24/04/2024

Nobraino, Bari

24/04/2024

Daiistar, Bologna

24/04/2024

R.Y.F., Madonna dell’Albero (Ravenna)

24/04/2024

HeyDukeYouSuck, Milano

24/04/2024

40 Fingers, Bologna

24/04/2024

Karma, Erba (CO)

24/04/2024

Alain Johannes, Savona

24/04/2024

Will Hunt, Piangipane (RA)

25/04/2024

Ardecore, Roma

25/04/2024

Alain Johannes, Treviso

25/04/2024

Will HUnt, Roma

25/04/2024

Rekkiabilly, Bologna

Agenda

Scopri tutti

Punkreas “Electric Déjà-Vu”

Nel disco troviamo ancora spunti di riflessione profondi e per nulla scontati, ma soprattutto assolutamente necessari

Chiusa la parentesi unplugged iniziata durante la pandemia con il live show “FUNNY: The Best Story of Punkreas” e col disco “Funny Goes Acoustic” del 2021, i Punkreas tornano a darci la scossa con le undici tracce di “Electric Déjà-Vu”, fuori dal 31 marzo 2023 per Virgin Music LAS Italia – Universal Music.

Con dodici album pubblicati in poco più di trent’anni di onesta professione i Punkreas confermano con la loro ultima fatica di essere una delle band cardine del panorama punk-rock nazionale, se possibile aggiungono qualcosa, con scelte fatte in sala di registrazione decisamente nuove per il genere, come loro stessi affermano: Roberto “Rhobbo” Bovolenta, già produttore di “Funny Goes Acoustic” ci ha aiutato negli arrangiamenti e ha poi insistito per farci registrare queste canzoni “al contrario, come facevano i Beatles” e cioè partendo dalle voci, per proseguire con le chitarre per poi chiudere con basso e batteria. Un processo che ci ha permesso di mettere la voce e i testi al centro delle canzoni in cui tutto il resto contribuiva a esaltare l’espressività e l’impatto del racconto.

Tema dominante di “Electric Déjà-Vu”, sono i corsi e ricorsi che caratterizzano la storia dell’umanità, il tragicomico ricadere nei medesimi cliché.“Dai Dai Dai (Die Die Die)” affida alla voce del rider costretto a mettere a rischio la propria incolumità per consegnare in tempo una cazzo di pizza il tema dello sfruttamento sul lavoro, il tutto è impreziosito dal featuring del cantautore romano Giancane alle chitarre e voce, mentre in “Non c’è più tempo” si legge un chiaro riferimento alla crisi climatica e alla confortevole e funzionale cecità di chi pensa che questa sia solo una fase non attribuibile alle attività umane, emblematico che ad aprirci gli occhi ci sia voluta una bambina come Pippi Calzelunghe.

Il suono cupo e raggelante della sirena antiaerea introduce il Punk-Hardcore dei “I Signori della Guerra”, una partitura di batteria che si lascia andare a qualche sfogo heavy metal e un riff incalzante danno l’enfasi che merita al messaggio di rabbia dei Punkreas per l’ennesimo tragico déjà-vu, cento anni di storia non bastano, mille anni di storia non bastano, e quell’umanità che doveva uscire migliorata dalla pandemia, torna ad incorrere nel più vergognoso dei suoi errori, la guerra. L’ottava traccia è un pezzo Ska da manuale reso ancor più interessante dalla collaborazione di Raphael, ritratto autoironico del nostro tempo e del “Disagio” che il viverlo comporta.

“Mani In Alto”, primo singolo ad anticipare l’uscita dell’album, suona come un tributo alla fanbase della band, suscita un confortante senso di appartenenza per tutti quelli che negli anni hanno raccolto il loro messaggio e non sono stati nell’indifferenza a guardarsi le scarpe. Quando sei pronto a saltare capisci con uno sguardo qual’è la gente su cui puoi contare. Cosi in“Battaglia Persa” c’è un tributo a tutti coloro che con il loro coraggio e la loro “follia” hanno sradicato credenze strumentalizzanti a vantaggio di una reale evoluzione della nostra società e un energico invito a non arrendersi di fronte alla mediocrità socio culturale dilagante.

“Tempi Distorti” ci porta indietro nel tempo, fra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta, i tempi dei centri sociali, di piazza Vetra, dei negozi di dischi e di quella Milano alternativa che si contrapponeva alla benpensante “Milano da bere”; in quel contesto i cinque ribelli della periferia della città suonavano il primo La di una discografia fondamentale del Punk Rock italiano, fondando la band che quest’anno ha pubblicato il dodicesimo album

Nati nell’anno del crollo del muro di Berlino, sopravvissuti all’era glaciale dei primi anni zero che sembrava aver sedato i fermenti culturali underground degli anni novanta, i Punkreas racchiudono la loro ragione di esistere nel tema stesso del loro ultimo lavoro, nei loro testi, fra contestazione e scherno, troviamo ancora spunti di riflessione profondi e per nulla scontati, ma soprattutto, assolutamente necessari.

Articolo di Andrea Ciccola

Track list Electric Déjà-Vu

  1. Le Mani in Alto
  2. Dai Dai Dai (Die Die Die) feat. Gincane
  3. Non C’è Più Tempo
  4. Battaglia Persa
  5. Tempi Distorti
  6. Déjà-vu
  7. I Signori della Guerra
  8. Disagio feat. Raphael
  9. Giorno Perfetto
  10. Uomo Medioevo
  11. Il Prossimo Show (Electric Version)

Line up Punkreas: Cippa voce / Noyse chitarra / Endriù chitarra / Paletta basso / Gagno batteria.

Punkreas online:
https://www.punkreas.net
https://www.facebook.com/punkreasofficial

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!