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Arabia, Morozzi, Rubini “Alle Barricate – Il libretto rosso dei Gang”

Un viaggio a più voci in questa storia minoritaria della musica impegnata italiana

Grande attenzione ai Gang, la band dei fratelli Severini, in questo 2023. Un po’ per via della nuova operazione discografica, e cioè il riportare a casa le vecchie canzoni, dandogli nuova vita, con il progetto “Fra silenzi e spari” (la nostra recensione). Un album che, dopo la nuova campagna di crowdfunding, arriverà nell’arco del 2023 nelle case dei molti produttori. Poi per il libro “Quel giorno Dio era malato” (la nostra recensione), volume già andato in ristampa, che raccoglie le storie che hanno animato le canzoni della band. Insomma, i Gang non passano mai di moda, e questo è un fatto positivo.

Allo stesso tempo l’editoria musicale ha deciso di investire su questa storica band con un bel volume, ben curato, di 288 pagine che, di fatto, può essere considerato una sorta di aggiornamento, come succedeva un tempo con la Treccani, dello storico libro “Le radici e le ali. La storia dei Gang”. In quel testo la storia era raccontata in presa diretta, ma arrivava fino agli anni 2000 avanzati. Di fatto mancava una fetta della storia non proprio secondaria, e cioè quella della scelta dell’indipendenza totale. Gli ultimi album, dunque, e soprattutto le avventure del crowdfunding, modalità che vede i Gang essere una vera avanguardia (sono comunque in buona compagnia con Maroccolo, e molti ex C.S.I e C.P.I.). Quindi serviva fare ordine, vedere cosa era successo in quegli anni, e raccontare questa storia.

Il volume “Alle Barricate – Il libretto rosso dei Gang”, a cura di Lorenzo “Lerry” Arabia, Gianluca Morozzi, Oderso Rubini e pubblicato da Goodfellas Edizioni, che porta il titolo di una delle canzoni dell’album “Sangue e cenere” (2015), è un viaggio a più voci in questa storia minoritaria della musica impegnata italiana. Si tratta di una bella edizione, ricca di immagini – molte a colori – con contributi di molti ospiti. Fra questi, ci sono i racconti di Andrea Parodi, Massimo Priviero (forse uno dei contributi più belli), Daniele Biacchessi, Federico Guglielmi, e altri ancora.

Tutta la prima parte è sì interessante, ma è anche quella già, in parte conosciuta. Sia chiaro, gli autori non si limitano a copiare quanto già in commercio. Riprendono in mano il tutto, lo fanno loro, lo articolano e lo arricchiscono. Di fatto, però, quello che i fans vogliono sapere, è ciò che è successo dagli anni ’10 in poi.

La parte più interessante del volume, dunque, inizia a pagina 185, quando cioè nasce l’idea del crowdfunding. In pratica si chiede alle persone interessate di partecipare e finanziare un progetto anticipando il denaro occorrente per realizzarlo, ricevendo poi in cambio delle ricompense commisurate allentità dellinvestimento fatto. Si tratta di una vera prova damore” e di fedeltà per i fan dei Gang, quella di acquistare un disco che ancora non esiste. Marino, che in questo caso ha miracolosamente il dono della sintesi, definisce in una sola parola il loro compito: co-produttori, si spiega nel testo. E ancora, concordammo insieme un piano di azione, una rotta, un viaggio e salpammo alla volta di una terra per noi inesplorata… fu unavventura incredibile durante la quale scoprii veramente un mondo nuovo”, il Nostro Mondo! Fu una grande vittoria o meglio un bagno rigenerante nelle acque della fiducia, della stima, dellaffetto… e questo ci diede molto più del denaro, in un momento in cui stavamo registrando le nuove canzoni e facendo una nuova esperienza: quella di lavorare con un nuovo produttore e un manipolo di nuovi musicisti a distanza”, quindi sperimentando anche un modo nuovo per noi di realizzare un disco… Tutto ciò fece veramente la differenza con tutto quello che avevamo fatto prima di allora. Fu linizio e la scoperta di un nuovo mondo, dove si poteva costruire di nuovo! Credo che poche volte ho vissuto nei Gang un momento così appassionante. E il crowdfunding è stato la svolta decisiva per una vera autonomia e indipendenza. Quello che ancora oggi mi appassiona di questo strumento è lessere riuscito a farlo mio”, ad adattarlo al mio modo di pensare e di fare. Il volume, dunque, spiega e racconta, nel dettaglio, le varie campagne. Da qui la storia di “Sangue e cenere” (2015), “Calibro 77” (2016), album che contiene cover, fra le quali la bellissima canzone di Gaber “I reduci”, lavori che, di recente, sono stati anche ristampati in vinile rosso (chiedere a Marino per averli), fino a “Ritorno al fuoco” (2021). L’ultima campagna, invece, è quella di “Fra silenzi e spari”, che si è appena conclusa, e segna un traguardo importante con 1490 produttori.

Il libro, dunque, è un’ottima pubblicazione che tiene conto, e dettaglia bene, la produzione fino al 2021. Compresi i lavori speciali prodotti dai Nostri, e venduti solo tramite contatto diretto con la band. A pagina 278, poi, si trova una certosina discografia, cosa davvero utile per mettere ordine in questa vasta produzione. Altra sezione preziosa è quella dedicata ai bootleg ufficiali, alcune di queste registrazioni hanno trovato una loro strada ufficialmente riconosciuta, e sono anche servite come ricompense per i vari crowdfunding, ricordano gli autori.

Per chi ama i Gang, insomma, questo è un volume da avere. Non solo perché completa quanto mancava, e lo fa in modo interessante, con curiosità, testimonianze e ricerche vere, fatto sul campo. Non è solo materiale recuperato online, come accade per alcune monografie. Qui c’è un lavoro di scavo, appassionato, e che vuole aggiungere materiale, conoscenze e curiosità, ad una storia che è particolare perché figlia ancora di un’epoca che non esiste più, quella cioè dei racconti, degli incontri veri, e delle news scoperte sulla carta. Pochi social, in questa storia, e con essi pochi pettegolezzi, ma solo tanta sostanza che il volume condensa in quasi 300 pagine ben argomentate, ben curate e di ottima fattura tipografica.

Articolo di Luca Cremonesi

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