Questa nuova veste grafica del saggio di Seba Pezzani, traduttore e musicista, che è uscito nell’agosto 2024 anche con un nuovo titolo, e cioè “L’America di Jeffrey Deaver e Joe R. Lansdale”, per Giulio Perrone Editore (18 euro), rende giustizia a un volume che merita di essere acquistato da chiunque ami la musica e la letteratura del Sud degli Stati Uniti. Non solo, è un saggio che deve essere sempre a portata di mano di chi è convinto che musica e letteratura siano uno dei modi migliori per capire il Mondo e, in particolare modo, quella parte di pianeta che si trova nel Sud dell’America del Nord.
Pezzani conduce il lettore per mano in pagine che sono porte sull’infinito. Un universo, cioè, fatto di autori e autrici, dalle note Flanny O’Connor e Harper Lee, fino ai noti Joe R. Landsale, al quale è dedicato l’intero ultimo capitolo, Mark Twain e William Faulkner, passando poi per nomi meno conosciuti come Ronald Everett Capps, James Lee Burke, William Ferris, Carson McCullers, Daniel Wallace e tanti altri ancora. E così, se il vostro scaffale di romanzi americani è già pieno, con la lettura di questo saggio vi troverete a spulciare librerie, siti dell’usato e app di rivendite per cercare questi romanzi, in italiano o in lingua originale, che Pezzani descrive con grande maestria.
Allo stesso modo l’autore ci conduce per mano nel mondo delle sette note che sono nate in quelle terre. Qui, fra Blues, Jazz e contaminazioni varie, c’è l’essenza di tanta bella musica che ha saputo conquistare il Mondo. Oppure, come in molti casi, suoni e canzoni che, sotterranee, sono emerse qua e là, portate dal vento, oppure dalla rivoluzione digitale, tanto quanto dai festival, fra i quali quello diretto da Pezzani (quel “Dal Mississippi al Po”, che ogni estate regala concerti magnifici nella Pianura Padana), anche nello Stivale. Così, mentre si acquistano libri, allo stesso tempo si arricchisce la varietà musicale di Spotify e, subito dopo, quella della propria discoteca. Da Grayson Crapps a Bob Dylan, da The Neville Brothers (e ha ragione Pezzani, “Yellow Moon” è un album magnifico) alla figlia di Lansdale, Kasey, che propone dell’ottima musica made in Sud of USA. I nomi sono tanti, davvero, ed è un lungo viaggio che consiglio a tutti e tutte di fare seguendo nel dettaglio, e con attenzione, i consigli di Pezzani.
Il libro, infatti, è anche un vero e proprio manuale d’ascolto; un’educazione musicale, di pagina in pagina, a un mondo sonoro non sempre noto. E se non mancano le leggende legate al Blues e alla sua nascita, allo stesso modo ci sono aneddoti e racconti che permettono di capire come la contaminazione, in questa terra, sia alla base di una ricerca sonora, libera e selvaggia, che ha saputo, con pochi mezzi, e come atto di resistenza, mettere in salvo una cultura che, altrimenti, sarebbe stata spazzata via dalla forza distruttrice della Storia dei vincitori. Questi, invece, sono stati ridimensionati e sono diventati sempre meno spocchiosi vincitori della Storia, anche e soprattutto grazie alla musica e alla letteratura, ed ecco che l’Angelus Novus di Benjamin ha saputo redimere una storia grazie anche a una cultura minoritaria.
Pezzani riesce nell’intento di far capire questo passaggio, e di restituire al lettore non solo una voce a chi, a oggi, ne ha avuta, ma sempre in forma minore, ma anche una variegata cultura che è e resta ai margini, sui bordi, e proprio per questo viva e potente. Un testo che merita un seguito, un volume due; o quanto meno un secondo progetto di viaggio, da fare sempre accompagnati da Pezzani, perché è chiaro che questo universo culturale è sì minoritario, ma è così ricco che non può esaurirsi in queste 260 pagine. Un testo da avere in casa, sulla scrivania, accanto al giradischi, da leggere d’un fiato, per poi farlo germogliare, pagina per pagina, con ascolti e letture. Non ve ne pentirete, e non ve ne farà pentire.
Articolo di Luca Cremonesi