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Viola Nocenzi “Viola Nocenzi”

Un lavoro coraggioso, intenso e molto ben riuscito che confida molto nella capacità di chi ascolta di entrare in connessione con l’opera stessa

Viola Nocenzi approda alla sua prima opera di più ampio respiro, pubblicando questo EP omonimo contenente sette tracce su etichetta Santeria. Chiamarlo mini album sarebbe a mio avviso il termine più appropriato, vista la durata che rasenta la mezz’ora, dopotutto prima dell’avvento del CD molti album giravano intorno a questo minutaggio.

Figlia d’arte (suo padre è Vittorio, leader del Banco Del Mutuo Soccorso), Viola Nocenzi dopo un paio di singoli e qualche collaborazione unisce in questo progetto il proprio estro compositivo ai testi di Alessio Pracanica e a un team di lavoro che comprende Gianni Nocenzi (ex B.M.S), Andrea Pettinelli e i musicisti del gruppo Lo ZOO di Berlino.

Viola Nocenzi ha una voce importante, altamente evocativa, un timbro particolare, un approccio che sicuramente risente in maniera positiva dei suoi studi classici; ha scritto tutte le musiche di questi pezzi, selezionati fra molti altri dopo un processo di lavoro che è durato qualche anno, e dell’ultima traccia, “Bellezza”, ha scritto anche il testo.

Si tratta di un lavoro che può inizialmente sviare, è infatti comprensibile che le radici familiari e musicali dell’artista possano inconsciamente influenzare l’ascoltatore e che al primo ascolto possa risultare come una elegante prova di musica pop colta, con reminiscenze prog e romantiche.

In realtà questa potrebbe essere solo una delle molteplici chiavi di lettura di un lavoro che confida molto nella capacità di chi ascolta di entrare in connessione con l’opera stessa.

Già nella iniziale “Viola” riscontriamo alcuni degli elementi portanti di quest’opera, l’arrangiamento di tastiere insieme alle percussioni elettroniche crea un atmosfera algida che contrasta con il pianoforte e un basso legnoso e dal suono non troppo rassicurante che danno calore; il basso spinge poi ancora di più nel ritornello insieme alla batteria acustica e al tappeto di archi, una specie di yin e yang sonoro su cui svetta la voce a tratti ammonitrice di Viola Nocenzi.

Le parole di Pracanica si piegano alle melodie della cantante, la metrica le spezza e le riunisce, annulla gli accenti a proprio piacimento in un lavoro prima destrutturante e quindi di ricostruzione, anche questo contribuisce a creare un effetto particolare e a rendere altamente seducenti le linee vocali.

Le strofe di “Lettera Da Marte” giocano tutte su questo, un pezzo altamente melodico e accattivante che si affida anche a tappeti elettronici vagamente industrial e a una superba prestazione vocale. Il grido di aiuto di “Colui Che Ami” si snoda a tratti spezzato e pur sinuoso attraverso un arrangiamento rarefatto e avvolgente, mentre la seguente “Entanglement” ritmata e guidata da un basso minaccioso, gioca con un mid-tempo spezzato e lanci di tastiere che duellano con i vocalizzi di Viola.

Si continua con la sofferta sensualità di “Itaca” e la decisa atmosfera pop rock di “L’orizzonte degli eventi”, ancora elettronica e rock, con un lanciato finale dal sapore anni ’70, un grande pezzo. La musica, e in questo caso anche le parole di Viola, chiudono questo suo lavoro con “Bellezza”, un pezzo che deve molto alla sua dinamica struttura oltre che alla stupenda voce dell’artista.

Viola Nocenzi ha voluto cercare una sua strada che, pur attraversando i territori del Pop, fosse in grado di rendere il cammino più interessante e meno prevedibile deviando di quando in quando e intrecciandosi con altri sentieri più o meno battuti; potremmo azzardare che sia nel suo Dna. In ogni caso ci troviamo davanti a un lavoro coraggioso, intenso e molto ben riuscito.

Articolo di Andrea Bartolini

Track List “Viola Nocenzi”

  1. Viola
  2. Lettera da Marte
  3. Colui che ami
  4. Entanglement
  5. Itaca
  6. L’orizzonte degli eventi
  7. Bellezza

Line up Viola Nocenzi

Viola Nocenzi – Voce, piano midi

Massimiliano Bergo: batterie, percussioni, drum machine
Roberto Masotti: percussioni
Gianni Nocenzi: piano elettrico, pianoforte, sampler, orchestrazione archi
Andrea Pettinelli: Rhodes, Hammond, synth, theremin, mellotron
Diego Pettinelli: basso elettrico, sampler, elettroniche, programming

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