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Pop Evil

Pop Evil “Versatile”

Nei brani convivono elementi aggressivi ma anche molto moderni, dove risaltano strutture prese in prestito da generi diversi

Parlando della poesia americana, Louis Simpson diceva che qualsiasi cosa sia, deve avere / uno stomaco che può digerire / gomma, carbone, uranio, lune, poesie. Così è “Versatile”, uscito il 21 maggio 2021 su Entertainment One, il nuovo progetto dei Pop Evil che fagocita aspetti diversi della realtà circostante per distillare le molteplici facce della natura umana.

Sulle scene dal 2001, questa rock band statunitense che si è formata a Grand Rapids, nel Michigan, è arrivata ormai al sesto album in studio. Ancora prima di ascoltare i brani, leggendo solo la scaletta ci rendiamo conto che, nonostante non sia un concept, è presente una linea in cui si sviluppa la tematica di un essere umano catturato nel caos del mondo e della propria anima, ma non per questo succube, anzi carico di quella rabbia che combatte la fatalità per riuscire a sopravvivere senza per questo spengersi.

Musicalmente il progetto racchiude caratteristiche che avvicinano il gruppo al mainstream americano, ma sapientemente dosate in modo da rimanere fedeli allo stile che hanno delineato negli anni di attività. Nei brani convivono elementi aggressivi ma anche molto moderni, dove risaltano strutture prese in prestito da generi diversi, superando i confini convenzionali della musica e dei suoi stili, aspetto tipico dei crossover degli anni ’90, come i riff che guardano al Nu Metal, come nota già con il brano di apertura “Let The Chaos Reign”. Il brano è un delirio di rabbia e riscatto dove espressioni come So run your mouth now, I’ll make you disappear / Let me out of this cell, I’ll unleash this rage si fondono con un drumming possente di Hayley Cramer per esaltarne ancora di più la forza.

La voce del frontman Leigh Kakaty apre il secondo brano “Set Me Free” gridandoci in faccia le oscurità della propria anima, mentre la batteria rimane potente e riesce a mantenere viva la nostra attenzione. Il brano successivo “Breathe Again” è intenso e il ritornello strutturato in modo tale da essere ripetitivo e facilmente memorizzabile, richiama eventi recenti dell’attualità americana che neppure l’arte vuole scordare. Musicalmente parlando, in questo brano prevale molto di più la caratteristica pop, anche se nel riff principale il nu metal è ancora ben evidente.

Il quarto brano “Work” è una protesta di stampo prettamente sociale contro un mondo dedito al profitto dove l’uomo è sopraffatto dal proprio lavoro, dove la liberà è solo una prospettiva lontana che si infrange contro una realtà alienante, perché non esiste vera liberà se non abbiamo il tempo per poterla vivere. Una musica che scandisce il ritmo come un perfetto metronomo del corpo umano, una cadenza che riproduce la ripetitività di un meccanismo ineluttabile in contrasto con l’apertura leggera del ritornello e il riff arrabbiato finale.

In “Inferno” e “Stronger (The Time Is Now)” la band ci propone brani rock ed elettro-pop più facilmente orecchiabili, ma l’album si chiama “Versatile” e ne apprezziamo proprio per questo la versatilità e la capacità di racchiudere suggestioni musicali che possano avvicinarsi a un pubblico più ampio per poter trasmettere il loro messaggio. Con “Raise Your Flag” la caratteristica pop rimane presente, così come il tema del riscatto e della riscossa, un incitamento ad alzare la testa nella metafora della bandiera e una spinta ad andare oltre a ciò che il mondo ti vorrebbe imporre.

“Human Nature” è un brano con sonorità rock elettroniche che ci accompagnano in una riflessione sull’essere umano spogliato di tutto e visto nella sua nudità emotiva: ci si interroga in modo ironico e spietato se ancora possiamo nascondere i nostri errori dietro l’alibi della natura umana, e ovviamente la risposta è no. Un’atmosfera diversa, più rivolta verso il Southern Rock, è la ballata country “Survivor” che, a differenza delle altre canzoni dove l’io gridava, protestava, si ribellava, ma da solo, qui si rivolge all’ascoltatore perché cavalchi con lui che ormai è sopravvissuto. Sul finale la canzone ci sorprende inaspettatamente con tinte forti di Metal che ci ricordano ancora chi sono i Pop Evil, mentre la ripetizione del ritornello diventa un’evocazione seducente a cui non si può dire di no.

L’album si avvia verso la conclusione ritornando al Nu Metal e ai riff strutturati con “Worst In Me” e “Same Blood”, un brano in cui la ritmica sincopata incita l’ascoltatore a prestare attenzione e i cori esaltano i passaggi più intensi. “Fire Inside” invece è la conclusione perfetta di un percorso di affermazione del proprio io come essere vivente e senziente, il cui fuoco non può e non deve essere spento, ma è solo la persona stessa che può proteggerlo: lo screaming di Leigh Kakty, è l’urlo esasperato del Metal che dice no!

“Versatile” è un progetto molto intenso composto da dodici brani in cui musica e testo risultano seri e impegnati, e anche se in alcune parti l’approccio strumentale diventa più leggero e un po’ più moderno per calarsi nell’attualità musicale, la band non mira a far divertire l’ascoltatore, bensì lo scuote, lo trascina, lo attrae, lo spaventa, perché non si scordi mai di essere sé stesso.

Articolo di Alma Marlia

Track List “Versatile”

  1. Let The Chaos Begin
  2. Set Me Free
  3. Breathe Again
  4. Work
  5. Inferno
  6. Stronger (The Time Is Now)
  7. Raise Your Flag
  8. Human Nature
  9. Survivor
  10. Worst In Me
  11. Same Blood
  12. Fire Inside

Line Up Pop Evil

Leigh Kakaty – voce solista / Nick Fuelling – chitarra solista / Dave Grahs – chitarra ritmica / Matt DiRito – basso / Hayely Cramer – batteria

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