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Seraphic Eyes “Quarantine”

Scrittura asciutta e ispirata, arrangiamenti mai pretenziosi, suono potente e duttile al tempo stesso, sono le armi vincenti di questo disco

Dopo due album, “Unity” del 2016 e l’ottimo secondo lavoro “Hope” del 2018, tornano sulla scena i Seraphic Eyes in procinto di pubblicare il 12 dicembre un nuovo EP di cinque pezzi intitolato “Quarantine”, su Vrec Music Label prodotto da Pietro Foresti.

Questo potente trio proveniente da Biella non ha mai negato la propria spirituale appartenenza a quella ondata di gruppi che fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ha invaso la scena rock mondiale con una nuova e variegata proposta musicale uniformemente etichettata come Grunge, ma ascoltando le cinque tracce contenute in “Quarantine” ci accorgiamo che c’è molto di più di un richiamo a quella attitudine.

Il primo singolo “Maybe A Storm” apre il disco, pubblicato in forma digitale simbolicamente il 24 settembre (la data di pubblicazione di “Nevermind” dei Nirvana, nel 1991) colpisce subito per la potenza e l’orecchiabilità oltre che per la capacità di concentrare in poco più di due minuti tutte le qualità di un ottimo pezzo rock.

Il secondo pezzo “Quarantine Life Is Boring”, pubblicato anch’esso come singolo, aggiunge qualche elemento in più pur riuscendo a contenere la canzone entro la durata ideale di un pezzo da radio. Il duro riff iniziale allenta la presa permettendo al basso di capitalizzare il mid-tempo della strofa che dura quel tanto che basta per lanciarsi in un ritornello contagioso, la struttura è classica ma vincente, dopo uno special arriva il terzo conclusivo chorus e il pezzo è finito lasciandoti a canticchiare i crudi versi del titolo.

La seguente “Little Creatures” ci mostra un volto più sofferto e un’atmosfera più dark parzialmente alleggerita da una chitarra acustica e dall’apertura del chorus dal sapore anni ’80, pezzo intenso e molto bello. Ancora un’atmosfera ricercata in “Fake Choices” le frasi e gli accordi dal sapore orientale giocano a rincorrersi con un melodico e arioso ritornello sorretto da un tappeto di tastiere, ancora atmosfere new wave post punk in questa convincente composizione.

Una quadrata e monolitica “False Gods” chiude questo EP con il suo mid-tempo in odore di Seventies e tutto il feeling che può scaturire dal duello fra una potente sezione ritmica e una chitarra che sa fare il proprio sporco lavoro.

Scrittura asciutta e ispirata, arrangiamenti mai pretenziosi, suono potente e duttile al tempo stesso, sono le armi vincenti di questo disco. Un EP che suona come un intero album, l’intensità e la qualità di “Quarantine” valgono ogni minuto della mezz’ora scarsa che serve per ascoltare questo lavoro che ti lascia alla fine con una bella sensazione di appagamento e soddisfazione.

Articolo di Andrea Bartolini

Track list “Quarantine”

  1. Maybe A Storm
  2. Quarantine Life Is Boring
  3. Little Creatures
  4. Fake Choices
  5. False Gods

Line up Seraphic Eyes

Alberto Marconetto – Voce, chitarra / Laura Gagliardi – Basso, cori / Alessio Azzalin – Batteria, cori

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