Nel panorama molto variegato della musica Nu Soul, il trio delle Stay She She spicca con l’ultimo lavoro “Silver”. La band di Brooklyn, capitanata dal trio tutto femminile formato da Piya Malik, Sabrina Mileo Cunningham e Nya Gazelle Brown, è al secondo album. Descritta come un glorioso sovraccarico di gioiosa euforia ed elevazione spirituale e intrisa dello spirito traballante post-disco della New York dei primi anni ’80, è già stabile in cima alle classifiche delle migliori emittenti radiofoniche degli Stati Uniti.
Uscito il 29 settembre per Colemine/Karma Chief Records, Silver esalta l’armonia delle tre voci – la voce classica di Sabrina, i toni altissimi di Nya e la voce morbida e funky di Piya Malik – in un universo di suoni che ci riporta alle atmosfere post-disco degli anni ’80 sotto l’influenza della grande musica disco-funk degli Chic, che si avverte sempre lungo l’ascolto. Stay She She però fa un passo in avanti fondendo queste atmosfere con sonorità soul, con le atmosfere più moderne del Funk newyorkese di Liquid Liquid e Tom Tom Club producendo un risultato sonoro dal gusto lievemente ipnotico, molto gradevole e sicuramente non banale.
Una particolarità molto importante: l’album è stato registrato quasi totalmente live su nastro, facendo sì che la tecnologia analogica potesse catturare al meglio il calore e l’energia delle vocalist e dei musicisti che le accompagnano. L’album si apre con “Reeling”, un classico disco-funk con una linea di basso ben precisa e marcata e con un’introduzione vocale avvolgente che dà subito l’idea dell’ottima tecnica vocale delle tre giovani cantanti.
“Don’t you dare to stop” è un brano da ascolto, molto di atmosfera all’inizio, che poi si apre nel ritornello, come se si spalancasse una finestra al mondo. Molto gradevoli i dialoghi chitarra-tastiera. Le voci, su tonalità molto alte, danno la sensazione di volere spaccare ogni barriera. “Astral plane” è un pezzo dal gusto decisamente anni ’80. Voci suadenti si snodano sopra una base ritmica delicata ma sempre precisa e molto gradevole. In “C’est Si Bon” l’influenza della disco anni 70/80 è decisamente presente. Si viene proiettati in un mondo di luci colorate in cui le voci danzano in maniera anche un po’ ironica.
“Entry Level”, si apre con una intro batteria-voce su un buon ritmo funk. L’arrangiamento di questo brano è un po’ più scarno rispetto agli altri, ma qui le voci risaltano in maniera netta. Il ritmo qui è la caratteristica principale. Con “Passing Time” si torna ad atmosfere sognanti e rilassanti. Le voci qui sono usate come strumenti, producendo un bellissimo effetto armonico, accompagnato dal sottofondo ritmico delicato ma ben presente. “Think About It” è la traccia più corta dell’album. Le voci delle cantanti si alternano nelle strofe armonizzando nel ritornello, producendo un effetto davvero notevole. Le tre diverse timbriche quando si uniscono formano una miscela sonora molto interessante.
“Questions” è un’altra traccia che ci riporta alle atmosfere disco anni ’70, ma contiene una energia diversa dagli altri brani dell’album. Parte con un ritornello in cui la frase ripetuta I got questions you can’t answer, You got answers I can’t question sembra un a discussione muro contro muro. Come in un crescendo si arriva al bridge in cui le parole Don’t mind your manners sono ripetute a ritmo incalzante. Il brano poi termina con la frase Tell me something I don’t know, von un’atmosfera sonora avvolgente che si interrompe improvvisamente. Vocalizzi e armonie vocali straordinarie compongono la nona traccia, “Forget me not”. È la traccia più ascoltata al momento dell’intero album, e non delude le aspettative. Sopra una base ritmica essenziale le voci volano come nuvole. Con “Never Say Never” torniamo a un ritmo più tranquillo. La melodia si snoda su un tappeto sonoro che non va mai in conflitto con le voci. “The Water” è caratterizzato dall’alternarsi delle tre voci soliste che si uniscono, armonizzandosi, nel ritornello. La base musicale è morbida, atmosfera da Lounge Bar, e, visto il titolo, adattissima a essere ascoltata davanti a una spiaggia.
Il ritmo torna a essere protagonista in “Echo In The Chamber” in cui le voci giocano con le pause e con i ritmi staccati senza però mai esagerare. Un brano molto divertente da ascoltare. “Bleeding Heart” si stacca decisamente dalle tracce precedenti. Inizia con un accordo dall’accento drammatico che dà l’inizio a un crescendo di voci che esplodono poi in un ritmato pezzo pop. Il ritornello, in cui si rincorrono tonalità basse e alte, sfocia in un post-chorus carico di tensione. Sorprendente il finale in lingua Hindi che porta a un’outro in cui la tensione raggiunge il culmine per spegnersi improvvisamente.” Find a way” ci riporta su lidi più tranquilli. Se il brano precedente è la tempesta, “Find a way” è un’isola in cui il mare sonoro ti avvolge nella sua calda armonia.
“Norma” è un bel pezzo disco-funk dalle sonorità anni 70. Le voci si rincorrono e si sovrappongono, in un ritmo veloce e sincopato. Molto belli gli interventi di sax e tromba Arriviamo infine a “Silver”, la title track. Anche questo pezzo si discosta dalle sonorità disco funk più presenti nell’album. Un brano pop in cui la frase di basso rimane praticamente costante, come se fosse un binario su cui si rincorrono atmosfere ora sognanti ora drammatiche. Una conclusione sorprendente per questo lavoro.
“Silver” è un disco che non scade mai nella banalità. Ricco di energia, di anima e di suoni, esalta l’ottima tecnica delle tre protagoniste, bravissime a miscelare le diverse caratteristiche delle loro voci.
Articolo di Flavio Giuseppe Businelli
TrackList “Silver”
- Reeling
- Don’t You Dare Stop
- Astral Plane
- C’est Si Bon
- Entry Level
- Passing Time
- Think About It
- Questions
- Forget Me Not
- Never Say Never
- The Water
- Echo In The Chamber
- Bleeding Heart
- Find a Way
- NORMA
- Silver
Line up Say She She: Nya Brown, Sabrina Cunningham, Piya Malik voci / Daniel Hastie: Tastiere e sintetizzatori / Sergio Rios chitarra / Dale Jennings basso / Samual Halterman batteria / Mike Sarason flauto / Sam Robles sax baritono e sax tenore / Jason Colby tromba / Blair Shotts percussioni / Terin Ector congas + percussion
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