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Paolo Benvegnù live Brescia

Esecuzione integrale del recente album “È inutile parlare d’amore”

Non è stato il solito Benvegnù quello di venerdì 9 febbraio alla Latteria Molloy di Brescia. Lo si scoprirà solo al momento dei bis, e cioè le sei canzoni che chiudono il concerto, dopo l’esecuzione integrale del recente album “È inutile parlare d’amore” (la nostra recensione e la nostra intervista). Ho problemi alla voce, mi spiace di non essere stato come al solito, confesserà nel finale. Anche se non lo avesse detto, le orecchie più attente lo avevano già notato e sentito. C’era una profondità cavernosa nella sua voce, cosa che non gli appartiene.

Da un lato, un peccato. Benvegnù fa del nonsense e dell’ironia una delle cifre del suo dialogo con il suo pubblico. Dall’altro è stato anomalo, ma un bene perché ci si è goduti il concerto, senza interruzioni. Ne ha beneficiato l’esecuzione del nuovo lavoro.

Devo dire che dal vivo, con i brani organizzati in modo leggermente diverso dalla set list del disco, l’album appare decisamente migliore che in studio. Chi ha letto la recensione al disco sa che non mi sono soffermato sui duetti. Nella versione live, anche quelle due canzoni trovano la giusta collocazione.

Il risultato è ottimo, nonostante la voce un poco cavernosa. Benvegnù, va detto per onor di cronaca, non si è comunque né sottratto né trattenuto, e ha cantato tutto il concerto senza cedimenti. L’esecuzione del disco, uscito da poche settimane, parte con la stessa canzone che apre quel lavoro, e cioè “Tecnica e simbolica”. Subito si capisce che questo è un tour serio e importante. La band è al completo, e Benvegnù si presenta in scena da vero leader, nonostante, se avesse potuto parlare, avrebbe fatto di tutto per sostenere il contrario.

E invece di tenuta di palco lui ne sa parecchio, e questo lo rende davvero molto piacevole. Tanta concentrazione lo porta a eseguire in modo pulito tutti i brani, senza alcuna sosta. “L’oceano”, canzone che nell’album appare troppo avvolta di miele, qui acquista sapore Britpop, e guadagna corpo. “Marlene Dietrich” si conferma uno dei brani migliori di questo lavoro, e la dimensione live ne esalta la musicalità del testo. Il mood è comunque più animato, per tutte le canzoni, e questo è davvero un bene.

Il concerto procede coinvolgendo sempre più il pubblico che si rende conto che Benvegnù ha qualcosa che non funziona. Generosamente, quasi a restituire quello che lui solitamente dona ai suoi fans, i fan scaldano l’atmosfera, con applausi che sostengono la band.

Un appoggio che permette a Benvegnù di far leva su questa atmosfera, complice anche dei suoni davvero ben fatti. In sostanza, se non fosse lui a confessare il problema alla voce, forse si sarebbe pensato solo a una serata d’umore storto.

Le sei canzoni finali sono un viaggio a ritroso nel tempo. “La schiena” arriva dal 2008; “Andromeda Maria” dal 2011 come “Avanzate, ascoltate”, che però è un brano molto amato dai fan, che su questa canzone si fanno sentire fino sul palco.

Calore che Benvegnù raccoglie, e gli consente di eseguirla da manuale. Si scende ancora, con “Il mare verticale”, e si arriva al 2004, da “Piccoli fragilissimi film”, primo album da solista dopo la chiusura dell’esperienza degli “Scisma”. Il finale è affidato a “Io e il mio amore” del 2010, e a “Cerchi nell’acqua”, sempre presa dall’album di esordio.

Il tutto dura circa due ore. Di più, a Brescia, a Benvegnù non si poteva chiedere: sul palco non ha cercato alibi, anzi, si è speso e si è dato, nei limiti di preservare al meglio la voce, per regalare uno show da vero professionista. Ottima musica, e un album, l’ultimo uscito, che in questa esecuzione live, si esalta e lascia emergere tutta la sua qualità poetica.

Articolo di Luca Cremonesi, foto di Roberto Fontana

Set list Paolo Benvegù 9 febbraio Brescia

  1. Tecnica e simbolica
  2. L’oceano
  3. Marlene Dietrich
  4. Il nostro amore indifferente
  5. 27/12
  6. Our love song
  7. Pescatori di perle
  8. Canzoni brutte
  9. In der nicht sein
  10. L’origine del mondo
  11. Libero
  12. Alla disobbedienza
  13. La schiena
  14. Andromeda Maria
  15. Avanzate, ascoltate
  16. Il mare verticale
  17. Io e il mio amore
  18. Cerchi nell’acqua
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