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Blue Öyster Cult “The Symbol Remains”

Un album ispirato e assolutamente all’altezza dei Blue Öyster Cult, ottimamente scritto e prodotto, il miglior debutto possibile per l’attuale formazione della band

On your feet or on your knees, please welcome from NYC the amazing Blue Öyster Cult! Questa la presentazione che, seppur con qualche variazione, ha introdotto i Blue Öyster Cult in gran parte dei suoi quattromila concerti, riscontrabile fra l’altro in alcune delle molte pubblicazioni live che hanno visto la luce in questo 2020.

Ma con un formidabile colpo di coda e dopo ben 19 anni dall’ultima prova discografica, la band di Eric Bloom e Donald “Buck Dharma” Roeser è riuscita a dare alle stampe il nuovo e a lungo annunciato album in studio “The Symbol Remains”, pubblicato dalla italianissima Frontiers Music, che ci restituisce una band viva e ancora capace di affascinare.

Una band da sempre etichettata come il lato “intelligente” dell’Hard Rock, una definizione forse ingrata verso una buona fetta di gruppi che hanno o ancora contribuiscono con una produzione di rilievo a definire il variegato mondo dell’Hard & Heavy, ma calzante se si pensa alla assoluta qualità e fascino delle tematiche proposte dalla band, spesso ammantate di mistero e colorate da ambientazioni fantascientifiche.

Per i B.Ö.C. l’aver affiancato alla loro robusta miscela di Hard Rock e Blues, impreziosito talvolta da spruzzate di Jazz e R&B, una componente lirica di tutto rispetto è sempre stato un valore aggiunto. Così dopo che, nel corso degli anni, autori come Patti Smith, Jim Carroll, Michael Moorcock e ancora Sandy Pearlman e Richard Meltzer nei primi anni, hanno prestato la propria penna all’estro compositivo della band, in questo ultimo lavoro è ancora John Shirley oltre a Meltzer a contribuire al songwriting unitamente a Roeser, Bloom e Richie Castellano, qui in veste di autore, chitarrista, cantante e co-produttore.

La voce inconfondibile di Eric Bloom apre il disco con la rocciosa e minacciosa “That Was Me” e di colpo ci accorgiamo che i ragazzi sanno ancora pestare e spiazzarti come solo loro sanno fare infilando uno special in levare in un pezzo hard rock di tutto rispetto.

La seguente “Box In My Head”, uno dei pezzi migliori del disco, cantato da Buck Dharma potrebbe essere la “Burnin’ For You” del 2020 mentre la seguente più epica e drammatica “Tainted Blood” ci fa apprezzare le doti vocali di Richie Castellano in questo pezzo scritto in coppia con Eric Bloom Già materiale appartenente al catalogo da solista di Roeser, “Nightmare Epiphany” è intensa, scoppiettante e accattivante.

Dalla penna di Castellano arriva la seguente “Edge Of The World” affidata al sempre magico timbro vocale di Bloom, un grande mid-tempo con un gran ritornello e un bel solo di chitarra dell’autore. Ancora il chitarrista “in seconda” che scrive e canta la seguente “The Machine”, un pezzo che ci immaginiamo facilmente in un, speriamo quanto mai prossimo, live set.

La dinamica “Train True (Lennie’s Song) ci fa riassaporare il talento chitarristico di Buck Dharma mentre la seguente “The Return Of St.Cecilia” è un altro gran pezzo scritto da Castellano e Meltzer cantato da Castellano stesso, che si produce in questo pezzo nella sua miglior prova vocale.

Il fatto di avere tre voci soliste è infatti un altro valore aggiunto di questo “The Symbol Remains”, il timbro sempre minaccioso e oscuro di Bloom nella imperiosa “Stand And Fight” e nella affascinante “The Alchemist” ci ripropone le atmosfere dark e misteriose che i B.Ö.C. ci hanno reso familiari, mentre la voce più rassicurante di Roeser bene si sposa all’eleganza di pezzi come “Florida Man”, “Secret Road” o la conclusiva “Fight”.

Un album ispirato e assolutamente all’altezza dei Blue Öyster Cult, ottimamente scritto e prodotto, il miglior debutto possibile, a livello discografico, per l’attuale formazione della band che alla sezione ritmica  vincente formata da Danny Miranda e Jules Radino affianca il talento e la competenza di Richie Castellano, una degli assi nella manica di questo grande ritorno. I due vecchi leoni, Bloom e Roeser, sono ancora saldamente alla guida e ci ricordano che non solo il simbolo è rimasto di questa fantastica band.

Articolo di Andrea Bartolini

Track List “The Symbol Remains”

  1. That Was Me
  2. Box In My Head
  3. Tainted Blood
  4. Nightmare Epiphany
  5. Edge Of The World
  6. The Machine
  7. Train True (Lennie’s Song)
  8. The Return Of St. Cecilia
  9. Stand And Fight
  10. Florida Man
  11. The Alchemist
  12. Secret Road
  13. There’s A Crime
  14. Fight

Line up Blue Öyster Cult

Eric Bloom – Vocals, guitars, keyboards

Donals “Buck Dharma” Roeser – Vocals, guitars, keyboards, programming

Richie Castellano – Vocals, guitars, keyboards, programming

Danny Miranda – Bass, backing vocals

Jules Radino, Drums, backing vocals

Additional musicians

Albert Bouchard– backing vocals, cowbell and percussion on “That Was Me”

Andy Ascolese – keyboards on “Nightmare Epiphany” and “Florida Man”; piano on “The Alchemist”

David Lucas – Backing vocals on “Edge of the World”, “The Machine”, “Florida Man” and “Secret Road”; cowbell on “Fight”

Phil Castellano – harmonica on “Train True (Lennie’s Song)”; gang vocals on “Stand and Fight”; backing vocals and claps on “Florida Man”; choir programming on “Secret Road”

Kasim Sulton – backing vocals on “The Return of St. Cecilia” and “There’s a Crime”

Steve La Cerra – gang vocals on “Stand and Fight”; backing vocals and claps on “Florida Man”

Kevin Young – gang vocals on “Stand and Fight”; backing vocals and claps on “Florida Man”

John Castellano – backing vocal on “Florida Man”

Jeff Nolan – theremin on “Florida Man”

© Riproduzione vietata

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