26/04/2024

Marlene Kuntz, Bari

26/04/2024

Puà, Bologna

26/04/2024

Gianluca Grignani, Padova

26/04/2024

Karma, Venezia

26/04/2024

Alain Johannes, Macerata

26/04/2024

Will Hunt, Pistoia

26/04/2024

Crashdiet, Paderno Dugnano (MI)

26/04/2024

Paolo Benvegnù, Taranto

26/04/2024

Kanseil, Marcallo Con Casone (MI)

27/04/2024

Marlene Kuntz, Senigallia (AN)

27/04/2024

Your Funeral Party, Bologna

27/04/2024

The Kid Laroi, Milano

Agenda

Scopri tutti

UFO “Force It” – Deluxe edition

Il disco dal vivo è un vero e proprio calcio nei denti: una band serratissima che aggredisce con l’intento di non lasciare superstiti

“Force It” è stato il primo disco degli Ufo che abbia mai comprato. Quella copertina che immortalava due amanti in una vasca da bagno circondati da rubinetti mi aveva stregato: “Che genere mai suonerà questa band”. 46 anni dopo la sua uscita, il disco viene ripubblicato da Chrysalisin un’edizione deluxe che contiene un concerto inedito tenuto al Record Plant di Los Angeles nel 1975, oltre a “A Million Miles” già pubblicato nel remaster di pochi anni fa.

Evito di entrare nella polemica sul senso di queste continue ristampe: è evidente che chi ancora oggi compra i dischi sono inguaribili nostalgici o collezionisti compulsivi – io appartengo alla seconda categoria – e le casa discografiche sopravvissute hanno ben compreso questo. Fintanto però che lo fanno con dedizione e sostanza – un live inedito non è poca cosa almeno per me – il prezzo da pagare è più che accettabile.

“Force It” come il precedente “Phenomenon”, risplende del tocco unico e magnifico di Michael Schenker, chitarrista tedesco e giovanissimo allora per il quale si parla sempre troppo poco. Basta ascoltare il suo solo in “Let It Roll” per capire quanto fosse ispirato e letteralmente on fire.

C’è l’Hard Rock, quello stradaiolo di “Shoot Shoot” che tanto ispirerà le generazioni future americane, quello venato di Pop di “Love Lost Love” e che si tinge di progressive nell’epica “Out On The Street” che ancora oggi i nostri suonano dal vivo. “Mother Mary” che apriva il secondo lato del disco è il grande classico per i posteri insieme a “This Kid’s” che lo chiudeva.

La sezione ritmica composta da Pete Way – in questa nuova versione il basso si sente come non era mai accaduto – e da Andy Parker è tanto granitica quanto essenziale, lasciando così spazio alla chitarra e alla voce di Phil Mogg. Poco si parla di Phil, della sua incredibile capacità di raccontare storie e del suo timbro riconoscibilissimo e che non paga il tributo a nessuno. Cantante rabbioso, dall’attitudine e l’intenzione sempre chiara capace di duellare e farsi strada tra i decibel della chitarra  in “Let It Roll” per poi diventare così insospettabilmente dolce in “High Flyer”.

Il disco dal vivo è un vero e proprio calcio nei denti: una band serratissima – allargata a quintetto con Danny Peyronel alle tastiere – che aggredisce con l’intento di non lasciare superstiti.

Articolo di Jacopo Meille

Track list “Force it”

CD1

  1. Let It Roll
  2. Shoot Shoot
  3. High Flyer
  4. Love Lost Love
  5. Out on The Street
  6. Mother Mary
  7. Too Much Of Nothing
  8. Dance Your Life Away
  9. This Kid’s incl. Between The Walls
  10. A Million Miles

CD 2

  1. Intro
  2. Let It Roll
  3. Doctor Doctor
  4. Oh My
  5. Built For Comfort
  6. Out On The Street
  7. Space Child
  8. Mother Mary
  9. All Or Nothing
  10. This Kid’s
  11. Shoot Shoot
  12. Rock Bottom

Line up UFO

Phil Mogg – voce / Michael Schenker – chitarra / Pete Way – basso/cori  / Andy Parker – batteria

Tastiere in CD 1: Chick Churgill

Tastiere in CD 2: Danny Payronel

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!