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Luca Vitali “Rock’ n’ Roll Shit – Il filosofo del Chiaro di Luna”

Un romanzo per chi ama la musica; per chi ama i suoni degli Stati Uniti

Luca Vitali, fotografo musicale con oltre 25 anni di esperienza alle spalle, ha pubblicato nell’aprile del 2024 “Rock’n’ Roll Shit – Il filosofo del Chiaro di Luna” (Rossini Editore, 17,99 euro), un romanzo musicale di alta qualità. Un volume che va letto ascoltando la compilation “Songs From Rock’n Roll Shitt”, curata dallo stesso Vitali, di cui però vi parlerò a tempo debito.

Il romanzo in questione è una lettura che non vi darà tregua. Non solo per lo stile che Vitali utilizza, secco, asciutto, senza tanti orpelli, figlio cioè di chi ha masticato molta letteratura americana, sia essa fatta con le parole, o con testi e musica. Vitali, infatti, ha dato vita a un romanzo di strada che fonde insieme musica, viaggio, ampi spazi, strade statunitensi, motel e music home, polvere, fumo, alcool, personaggi e storie. Soprattutto tante storie, narrate mentre il protagonista viaggia al seguito di una band, la Sidewalk Philosophers, che attraversa gli Stati Uniti per una serie di concerti. 

La vicenda narrata è frutto chiaramente di esperienze lavorative che Vitali ha accumulato negli anni, e che ci propone rimescolate, con sapienza, come solo la letteratura sa fare. Al netto di questo, l’autore decide che il terreno d’elezione della vicenda narrata non può che essere la provincia degli Stati Uniti, attraversata on the road, naturalmente. Nessun rimando alla grande epopea di Kerouac, anche se inevitabilmente un richiamo a quel viaggio c’è, e non può essere diversamente. Per intenderci, le pagine di Vitali ricordano, come stile, quelle di John Edward Williams nel suo capolavoro “Butcher’s Crossing”, libro che fa respirare davvero l’atmosfera della Frontiera. Ecco, senza nessun problema di sorta, mi sento di dire che il viaggio di cui parla Vitali lo si assapora, pagina per pagina, come quello dei due cacciatori di bisonti raccontati da Williams.

A fare da collante alla vicenda narrata c’è un mondo musicale ricco, affascinante, coinvolgente, e che è la vera matrice che produce la differenza di questo romanzo, se paragonato poi a tutto quello che si può leggere in ambito musicale. Sempre più, infatti, buoni libri di musica sono difficili da trovare. Vitali, invece, non solo ne ha scritto uno davvero interessante, ma è stato capace anche di inserire dentro un universo sonoro così ricco e complesso che è un piacere leggere i veloci capitoli che costituiscono il volume sfogliando Spotify. Ogni capitolo porta ad ascoltare nuove storie, con band, solisti, album e brani che costituiscono la ricca e preziosa sotto trama di questa lettura. La sfida, se ci riuscite, sta nel leggere il testo senza continuamente fermarsi a cercare la colonna sonora del capitolo che state portando a compimento. Confesso che spesso ci sono riuscito, solo perché un 20% dei pezzi citati li conoscevo. Il problema è il restante 80%, composto da un mondo musicale incredibilmente affascinante, che mi ha portato a leggere alcune righe per poi dedicarmi, per ore, all’ascolto degli album e dei gruppi che vengono citati. 

Il risultato, insomma, è quello di un romanzo enciclopedico davvero unico nel suo genere. Senza dimenticare i personaggi che vengono citati. Lascio a voi la scoperta, ma mi preme soffermami su Marc Ribot, dato che questo artista fa parte di quel 20% che pure io conosco. Condivido ogni singola parola che Vitali dedica al grande chitarrista. Il capitolo in questione è uno dei più belli dell’intero romanzo. Senza scordare il finale, dove Vitali non solo dimostra di possedere metodo e tecnica, ma riesce a raccontare, sempre nel suo stile asciutto ed essenziale, come ci si sente quando si torna a casa dopo un’esperienza così coinvolgente. Sono pagine davvero molto belle, che rallentano il ritmo di una lettura che, al netto dell’ascolto dei brani citati, è veloce, come il viaggio del fotografo, il protagonista della vicenda, che si sta seguendo in presa diretta.

Un romanzo per chi ama la musica; per chi ama i suoni degli Stati Uniti; per chi ama il mondo a stelle strisce, ma non le sue megalopoli. 

Articolo di Luca Cremonesi 

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