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Dropkick Murphys “Okemah Rising”

Il disco riprende e continua il percorso che la band sui testi inediti del compianto Woody Guthrie

I Dropkick Murphys sono di nuovo tra noi a poca distanza dallo scorso lavoro, con “Okemah Rising”, fuori il 12 maggio per Dummy Luck Music. Solo otto mesi fa scrivevo di “This Machine Still Kills Fascists” (la nostra recensione) e mi avventuravo nell’idea di scrivere qualcosa che potesse essere prettamente di carattere musicale nel momento in cui il disco stesso era permeato di ideali e di politica. Allora come oggi mi trovo quindi a raccontare la storia di un disco che è il naturale seguito dell’ultima esperienza dei Dropkick Murphys, un insieme di dieci brani per la durata di meno di mezzora.“Okemah Rising” è un disco che scorre, che fa compagnia e coinvolge, riprende e continua il percorso che la band in quanto si è nuovamente lavorato sui testi inediti del compianto Woody Guthrie, dando nuovamente una interpretazione caratteristica e profonda.

Potremmo quasi dire che “Okemah Rising” sia il secondo atto di “This Machine Still Kills Fascists”, essendo circa della stessa durata e trattando le stesse tematiche, ma lo trovo un disco più aperto. Le sonorità sono nettamente acustiche, e altrettanto se non più gradevoli del precedente. I messaggi restano quelli della lotta sociale, del supporto e l’appoggio agli ultimi, alla working class, cosi radicati alla cultura anglofona da entrambi i lati dell’oceano. I toni alternano la malinconia alla rabbia, la toccante delicatezza si dà il cambio con la potente allegria del Folk. Una allegria quasi mai leggera, spesso urlata e altrettanto spesso turbinante su se stessa come in una danza folk circondata da boccali alzati e gente dalle guance rosee.

La band annuncia che la lunga stesura che ha portato alle due uscite in meno di un anno sarà accompagnata da un documentario che ripercorrerà i passi della scrittura e l’arrangiamento di questi 20 brani, e di tutta l’eredità che il musicista di Okemah ha lasciato alla band di Quincy. Non vi racconterò i singoli brani, ma due di essi (che saranno nella nostra playlist) mi hanno particolarmente fatto sorridere: una “I’m Shipping Up To Boston” in versione Tusla che è estremamente colorata e diversa dalla versione classica, e “Run Hitler Run”, un brano molto aggressivo dedicato a Hitler e al suo “socio” italiano. E qui mi fermo, non voglio scatenare il flame. O forse sì?

Come sempre reputo breve un disco di meno di mezz’ora, ma vedendo che la band ha prodotto le due parti in meno di un anno, possiamo ascoltare tranquillamente il lascito di Guthrie per un’ora godendo di entrambi i dischi ed essendo quindi appagati a lungo da sonorità che mettono il buonumore. Per questo consiglio di sentire questo disco in compagnia, con molti amici, con bicchieri pieni che vanno svuotati e un sacco di storie che vengono raccontate.

Articolo di Marco Oreggia

Tracklist “Okemah Rising”

  1. My Eyes Are Gonna Shine
  2. Gotta Get To Peekskill (feat. Violent Femmes)
  3. Watching The World Go By
  4. I Know How It Feels
  5. Rippin Up The Boundary Line (feat. Jesse Ahern)
  6. Hear The Curfew Blowin
  7. Bring It Home (feat. Jamie Wyatt)
  8. When I Was A Little Boy
  9. Run Hitler Run
  10. I’m Shipping Up To Boston

Line up Dropkick Murphys: Tim Brennan chitarre, tin whistle, fisarmonica, pianoforte, voce / Ken Casey voce solista / Jeff Darosa chitarre, banjo, mandolino, voce / Matt Kelly batteria, percussioni, voce / James Lynch chitarre, voce / Kevin Rheault (basso) Guest musicians: Hutt voce di sottofondo / Campbell Webster cornamusa, fischietti / Nikki Lane voce Evan Felker voce / Dom Flemons armonica / Cole Quest Dobro, cori

Dropkick Murphys online:
Website www.dropkickMurphys.com
Facebook www.facebook.com/DropkickMurphys
Instagram www.instagram.com/dropkickmurphys

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