Fuori il 2 giugno 2023 per Rude Records “follow:noise” dei Superlove. Ve lo dico subito: pur essendo un disco con dei ritornelli melodici immediati e cantabilissimi non è affatto un disco facile. È uno di quei casi in cui mi viene da raccontarvi più l’opera nella sua interezza piuttosto che soffermarmi sui singoli brani, perché solo osservandolo da questa angolazione sono riuscito a digerirlo bene. Morgan in un brano dei Bluvertigo di un bel po’ di tempo fa cantava In ogni opera d’arte che si rispetti come minimo c’è tutto. Tutto è tutto quindi anche brutto. Sto dicendo che “follow:noise” è un disco brutto? No: tutt’altro.
Vorrete scusare il gioco di parole che sto per usare, ma la bellezza di quest’opera è la continua e subdola presenza di una assenza. È quella assenza, quel buco, quell’1% che cerchi e continui a cercare in mezzo a un fittissimo 99%. E che ti spinge ad ascoltare e riascoltare, a continuare a premere play, ad alzare il volume, a pesare e ripesare i brani sul piatto di una fantomatica bilancia auditiva, quasi come stessi cercando di capire cosa non va. E la risposta è: niente. Va tutto. Eccome. Eppure lo riascolto. In pratica è il bello dell’imperfezione, l’insostenibile leggerezza del non essere.
La band, nei mesi precedenti, fa uscire tre singoli ad aprire la via per “follow:noise” di cui senza dubbio il più convincente è il secondo “Something Good” preceduto da “Go!” e seguito dal più recente “Easier”. Il disco ha i suoi picchi altrove, giusto per restare in tema di nonsense. Infatti in “Lifetime” scivoliamo in una buca piena di panna montata, troppo zucchero davvero in questo caso. Ma ci rialziamo immediatamente dopo con “Overdrive” che insieme a “Something good” rappresenta l’apice di scrittura della band.
Senza dubbio i tre sono musicisti capaci e altrettanto dicasi per chi li ha prodotti e registrati. I suoni rispecchiano il resto del disco: risultano credibili sia i pesantissimi break down sia gli scanzonati ritornelli stereo spread in stile American Pie. Pazzesco. Il continuo alternarsi di parti completamente differenti tra loro lascia sempre interdetti e incuriositi. Fa da filo conduttore la presenza sapiente dell’elettronica, che cuce insieme seta finissima, t-shirt macchiate di gelato, pellame grezzo e borchie.
Non è un disco per i puristi di un genere, qualunque esso sia. È come un cubo di Rubik: ammesso che si riesca a finirlo ti delude un po’ vedere i sei lati tutti dello stesso colore… e allora chiedi a tua sorella di disfare tutto e riportare casino. Il gusto vero è proprio quello di ricominciare da capo e goderti il tempo, il movimento e le combinazioni.
Articolo di Bruno Giraldo
Tracklist “follow:noise”
- GO!
- Easier
- Something Good
- Lifeline
- Upside Down
- Overdrive
- Change Your Mind
- Gut Feeling
- Seasons
Line up Superlove: Jacob Rice Lead Vocals, Bass / Jon Worgan Guitar, Vocals / Tom Hennessey Drums
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