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unpeople “unpeople”

L’ep ha tutto: riff groovy che colpiscono in pieno, bassi potenti, ritornelli melodici da cantare a squarciagola

Nel 2024 non è facile trovare artisti che portino davvero qualcosa di fresco e innovativo nel Rock e Metal internazionale, eppure c’è una band che è riesce a stupire: gli unpeople. Con il loro ep di debutto self-titled per Sharp Tone Records, uscito il 19 aprile, questa nuova band inglese ci ha regalato una raccolta di cinque brani assolutamente imperdibili. L’ep ha tutto: riff groovy che colpiscono in pieno, bassi potenti, ritornelli melodici da cantare a squarciagola. La musica degli unpeople è riassumibile in un unico aggettivo: sorprendente.

“unpeople” ha un sound potenzialmente molto commerciale ma non rinuncia alla qualità. I brani dell’ep si spostano repentinamente da atmosfere pop a sonorità grunge e alternative metal dissonanti e pesanti, dimostrando la complessità del sound della band. Pezzi apparentemente molto melodici si “sporcano” di riff brutali e scream prepotenti, che ne ribaltano completamente il mood. Ciò che ci si aspetta a inizio brano non è mai ciò che si ascolterà nel resto della canzone.

Il talento del gruppo è indubbio: la voce del cantante e chitarrista Jake Crawford spazia tra l’essere incredibilmente pulita all’eseguire un perfetto scream. La parte strumentale non è da meno, con la batteria di Richard Rayner che arriva forte e chiara e i riff del chitarrista Luke Caley e della bassista Meg Mash estremamente groovy e a prova di headbanging.

È necessario citare il loro singolo “waste”, uno dei brani più interessanti e forse il più efficace. Il riff iniziale catapulta subito l’ascoltatore in un clima aggressivo, per poi aprirsi in un Pop Rock spensierato. I cori rendono l’atmosfera quasi infantile e piuttosto leggera, completamente in contrapposizione con le parti più irruenti del brano. È una formula che si ripete per tutto l’ep e il risultato è piacevole e bilanciato, pur essendo una continua lotta fra generi apparentemente discordanti come Metalcore, Post Grunge, Pop, Pop Punk e Alternative Metal. Come anche dichiarato dalla stessa band, i membri hanno gusti musicali molto diversi ed è questo eclettismo a renderli unici nel panorama rock e metal internazionale.

Essere “unpeople” significa persone senza valore, senza un senso nella società. È proprio ad altri “unpeople” che la band si rivolge, ovvero a chi sente di non appartenere a questo mondo e disdegna ciò che impone la società. Tutto ciò si riflette nei testi, a partire dal grido give the people what they want, no questions fino all’inno di ribellione we’re gonna waste it all away until we’re left with nothing.
È un ep innovativo e assolutamente unico che non è facile da collocare all’interno del mercato musicale, il che li rende piuttosto originali. Gli unpeople stupiscono e disorientano ed è proprio per questo che una volta iniziato ad ascoltarli è davvero difficile smettere.

Articolo di Marta Mazzeo

Track list “unpeople”

  1. waste
  2. smother
  3. overthinking
  4. going numb
  5. moon baboon

Line up unpeople: Jake Crawford chitarra e voce solista / Luke Caley chitarra e voce / Meg Mash basso e voce / Richard Rayner batteria e voce

unpeople online:
Instagram: https://www.instagram.com/weareunpeople/
Facebook: https://www.facebook.com/weareunpeople/
Youtube: https://www.youtube.com/@weareunpeople

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