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David Ellefson live Roma

La prima tappa del tour europeo dello storico bassista americano sul palco romano del Kill Joy

Ci sono musicisti che hanno scritto pagine della storia del Metal: David Ellefson è uno di questi. Le sue celebri linee di basso durante la sua militanza nei Megadeth hanno lasciato il segno inspirando molti musicisti a venire al suo concerto. Il 6 marzo il Kill Joy ha regalato a tutti gli amanti del Metal la prima tappa del suo Bass Warrior European Tour 2025 feat. Andy Martongelli.

Un Ellefson supportato da una band esplosiva: Andy Martongelli appunto alla chitarra solista, Titta Tani alla voce, Walter Cianciusi seconda chitarra e Roberto Pirami alla batteria. Tutti nomi che, per chi segue il genere, non hanno bisogno di troppe presentazioni.

Il gruppo sale sul palco e dalle prime note si capisce subito che stasera si suonerà del metallo allo stato puro. Eh si, perch* David Ellefson, nonostante abbia alle spalle dischi da solista e con i già citati Megadeth, regalerà anche alcune cover omaggiando i grandi nomi del Metal come, per esempio, i Judas Priest con il brano “Metal Gods” e gli Iron Maiden con “Running Free” in onore di Paul Di Anno.

Il modo di suonare di David Ellefson è impressionante e lo è soprattutto ascoltare quello che riesce a tirare fuori dal suo Jackson signature, diciamo che chi ha ascoltato almeno una volta nella vita l’intro di basso di “Peace Sells” sa di cosa parlo, ma vedere questo bassista dal vivo è davvero una grande emozione.

Andy Martongelli, altra star della serata, si dimostra come sempre un chitarrista incredibile come tecnica e come presenza scenica. Non sbaglia una nota e riesce a suonare con disinvoltura tutti i soli e i lick più difficili. Insomma lui e David Ellefson fanno venire voglia a più di qualcuno di appendere lo strumento al chiodo! Peraltro stasera sono supportati da un altro talentuoso chitarrista come Walter Cianciusi che dimostra anche lui una tecnica chitarristica ineccepibile.

Compito non facile, viste anche le canzoni impegnative, è il ruolo del cantante, ma Titta Tani offre una performance di altissimo livello essendo un performer versatile, tra l’altro un veterano della scena metal, che passa con disinvoltura dal growl al falsetto riuscendo a cantare ogni brano in modo assolutamente perfetto. Cosa volere di più? Forse un batterista tecnico e che ha la precisione di un metronomo? Per quello infatti c’è Roberto Pirami che dimostra ancora una volta tutta la sua tecnica dietro le pelli.

Il Kill Joy è colmo di gente di ogni età, tutti accorsi per questa prima tappa del tour non solo dalla Capitale, ma anche da fuori città. Un pubblico caloroso che non si risparmia negli applausi, ma che lo diventa ancora di più appena partono le prime note di “Simphony of Destruction” dove, a questo punto, la maggior parte delle persone si riversa sotto il palco stringendosi ancora di più intorno alla band.

A fine serata i musicisti rimangono disponibili per scambiare due chiacchiere e per fare le foto con i fan, una dimostrazione dell’umanità e dello stretto rapporto con il pubblico. Lo stesso Ellefson accoglie tutti i fan con gentilezza, pronto a firmare ogni disco che gli viene dato e pronto a sorridere a ogni foto nonostante la stanchezza del live.

Il pubblico se ne torna a casa con un vinile firmato o un selfie, ma il vero grande e impagabile regalo di questa sera sarà il ricordo della musica suonata sul palco da David Ellefson e dalla sua band.

Articolo e foto di Daniele Bianchini

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