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Eugenio Sournia “Eugenio Sournia”

L’artista livornese si presenta nella nuova veste solista di cantautore e polistrumentista

Il 2023 ci ha regalato tante autentiche sorprese con rentrée di musicisti di valore, e tra queste spicca quella di Eugenio Sournia con l’uscita il 17 novembre del suo primo lavoro in studio come solista, l’ep omonimo “Eugenio Sournia” pubblicato da Carosello Records. Sei tracce per una durata complessiva di circa 20 minuti che riescono a trasportare l’ascoltatore in questa compiuta forma di poesia musicale esaltata dal timbro del cantautore e dalle cadenze strumentali.

È bello riabbracciare il suono dell’artista livornese che si presenta nella nuova veste di cantautore e polistrumentista. Ai più, infatti, Eugenio è conosciuto come vocalist e frontman del gruppo Siberia, band attiva nella seconda decade degli anni 2000 e dedita a un genere frammisto tra New Wave e Indie Rock; un gruppo di grande valore che dopo tre ottimi album si sciolse nel 2020 nonostante gli ottimi riscontri di pubblico e critica (la nostra recensione dell’ultimo album).

Gli anni successivi hanno costituito per il musicista una nuova full immersion nella dimensione musicale, consentendogli di elaborare questo disco, frutto di numerose esperienze personali rielaborate dall’artista dopo accorte riflessioni.  In questo pregevole album il musicista ci regala un’importante collaborazione a livello produttivo con Emma Nolde, una voce sicuramente notevole nel panorama della canzone d’autore nostrana. I due si conoscono sino da quando Emma, ancora sedicenne, riusciva già a stupire tutti sul palco. Per Eugenio questa cooperazione significa ritrovare una sorta di innocenza perduta, completando il suo suono con quello di Emma.

La sinergia risulta perfetta riuscendo a esaltare la vena poetica e profonda di Sournia che emerge in tutto l’album. L’eclettismo che lo contraddistingue lo spinge a esplorare una quantità infinita di tematiche che spaziano dall’analisi introspettiva a importanti temi della quotidianità. Il cantautore sente l’esigenza di raccontare il dolore che, secondo il suo pensiero, necessita di recuperare una sua centralità, una posizione di rilievo nella musica e in tutta l’arte. Le canzoni sono quindi ispirate dal rapporto con i problemi di salute mentale e dall’esperienza mistica vissuta come salvifica. I testi non si soffermano solo sulla psiche, ma descrivono anche aspetti del sociale. L’artista racconta ansie, dubbi, scoramenti e sentimenti con un’espressività rara.

Il dolore viene sviscerato dall’artista in tutti i suoi aspetti, cercando di renderlo, quando possibile, una connessione positiva. Le esperienze tristi dell’ultimo periodo storico hanno infatti portato a credere in un potenziale racchiuso nella sofferenza; ciò nonostante, il dolore rimane terribile e l’esperienza stessa del dolore insopprimibile. Queste due valenze contrapposte della sofferenza sono quindi centrali nella stesura del lavoro. Vengono anche enfatizzate le narrazioni distorte del periodo pandemico e bellico con le sue spettacolarizzazioni, che hanno portato a una divisione sociale improduttiva e disumanizzante. I brani “Il dolore è una porta” e “Dignità” raccontano questi aspetti; il primo attraverso una ballata delicata impreziosita da archi; il secondo con ritmi briosi e più rock, dove convivono vari stili. Si tratta anche il tema della felicità, una ricerca costante che talora può diventare una ossessione, com’è tipico della modernità, generando anziché gioia un senso di frustrazione e malinconia che viene ben raccontato nel motivo di “Via Magenta”, stupenda ballata.

La voce di Lorenzo si concede pochi attimi di pausa e recita la sua poesia intimista anche nell’incipit di “Superwow”, brano vivace dove giganteggiano tastiere evocative. Prezioso il brano “Scrivere”, introdotto dai versi di Ungaretti, un poeta che costituisce per Eugenio un modello studiato con passione nel corso degli anni e divenuto un punto di riferimento per le sue liriche. L’album si chiude con l’acquarello sognante “Il cielo”, una canzone in cui lo sguardo si innalza verso il cielo, luogo dell’infinita armonia del creato, una risposta e una via di fuga da tutte gli interrogativi e cicatrici dei brani precedenti. Il pezzo crea un clima delicato che, con la sola voce di Eugenio e il piano, fa volare alta l’immaginazione.

Esplorare attraverso la forma canzone questo universo emotivo non deve essere stato facile, ma Sournia ci è riuscito egregiamente; l’artista ha saputo elaborare un mosaico finemente cesellato dove i tanti aspetti contrastanti del giorno d’oggi emergono grazie al suo linguaggio diretto ma che non manca di poesia. Un esordio più che positivo per questo nuovo percorso da solista che si prospetta molto interessante.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Eugenio Sournia”

  1. Superwow
  2. Il Dolore è una Porta
  3. Dignità
  4. Scrivere
  5. Via Magenta
  6. Il Cielo

Eugenio Sournia Online:
Instagram:  https://www.instagram.com/eugeniosournia/
Facebook:  https://www.facebook.com/eugenio.sournia

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