024

CCCP-Fedeli Alla Linea, Genova

27/07/2024

Cristiano De André, Piazzola (PD)

27/07/2024

Mercanti Di Liquore, Civate (LC)

27/07/2024

Vinicio Capossela, Verona

27/07/2024

Tre Allegri Ragazzi Morti, Torre Santa Susanna (BR)

27/07/2024

David Morales ft. Julie Mcknight, Taranto

27/07/2024

Martin Barre Band, Sigillo (PG)

27/07/2024

Louise Lemon, Serravalle (PT)

27/07/2024

Radio Fantasma, Milano

27/07/2024

Patrizio Fariselli, Firenze

27/07/2024

Irene Grandi, La Spezia

28/07/2024

Gio Evan “Evanland”, Assisi

Agenda

Scopri tutti

Perigeo “One Shot Reunion”

Ricordo di una notte di mezza estate fra Jazz, Rock e tante emozioni

23 luglio 2019. Firenze verso sera si ridesta dal torpore causato dall’afa che la morde ormai da settimane. Le frotte di turisti che quotidianamente in questo periodo prendono d’assalto le chiese, i musei, le piazze del capoluogo toscano stanno lentamente avviandosi verso i loro alberghi, mentre nel cuore del centro storico restano sparuti gruppi di ragazzi che si recano a qualche appuntamento. L’atmosfera è placida e rilassata, tempo perfetto per aperitivi rinfrescanti o romantici incontri. Ebbene, una delle cose più romantiche di quella calda serata fiorentina di mezza estate, è stato il concerto di una band, il Perigeo, ritrovatasi dopo anni con una bella storia da narrare. Il racconto di un successo straordinario quanto fugace, la storia di una musica d’avanguardia, fluida e potentissima e di come l’abilità di strumentisti formidabili l’abbia resa icona di una passione che ha attraversato i decenni.

Perigeo, progetto ideato negli anni ’70 su ispirazione del bassista Giovanni Tommaso, è stato un gruppo fondamentale di quella nuova fioritura sonora che andava nascendo in quel periodo storico, soprattutto per la sua capacità di saper coniugare trame musicali di stampo jazzistico a sonorità prog e rock, creando una fusion assolutamente innovativa per l’epoca. Una band formata da musicisti che, grazie anche alla loro vasta esperienza internazionale, hanno costituito un ensemble di assoluto valore.

Il concerto tenutosi al Musart Festival nel luglio 2019, aveva un nome preciso e affatto casuale: “One Shot Reunion”. Un evento che ha catapultato la piazza della Santissima Annunziata di Firenze negli anni ruggenti del Prog italiano, portando una ventata di nostalgia e bei ricordi.Il clima opprimente di quei giorni certo non aiuta, ma l’affluenza del pubblico è comunque da record, dato che si tratta di un avvenimento irripetibile. I primi a tradire l’emozione sembrano proprio i musicisti sul palco, consapevoli che questo non è solo un raduno dopo tanto tempo, ma sarà anche l’ultimo concerto insieme, salvo ripensamenti che oggi a distanza di tre anni non appaiono totalmente improbabili.

L’idea dell’evento è insomma quella di dare in una sola grande volta un appassionato e doveroso saluto. Perché una storia d’amore come quella tra il Perigeo e il suo pubblico di appassionati ha bisogno di una degna conclusione, visto che l’affetto degli irriducibili fan di questa compagine ha continuato a perdurare per quasi cinquant’anni nonostante le tante pause e gli scroscianti applausi a sottolineare i finali dei brani sono lì a testimoniarlo. Le emozioni e la commozione provocate dall’evolversi di questo strepitoso concerto, non potevano sfuggire a un fan particolare, il produttore Mario Riggio, che ha avuto la splendida idea di trasporle su disco, creando un capitolo che necessita di comparire nelle collezioni degli amanti del Prog e del Jazz, ma più in generale un momento importante di tutto il Pop/Rock italiano.

Il disco “One Shot Reunion”, rilasciato il 28 ottobre da abeat Records, è stato mixato da Andrea Pellegrini sempre a Firenze con l’assistenza di Riggio e la supervisione dello stesso Tommaso e Tony Sidney. Il gruppo si presenta all’evento con la formazione pressoché originaria a eccezione dello storico tastierista Franco D’Andrea che, dopo la decisione di non suonare più il sintetizzatore, aveva lasciato il gruppo prima della reunion avvenuta nel 2008.  Con i sopra menzionati Tommaso e Sidney, la line up è composta da Claudio Fasoli e Bruno Biriaco coadiuvati alle tastiere per l’occasione da Claudio Filippini e Alex “Pacho” Rossy alle percussioni. La set list del concerto si snoda attraverso i brani più rappresentativi della band, spaziando dal primo disco “Azimut”, con i suoi viaggi meditativi verso terre sconosciute alle esperienze di evoluzione musicale dove Rock e Jazz si compenetrano mirabilmente a formare una perfetta simbiosi.

La band sceglie di aprire la serata con il fragoroso gong che dà l’incipit a “La Valle dei Templi”, tratto dall’album omonimo, a infondere subito quell’atmosfera onirica che richiamava la maestosità della copertina di quel disco. Dal palco inizia a incedere la prorompente linea ritmica a spronare gli altri strumenti che subito raccolgono il suggerimento con inserti fantasiosi quasi a imitare una jam session. La linea melodica rimane comunque sempre ben riconoscibile, contraddistinta dal suo sapore mediterraneo e solare. A chiusura del pezzo il primo intervento di Giovanni Tommaso che coglie l’occasione per presentare la band al pubblico già entusiasta.

Il fondatore del progetto ha infatti scelto di sottolineare la chiusura di alcuni brani con delle sue considerazioni commoventi e grate nei confronti dei compagni di viaggio con i quali ha condiviso mille avventure e sul forte legame di amicizia che li lega ancora. Impossibile non menzionare il toccante discorso a conclusione di “Abbiamo tutti un blues da piangere”, uno dei pezzi più noti, magnifico esempio di contaminazione jazz/rock e pervaso da una languida malinconia che ben si sposa con la nostalgia richiamata da questa reunion. La leggendaria armonia di questo brano risuona nitida e carica di pathos a sublimarsi verso la conclusione nel finissimo clarino di Fasoli.  

È stato poi bello riascoltare fra le tracce del live le note intriganti di “Polaris” con le sue sfumature Prog e la trascinante linea di basso a scandire i tempi del brano, seguita nella set list dalle tonalità introspettive e evocative di “Genealogia”. Suggestivo in questo motivo il ricamo di contrabbasso suonato da Tommaso con l’archetto. Sempre dall’album “Genealogia” è stato eseguito “Sidney’s Call” con l’ipnotica intro arpeggiata dal chitarrista, che ha anche composto il pezzo, su cui si inserisce il sax di Fasoli a colorare le note.

C’è spazio anche per un bell’assolo alle percussioni di Rossy che esibisce le sue doti in “Terra Rossa”, tratto dall’ultimo lavoro del gruppo, quel “Non è poi così lontano” che fu registrato in terra canadese. Interessanti le scelte di brevi brani come “Pensieri” e “Il Quartiere” incastonati perfettamente, quasi come interludi, nella sequenza del live. Il secondo in particolare è tratto dall’album “Alice” del 1980, una singolare esperienza del progetto (dal nome mutato in Perigeo Special) che in un album concept raccolse alcune delle più importanti voci del Pop italiano come Lucio Dalla, Rino Gaetano, Anna Oxa e Jenny Sorrenti solo per citare i più importanti. Favolosa l’esecuzione di questa autentica perla, valorizzata dalle poetiche frasi della chitarra solista che giganteggia nella prima parte finché uno struggente sax ne prende il posto esaltando il finale.

Questa magica serata viene suggellata dalle trascinanti evoluzioni sonore di “Via Beato Angelico”, altro capolavoro del gruppo, con il suo iconico preludio sintetico avvolto poco dopo dalla sinergia degli altri strumenti che si fondono in un impasto sonoro veramente fuori dal comune, arricchendo la sua trama orecchiabile. Sidney non tradisce la sua estrazione da chitarrista rock con il suo interminabile e fantasioso assolo. I musicisti sono eccezionali a richiamare per l’ennesima volta anche dal vivo quella mediterraneità che è parte integrante e ben riconoscibile del loro sound. La loro carta d’identità è puramente un fatto anagrafico data l’energia profusa nell’esibizione.

Non appena gli strumenti cessano di suonare, fra gli applausi estasiati della platea, Giovanni Tommaso prende la parola un’ultima volta. È il saluto accorato e commosso di tutta la band per l’epilogo di questa splendida reunion e al tempo stesso della loro avventura musicale. Il momento è così intenso che non si trovano le parole per esprimere queste sensazioni. Tuttavia l’ultima dedica è rivolta agli affezionati fan presenti, la cornice perfetta per un evento così speciale.

Il fascino di questa incredibile avventura è ciò che contraddistingue l’onorata carriera di questi artisti. La capacità di trasmettere ancora oggi intense vibrazioni a differenza di tanti gruppi dell’epoca il cui stile, sebbene notevole, è rimasto indissolubilmente legato a quel contesto storico. Le sonorità del Perigeo suonano ancora attualissime, l’ascoltatore viene assorbito dal loro sound e trasportato in questa suggestiva atmosfera.

Preparando questo articolo, ho voluto recuperare la discografia del gruppo, gelosamente conservata. Sul retro dell’antologia dal titolo “Attraverso il Perigeo”, mi hanno colpito nella presentazione del lavoro, le parole di Giovanni Tommaso: la musica non è soltanto un modo di produrre suoni, è anche un modo di pensare, di sentire, di vivere. Una frase semplice ma efficace, sufficiente a comprendere che vitalità, emozione, dedizione e coinvolgimento sono sempre stati la base delle pagine indimenticabili espresse da questa grande band; una musica descrittiva capace di manifestare al meglio le percezioni dei suoi autori. Nella sua recente autobiografia “Abbiamo tutti un blues da piangere”, lo stesso Tommaso, ha giustamente ricordato la memorabile serata di quel luglio 2019 menzionando l’atmosfera piena di incanto che si respirava anche grazie alla partecipazione del pubblico e che, unita alla passione e entusiasmo del gruppo, ha creato l’alchimia perfetta.

L’album è disponibile anche in edizione speciale limitata per collezionisti. Tale versione è comprensiva di DVD plus che include il bis del concerto nel quale compaiono la riproposizione di “Abbiamo tutti un blues da piangere” e il brano “Rituale” interpretati in una insolita ed emozionante versione da Tommaso con la figlia Jasmine al canto, Danilo Rea al piano e Fabio Morgera alla tromba.

Articolo di Carlo Giorgetti, foto di Francesca Cecconi

Tracklist “One Shot Reunion”

  1. La Valle dei Templi
  2. Azimut
  3. Sidney’s Call
  4. Abbiamo Tutti un Blues da Piangere
  5. Il Quartiere
  6. Polaris
  7. Terra Rossa
  8. Genealogia
  9. Pensieri
  10. Via Beato Angelico

DVD plus

11. Festival
12. Abbiamo Tutti un Blues da Piangere
13. Rituale

Line Up Perigeo: Giovanni Tommaso Basso, Contrabbasso / Tony Sidney Chitarra / Claudio Fasoli Sax / Bruno Biriaco Batteria / Claudio Filippini Tastiere, Piano / Alex “Pacho” Rossy Batteria, Percussioni
Special guests: Jasmine Tommaso voce / Danilo Rea Piano / Fabio Morgera Tromba

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!