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Shannon Lay

Shannon Lay “Geist”

Un album fatto di molte suggestioni e che esprime la bravura di un’artista capace di esprimere i propri sentimenti attraverso chitarra e voce

Se volete Rock aggressivo, Metal rampante, sonorità elettriche che vi colpiscano lo stomaco e vi facciano muovere come se ballaste in un sabba, non perdete tempo, non importa che continuate a leggere, su Rock Nation ci sono altre recensioni che fanno per voi e che vi suggeriranno progetti da non perdere. Se invece, però, in tutta la frenesia della vita, di musica forte come i colpi di un martello e ricordi grunge avete voglia di fermarvi un attimo a respirare, andare contro corrente e rallentare questo ritmo quotidiano che ci lascia senza fiato e lasciarvi cullare da una voce talmente bella da essere quasi onirica, allora continuate a leggere, perché “Geist”, il nuovo album di Shannon Lay, fuori l’8 ottobre 2021 per la Sub Pop Records, fa proprio per voi.

Musicista folk e punk americana, Shannon Lay è stata membro della band Feels e ha al suo attivo già tre album da solista, tuttavia, lo ammetto, non la conoscevo fino a che non si è avverato il fortunato incontro con il suo nuovo progetto, che mi ha affascinata al primo ascolto. Già scorrendo i titoli dei brani che compongono l’album si nota l’atmosfera personale e intima che caratterizza tutto il progetto e che trova la sua maggiore espressione non solo nei testi, ma anche nel suono della chitarra della musicista che ne aumenta la dolcezza folk.

Quasi come un flusso scivoliamo tra le prime tracce “Rare to Wake”, “A Thread to Find” e “Sure” per approdare alle sponde di “Shores” dove la voce evocativa della Lay ci abbraccia in una atmosfera surreale e delicata, in cui si inserisce l’assolo di chitarra di Ty Segall che allontana la voce della cantante per farla tornare come un’onda. I brani successivi sono “Awaken and Allow” e “Geist” i brani di cui i singoli hanno anticipato l’uscita dell’intero progetto. Nella prima, la voce della Lay crea la melodia a cui poi successivamente si avvicinano gli strumenti, tra cui un violino nostalgico appena accennato, per poi tornare a suoni più profondi ed oscuri. La canzone è contemporaneamente preghiera e promessa, e anche se i suoni suggerirebbero cieli e prati d’Irlanda, la canzone parla della California, la terra dove è cresciuta e che lei ama perché la ritiene un luogo sicuro che però decide lasciare per poter crescere ed evolvere, esortando gli ascoltatori a fare altrettanto.

Con “Geist” il ritmo è più presente, lascia i toni cupi per illuminarsi e diventare più dolce, anche se permane la nota evocativa della voce che ci racconta del passato per vedere ciò che eravamo e siamo diventati attraverso quella che è una finestra su noi stessi, rendendoci protagonisti e spettatori di ciò che abbiamo vissuto. “Untitled” è meno solitaria ed arricchita da brevi cori e violini di fondo che coronano il minimalismo di fondo della canzone che ritorna poi preponderante in “Time’s Arrow” dove le parole diventano sempre più forti tanto da avere un ruolo non solo lirico ma anche armonico. “July” è il brano di chiusura di questo progetto composto da dieci tracce marcatamente hippie-folk con delicati accordi fingerpicking che accompagnano la profondità e la complessità dei testi.

Un progetto per chi vuole tempo per sé, per lasciarsi andare all’armonia e lasciarsi guidare da una voce, per chi vuole anche solo seguire ritmi delicati e ballare da solo o in compagnia. Un album fatto di molte suggestioni e che esprime la bravura di un’artista capace di esprimere i propri sentimenti attraverso la chitarra e la voce.

Articolo di Alma Marlia

Track List “Geist”

  1. 1.Rare to Wake
  2. A Thread to Find
  3. Sure
  4. Shores
  5. Awaken and Allow
  6. Geist
  7. Untitled
  8. Late Night
  9. Time’s Arrow
  10. July
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